Re Carlo se ne va e abdica in favore di De Raffaele

taliercio

Prima d’andare a letto sono passato per la Locanda da Rinaldo in calle degli Impiccati. E ho visto ad un tavolo, seduti insieme, Sacripantibus e Sottobanchi. Vi dico la verità: avrei anche voluto unirmi a loro per l’ultimo goccio, ma avevano addosso una balla triste e ho lasciato perdere. Anche perché avrebbero entrambi magari voluto darmela a bere. Imbarcando, dopo i giornalisti longobardi, anche gli asini. Ma ero già abbastanza ubriaco di parole al vento. Che avevo sentito fare per tutta la settimana ogni giorno da quelli che vorrebbero cambiare l’Italia, ma poi non sanno neanche rinunciare ai loro piccoli privilegi, scappano al mare per il lungo ponte e domani non andranno nemmeno a votare. Oggi è sabato di silenzio elettorale. Che anch’io rispetto. Però non posso neanche stare zitto e buono in un cantuccio ad ascoltare i comizi di piazza e le scuse banali che s’inventa chi si nasconde dietro a un dito per salvare la pancia che gli scoppia dentro la camicia. Mi spiace, ma non ci casco: da tempo allevo nelle vasche i coccodrilli e conosco bene le loro lacrime. Piange a singhiozzo Sacripantibus e Sottobanchi prova a consolarlo. Tutti e due si lamentano degli arbitri ed entrambi sbagliano. Di sicuro Paternicò nella bella delle belle di mercoledì in laguna non ha fischiato benissimo, ma non è una novità questa. Né Sabetta è un pozzo di scienza, mentre Quarta poco conta. Così come probabilmente ieri sera Mattioli ha preso di mira Alessandro Gentile e gli ha legato mani e piedi prima di cacciarlo. Però Cantù s’è scavato da solo la fossa e Milano ha talmente tanti colpi in canna che non può sprecare il primo per spararsi alla tempia. O sbaglio? Non penso. Ho difatti visto e rivisto le due partite mille volte. Anche perché il regista non la finiva mai d’inquadrare mia figlia Giorgia. Che è davvero bella. E domani la voto. Al Taliercio la piccola zuffa sul parquet è scoppiata che mancavano tre minuti alla sirena e la Reyer era già avanti di otto punti e l’Acqua Vitasnella ha perso di quindici. Al Forum l’EA7 conduceva 73-70 al terzo minuto del IV periodo ed è stata battuta da Sassari per 75-84. Ovvero sia, se due più due fa ancora quattro, ha segnato solo un canestro di lì alla fine e quasi per sbaglio con Moss su assist (e passi?) di Cerella in contropiede. Delle espulsioni di Metta e Gentile invece proprio non parlo: dico solamente che entrambe erano sacrosante e che comunque non hanno influito sull’esito delle due battaglie. Piuttosto adesso dovete dirmi cosa devo fare stasera. Perché mercoledì ho comprato il Corriere della sera e ho letto che era in programma “un doppio spareggio a Venezia e a Trento” come c’era scritto nel titolo e pure nel breve articolo. Ho raggiunto allora il Palatrento e l’ho trovato chiuso con il catenaccio a tripla mandata, non c’era un gatto e men che meno la partita con Brindisi. Così ieri sera, sentendo E.T. Fanelli in televisione dare appuntamento a tutti per le 21 di oggi a Reggio Emilia, ho telefonato a Sandro Dalla Salda per capire se aveva ancora un biglietto e lui, stupito, mi ha cortesemente risposto che era con la Grissin Bon già in ritiro in una bella villa di Marocco di Mogliano Veneto invitandomi caso mai a bere un amaro, ovviamente Averna (con ghiaccio), nel giardino del parco assieme a Max Menetti e Ale Frosini. E così ho fatto dopo essere però passato per la Taverna da Rinaldo. Dove mi hanno raccontato che difficilmente Re Carlo Magno resterà un anno ancora a Venezia. Anche se il Candidato l’ha pregato in ginocchio. Ma pure di questo né riparliamo, se volete, lunedì dopo lo spoglio o, al massimo, tra quindici giorni dopo il ballottaggio. Non volendo, lo ripeto, oggi e domani fare campagna elettorale nel Comune dove sono nato e vivo. Dico soltanto che capisco Recalcati e condivido in pieno la sua probabile scelta. Ma, come me, è nonno e stare ancora lontano dai nipoti, che adora, e dalla sua famiglia in Brianza diventa ogni giorno che passa un sacrificio troppo grande e difficile da sopportare. Tanto più che l’Umana l’anno prossimo sarà in giro per l’Europa tutte le settimane almeno sino a Natale. E comunque lascerà la Reyer in buone mani e a cuor leggero avendo deciso d’abdicare in favore dell’allievo preferito, il Walter De Raffaele da Livorno che non dispiace neanche al Pesciolino rosso.