La domanda delle cento pistole: chi retrocederà in A2?

Guidaitis

Non avete neanche l’idea di quanto mi dispiaccia che Arturas Gudaitis (nella splendida foto a grappolo sotto canestro con Mike James) abbia rovinato il Natale ai massoni della Banda Osiris che mai avrebbero pensato che l’Armani di Simone Pianigiani potesse vincere una seconda volta ad Atene. Stavolta venerdì nel tempio di Amarousio: l’Oaka. Contro il Panathinaikos. Che ovviamente adesso è diventata una squadra allo sbando che, non sapendo più dove andare a sbattere la testa, ha sostituito Xavi Pascual, quattro titoli con il Barcellona e un’EuroLega nel 2010, con Rick Pitino che mi sembra d’aver già sentito nominare da qualche parte nella Ncaa e nella Nba, ma mi potrei sempre anche sbagliare e non ho nessuna voglia adesso, con tutto quello che ho mangiato a mezzogiorno a casa da Nico, d’andare a vedere la sua carriera su Wikipedia. Meglio allora che prenda un bel digestivo e sprofondi in poltrona davanti al televisore. Sperando di non abbioccarmi, ma non credo: ho tre derby da guardare in diretta su Eurosport 2. Cominciando da Varese-Cantù e da una classifica che forse è il caso di ricordare essendo oggi Natale e domani Santo Stefano: E quindi i giornali in questi due giorni non saranno in edicola. In testa Milano a punteggio pieno: chi l’avrebbe mai detto? Poi a quattro punti la Reyer che merita lo stesso voto dell’Armani o quasi, dal sette all’otto, non fosse altro perché non ha nelle sue file nessun osirissimo. E questo per me è un gran titolo di merito. Mentre sarebbe il caso che Livio Proli si guardi bene intorno e scopria chi gli rema contro nella sua stessa barca e lo consiglia male. In verità io l’ho già individuato questo personaggio che si nasconde dietro una barba ancora più lunga di quella di Paperoga Crespi, ma non sono una spia e men che meno un figlio di Maria. Anche se vi avevo promesso che sotto l’albero con le palline tutte bianche, come impone la Tigre, vi avrei regalato la lista completa della massoneria della pallacanestro in Italia e lo farò senz’altro prima della fine del 2018. Così vi tengo ancora qualche giorno sulle spine e intanto cresce a vista d’occhio l’attesa che è già enorme in tutte le società di serie A, ma anche altrove. Soprattutto a Sky e a Repubblica. Dove nella redazione di Ciccioblack Tranquillo e di Torre di Pisa avevano da venerdì messo in frigo lo champagne per fare la festa a Simone Pianigiani, ma poi l’Armani dopo l’Olympiacos si è messo in tasca anche il Pana ed il panettone con le uvette ha fatto la muffa. Peccato. E comunque io preferisco il pandoro con lo zucchero velo. Al terzo posto Varese (9), Cremona (7) e Avellino (6). Al sesto Brindisi (7+) e Trieste (7-). All’ottavo Brescia (4.5) e Bologna (4). Al decimo Trento (5) in rimonta come vi avevo preannunciato lo stesso giorno in cui Mamma Rosa aveva chiesto la testa di Fred Buscaglia e l’Aquila era diventata Cenerentola con le pezze sul sedere. Ricordate? Nooo. E allora vi consiglio di prendere una pastiglia di Acutil tutte le mattine per un mese così riacquisterete la memoria e un flacone di Normix contro la diarrea galoppante così la smetterete di scrivere stronzate. Con Trento stanno Sassari (una delusione), Torino (un muro del pianto) e Pesaro, l’unica che si merita una larga sufficienza. Nonostante lo sappiano anche i sassi di Matera che due americani a stelle e strisce su quattro galoppano per la scuderia di Proli, ma non sarò certo io a farvi i nomi e i cognomi. Anche perché oggi è Natale e mi hanno pregato d’essere meno cattivo del solito. Difatti non vi dico nemmeno la squadra che ho paura che non possa salvarsi perché chi è tre volte buono dalle mie parti è poi inevitabilmente considerato un mona. Sì, insomma, un pirla o un patacca grande come un grattacielo. Tanto più che devo essere sincero: dell’undicesima giornata di campionato so poco o nulla dal momento che ho visto solo i due anticipi (Cremona-Brescia 88-91 e Brindisi-Virtus 89-81), né ho letto la Gazzetta, fa nulla e al massimo mi hanno raccontato che Milano ha pareggiato con Varese e che la Reyer ha maramaldeggiato a Desio. Dove sarà il caso che alla Acqua San Bernardo qualcuno aggiunga un po’ di vino per darle almeno un goccio di sapore. E quindi aspetto il 2019 per rispondere alla domanda delle cento pistole o, se preferite, da un milione di dollari: chi retrocederà quest’anno in A2? Spero non la Pistoia dell’Avvocato Ramagli e neanche la Pesaro del buon Wimbledon Arione Costa perché proprio non se lo meritano. Mentre non trascurerei Reggio Emilia (voto 3) o Avellino. E non mi fate aggiungere altro: vi ho già troppo aiutato.