Marotta all’Inter dove vorrebbe portare anche Paratici

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Anche Papà Urbano comincia ad essere preoccupato della moglie che sta accucciata dalla mattina alla sera davanti al portone per spiare dal buco della serratura cosa stia mai combinando Cristiano Ronaldo e intanto non si è accorta che l’arrosto con le patatine le si è bruciato nel forno. Morbosamente tutti i giorni Mamma Rosa racconta del resto nei minimi particolari di CR7 a letto con l’ex modella Kathryn Mayorga. La quale sarebbe stata “presa di lato mentre era sdraiata su un fianco. Ed è entrato da dietro senza cambiare posizione per 5-7 minuti contati”. Questo ha scritto senza arrossire domenica Filippo Conticello sulla Gazzetta, mentre lunedì del presunto stupro che sarebbe accaduto il 13 giugno di nove anni fa dopo una serata in discoteca al Palms Place Hotel di Las Vegas si è occupato Massimo Lopes Pegna, corrispondente da New York del quotidiano sportivo di Cairo, che ha rivelato l’esistenza anche di una lettera di ben sei pagine nella quale l’ex fotomodella, pentita d’aver preso 375mila dollari per mettere a tacere il caso, avrebbe scritto direttamente a Ronaldo di “voler dire a tutti chi sei davvero”. Ieri invece Mamma Rosa è andata a sfogliare dopo Der Spiegel anche il Sun che ha tirato fuori un tris d’altre donne che avrebbero accusato il campione portoghese di ripugnanti reati. Tra le quali è spuntata la celebre e casta Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori, meglio ancora nota come la nipote di Mubarak, l’ex presidente egiziano, come sosteneva pure Elisabetta Casellati. Secondo il tabloid scandalistico inglese Ronaldo avrebbe infatti pagato quattromila euro per dormire con la ragazza marocchina che all’epoca aveva diciassette anni e frequentava, su questo non ci sono dubbi, i salotti d’Arcore e del Bunga Bunga di Silvio Berlusconi e Emilio Fede. Anche oggi Conticello non ha mollato la presa: “CR7 sarà sentito dalla polizia di Las Vegas”. Anche in video-conferenza. Ma non da indagato come fa fatica il cronista ad ammettere e come andrebbe invece ostinatamente sottolineato. E così, mentre l’ossessiva consorte di Papà Urbano, presidente del Torino, continuava a tenere d’occhio solo quel povero Cristiano dimenticandosi di tutto il resto, non si è accorta che intanto e, precisamente a metà della scorsa settimana, Beppe Marotta è stato a pranzo con il figlio del patron dell’Inter, Steven Zhang, e tutta la sua corte cinese in un noto ristorante di Milano. Né ha dato molto peso alle recenti dichiarazioni di Massimo Moratti: “Stimo parecchio Marotta che è una persona equilibrata che ha sempre dimostrato di saper far bene il proprio mestiere: insomma lo apprezzerei moltissimo all’Inter”. O a quelle ancora più significative di Fabio Paratici che considera Marotta “il padre putativo che mi ha cresciuto e mi è stato maestro e amico”. E che seguirà all’Inter? A questa domanda il diesse della Juve e ora braccio destro di Andrea Agnelli sul mercato non ha voluto rispondere. Anche perché pure a lui è stata fatta dal club nerazzurro una faraonica offerta alla quale sarà assai difficile rinunciare. Se però posso dare già per scontata la firma dell’ex amministratore delegato bianconero che diventerà presto il numero uno operativo di Corso Vittorio Emanuele II, anche perché è quasi pronto il suo nuovo contratto da favola che lo legherà per il prossimi quattro o cinque anni all’Inter, non è detto che Paratici lo seguirà alla Beneamata nonostante Marotta, pur di farla pagare alla Signora, con la quale si è lasciato male e ora è in pessimi rapporti, non so di cosa sarebbe capace. Anche di dimezzarsi lo stipendio megalattico e, ancora non bastasse, di tagliarsi un braccio. Mentre la Gazzetta continua a fare il tifo per Ausilio, Gardini e Antonello che le passano ogni giorno le veline. E la Juve trema intuendo che senza Marotta e Paratici la striscia vincente sarebbe probabilmente arrivata al capolinea. Anche con Ronaldo e Nedved. Per la gioia soprattutto del Napoli di Carletto Ancelotti più ancora di quella dell’Inter dei cinesi che non dimenticatevi mai che mi stanno comunque sempre più sulle scatole del divino Aurelio De Laurentiis.