Petrucci ha convinto Bach: Tokyo 2020 slitta di un anno

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Da Route de Vidy, il riposante castello del XVIII secolo nella foto e in riva al lago di Losanna che è la sede del comitato olimpico internazionale, mi ha telefonato nel primo pomeriggio Thomas Bach, l’eminenza grigia e numero 1 del Cio, chiedendomi un favore: “So che sei grande amico di Giannino Petrucci”. Di quale? Di Giannino-1 o di Giannino-2? “Io ho conosciuto quattro o cinque anni fa un Petrucci che era ancora sindaco di San Felice Circeo e non più presidente del Coni”. Allora mi stai parlando di Giannino-1. “Perché Giannino-2 chi è?”. Suo fratello gemello che è tale e quale a lui. “Ma allora che differenza c’è?”. Che uno dice una cosa e l’altro esattamente l’opposto. In modo che c’indovina sempre. “E comunque ringraziali tutti e due: se non era per loro non avrei saputo quale cavolo di decisione prendere”. Ovvero? “Come? Non lo sai? Ho deciso di rinviare di un anno le Olimpiadi di Tokyo che si sarebbero dovute disputare quest’estate dal 24 luglio al 9 agosto”. Ma se solo domenica, come aveva disinvoltamente anticipato lunedì il Corriere della sera, avevi in una nota lasciato intendere che i Giochi sarebbero slittati ad autunno. “Voi italiani capite sempre quel che volete o che più vi piace. Ma in quale lingua parlo?” Sei nato o non sei nato a Wuerzburg in Baviera? “Sì”. E quindi parli in tedesco. “Sì, però so anche il francese e l’inglese”. E il russo? “No, ma perché mi fai questa domanda?”. Perché quando discuto di pallacanestro coi tre saggi mi sembra di scrivere in cirillico. “E chi sarebbero i tre saggi?”. Chiedilo a Mamma Rosa. Io li chiamo Aldo, Giovanni e Giacomo perché mi fanno ridere. Pensa tu: vogliono concludere la stagione a qualsiasi costo giocando anche i playoff a porte chiuse e nonostante metà dei giocatori stranieri siano già rimpatriati. “Robe da matti”. Lo penso anch’io da un pezzo, ma delle due l’una: o parlo russo o scrivo in cirillico. “Ma la Lega non si è appena svenata per prendere un nuovo presidente?”. Sì, è Umberto Gandini. “Mi pare di ricordarmelo. Se non sbaglio era l’uomo di fiducia di Adriano Galliani nel Milan di Berlusconi”. Esatto. E poi è stato due anni nella Roma di Pallotta. “Certo, certo. Ma allora cosa c’entra con il basket?”. Niente. Non ha mai visto una partita di pallacanestro in vita sua. “Avrà almeno portato con sé uno sponsor per il campionato”. Neanche uno sputo. “E dunque tanto valeva tenere Egidio Bianchi”. Questo lo dici tu, per carità di Dio. Io posso solo confermarti che Gandini è una persona squisita e che al vertice della Lega l’hanno voluto Sardara e Petrucci. “Giannino-1 o Giannino-2?”. Vedo che cominci a capire come funzionano le cose nel Paese di Giano Giannino Bifronte che ha la forma dello stivale e due facce. Però ora dimmi. Che sono curioso. Quale è stata la ragione per la quale hai in quarantottore cambiato le carte in tavola sulle Olimpiadi di Tokyo? “Ho cominciato a pensare ad un rinvio dopo che ho parlato con il primo ministro Shinzo Abe che oggi aveva confidato, durante un’affollata sessione del parlamento giapponese, che lo spostamento dei Giochi al prossimo anno gli pareva inevitabile considerando il diffondersi della pandemia di coronavirus in tutto il pianeta”. A me invece era piaciuta la presa di posizione del severo barone di Ranmore, Sebastian Coe, nonché presidente della World Athletics: “Veder scendere il livello, perdere l’integrità, vivere nell’angoscia: non lo vogliono gli atleti, non lo vuole il mondo intero”. Stupenda creatura. E tu adesso mi vieni a raccontare che nel tuo “indietro tutta!” in favore di Tokyo 2021 è stato determinante Petrucci che oltre tutto non è più presidente del Coni da sette anni, ma è stato brillantemente sostituito da Giovanni Malagò che si è inventato le Olimpiadi invernali nel 2026 a Cortina e Milano. Che fai? Mi vuoi prendere pure tu per i fondelli? “Figurati. Malagò è un amico. E poi so che bestia diventi se qualcuno prova a pestarti i piedi”. L’unica Bestia che conosco è quella del Cazzaro Verde. “Il Cazzaro Verde?”. Sorry. Matteo Salvini. “Ah, quello: ne ho sentito parlare molto male in tutto il pianeta”. E ti credo. Ma gli italiani non vogliono capirlo. “Vedrai, lo capiranno prima o poi. Dunque ti dicevo di Petrucci che stamattina era a GR Parlamento”. Giannino1 e Giannino2 sono uguali anche in questo: pur d’essere al centro d’attenzione permanente andrebbero anche al Grande Fratello Vip con Alfonso Signorini o a Cayos Cochinos con i naufraghi dell’Isola dei Famosi. E cosa avrebbe (o avrebbero?, ndr) detto di così sconvolgente? Sentiamo un po’. “Ha espresso le sue perplessità sulla data d’inizio dei Giochi al 24 luglio. Ma si può riprendere tra tre mesi come se nulla fosse?, si è chiesto accalorandosi”. Che poi sarebbero quattro, ma non importa. “Noi siamo l’Italia con i morti fuori casa: può essere che non ci sia la minima sensibilità a questo mondo?”. Adesso ho capito: hai sentito parlare Giannino-1. “Uno o due le sue parole mi hanno toccato il cuore e ho deciso di rinviare di un anno le Olimpiadi”. Bravo. Così adesso Petrucci andrà raccontando in giro che hai ascoltato lui e hai fatto quello che lui ti ha suggerito. Ma non ha detto niente di cosa piuttosto intende fare con la sua serie A a brandelli? “Mi sembrava di sentir parlare il governatore romano della Giudea”. Ovvero? “Sì, insomma, Ponzio Pilato che, mentre si lava le mani, scarica la patata bollente alle diciassette società che si riuniranno domani in video conferenza”. Ovvero? “Farò quello che mi proporrà di fare la Lega”. Questo invece è certamente Giannino-2 perché sino all’altro giorno definiva patetici e furbini i club che solo per ragioni economiche o di (bassa) classifica volevano chiudere qui la irregular season senza scudetto e senza retrocessioni, ma evidentemente da buon politico meglio tardi che mai ha intuito che stava pestando una merda. Pardon. Ma non ce l’ho proprio fatta a trattenermi. “Figurati”. Perché va bene tutto, ma che Giannino-1 fosse inorridito soltanto all’idea che tra tre, anzi quattro, mesi potessero cominciare i Giochi a Tokyo mentre Giannino-2 insisteva sino a ieri perché si tornasse a giocare il campionato italiano di basket a metà maggio o poco dopo, Covid-19 permettendo, mi fa andar fuori di testa. Però prima di passare anche per lo scemo del villaggio te lo dico, caro il mio Bach, non ti facevo così pirla. Anche se capisco che stare tutto l’anno chiuso in un castello pur fantastico a Losanna deve essere davvero tremendo soprattutto per un campione olimpico e mondiale tedesco che col fioretto infilzava tutti. Cominciando dagli svizzeri di lingua francese che sono simpatici come un manico di scopa nel sedere. E buona cena. A te. Ma anche a Giannino-1 e Giannino-2. Che se però la smettessero di litigare continuamente tra loro sarebbe sempre tempo e ora.