Il meno 15 alla Juve più ridicolo del Matteo Missina Denaro

matteo messina denaro berlusconi

Esulta la Gazzetta: “Juve stangata: bianconeri decimi!”. Come neanche sul Fatto Cuotidiano l’ex berlusconiano Paolo Ziliani che pure odia la Signora più dei tanti beceri ultrà che tifano per la Fiorentina e per i quali andrebbero subito riaperti i manicomi. “La Juventus è ora un punto in classifica dietro i viola di Rocco Commisso e il Torino di Urbano Cairo“. Chi l’avrebbe mai detto? Grandissimo Toro! Fantastico Ivan Juric! E così adesso avete finalmente capito perché mi è passata la voglia di seguire la serie A del pallone  perché mi ero augurato che la Juve, prima d’offrirsi in pasto ai maiali di questa o di quella ingiustizia sportiva, ai Ceferin o agli Infantino, si ritirasse dal campionato e il prossimo anno giocasse in serie C con i baldi giovanotti dell’Under 21 lasciando i suoi odiatori seriali in braghe di tela? Spero proprio di sì dal momento che non ho nessuna intenzione di tornare sull’argomento che mi viene a nausea quasi come la politica in Italia o la stampa che sostiene Inter e Milan al di là di ogni ragionevole critica e, già che c’è, persino l’Armani di Ettore Messi(n)a che ha perso anche ieri sera per l’ottava volta in casa e ora è davvero ultima in un’Eurolega che ha i soldi per vincerla e, volendo, pure per comprarsela.

Una domanda soltanto: perché 15 punti di penalità e non 30 come nel 2006 quando la Juve fu retrocessa in serie B assieme al Milan del Pregiudicato d’Arcore che però fu poi assolto e conquistò la Champions? C’è l’ha spiegato bene Monica Colombo nella prima pagina dell’altro quotidiano del marito di Mamma Rosa a cui sono per altro abbonato e molto affezionato. “Considerando che ancora dovrà aprirsi il procedimento relativo alla manovra stipendi e che sono sconosciute le misure che la Uefa potrà adottare, a Torino (sponda Juve) si stagliano all’orizzonte nuvoloni e tempeste terrificanti”. Sì, insomma, il Corrierun ci fa capire che siamo appena all’inizio della comica e che ci sarà ancora parecchio da divertirsi. Come nella vignetta sui tre leader del nuovo regime, Salvini, Meloni e Berlusconi, che ha ottenuto tra i social un così largo e meritato successo che non potevo non riproporvela oggi nel mio Scacciapensieri che straordinariamente sarà breve. E non lo dico tanto per dire perché in verità non potrei stare inchiodato a scrivere davanti al pc più d’una mezzora (scarsa) almeno sino a quando l’Ulss2 della Marca Trevigiana gentilmente non mi comunicherà la data delle sostituzione dell’altro cristallino che spero avvenga nei primi giorni di febbraio. Nel frattempo però non potevo passare per lo juventino che è stato colto di sorpresa dalla sentenza della Corte federale d’Appello a Sezioni Unite e che adesso si sta rodendo il fegato per la rabbia. Io infatti l’ho presa in ridere e, se non mi credete, fate a meno. Però stasera mi vedrò alla tivù e in registrata dopo cena Fiorentina-Torino nella speranza che perdano entrambe e non, per amor di Dio, nell’illusione che i bianconeri le scavalchino tutte e due domani in classifica. Spero infatti che Max Allegri schieri contro l’Atalanta la squadra allievi in modo che i bergamaschi di Gasperini vincano a mani basse la partita e portino via un posto in Champions a una milanese e a una romana. Il che sarebbe davvero divertente. Non vi pare?

Se volete invece un commento serio a tutta questa buffa quanto allucinante vicenda vi propongo l’incipit di Maurizio CrSosetti su Repubblica: “In meno di mezza giornata la Juventus viene condannata dalla giustizia sportiva per qualcosa che nove mesi fa l’aveva vista assolta. Si tratta delle famigerate plusvalenze, cioè i valori di mercato fittizi stabiliti dai club nel momento degli scambi dei calciatori: un meccanismo comune e assai poco virtuoso che porta ossigeno ai bilanci, un’illusione ai numeri e una tregua contabile in tempi di crisi feroce. Non si fa, ma non si fa da soli: ogni scambio prevede due società coinvolte, se non di più. E allora perchè punire soltanto la Juventus?”. E perchè non allora il Napoli? Mi permetto d’aggiungere.Dal momento che in un articolo su questo blog del 4 gennaio scorso ho ricordato come Aurelio De Laurentiis strappò al Lille quel fenomeno di Osimhen girandogli quattro sconosciuti giovanotti di nome e di fatto, tali Palmieri, Kamezis, Manzi e Liguori, valutati cinque milioni d’euro ciascuno, che non hanno mai messo piede a Lilla. Dirò di più: il portiere greco Orestis Kamezis ha smesso di giocare a calcio, mentre Palmieri, Manzi e Liguori stanno facendo carriera nella Turris, nella Palmese e nella Ercolanese. Pero’, caspiterina! Il tribunale sportivo dovrebbe allora riaprire il caso e togliere come minimo lo scudetto che il Napoli vincerà nella prossima tarda primavera per assegnarlo al Milan o all’Inter che illo tempore si scambiarono dei ragazzini a cifre pazzesche? Non fatemi di nuovo morir dal ridere.