Gervasoni e la cognata, ma più anti Juve è la Gazzetta

CHI

E’ quanto meno molto pittoresco, come diceva Enrico Montesano, che il voto più basso ad Andrea Gervasoni da Castiglione delle Stiviere, l’ineffabile arbitro di Sassuolo-Juventus, sia stato di un granata convinto, Emanuele Gamba, inviato di Repubblica al seguito della bisbetica Signora da oltre un decennio. Che gli ha dato quattro e mezzo in pagella. Ed è stato, secondo me, ancora largo di manica. Avrebbe dovuto Gervasoni fischiare subito un rigore a favore dei bianconeri. Quando Peluso ha goffamente sotterrato Sturaro (e non Mandzukic come ha strillato Gerry De Rosa su Diretta Sky) in tuffo nel cuore dell’area neroverde. Non era neanche il quarto minuto di gioco e ovviamente il punteggio era ancora ad occhiali. Come dicono quei poveri cristi di Radio Rai. Rigore e giallo a Peluso. Il quale, ammonito di lì a poco, avrebbe quindi meritato l’espulsione ancor prima che i nervi saltassero al dottor Chiellini. Che comunque il fallo del primo cartellino non lo aveva proprio commesso. Come ha sottolineato Massimo Mauro, non certo tenero mercoledì sera con la Juve, ma neanche con il mantovano che ha una cognata che vi raccomando se è stata capace di vomitare a caldo questo post su Instagram: #Chiellini, zingaro, rosso, espulsione, godimento, paradiso, grandissimoGerva, arbitro, top, amoredellacasa. Cosa? Ma allora l’odio per la squadra degli Agnelli è di famiglia? L’arbitraggio di Gervasoni è stato comunque ancor più indecente nel secondo tempo. Quando non ha cacciato dal campo prima Berardi e poi Acerbi che per poco non staccava la testa con il gomito a Dybala. Voto di Gamba a Acerbi: sette. E a Chiellini? Quattro con questa motivazione: “Esagera con le durezze. E stavolta l’arbitro non chiude un occhio”. Però li ha chiusi entrambi per Acerbi: fatemi capire. E soprattutto non chiedetemi più perché chiamo l’amico Granatina. Almeno il buon Max Nerozzi della Stampa nel suo articolo sulla partita di Reggio Emilia non ha mai nominato Gervasoni probabilmente per non offrire nessun alibi ad Allegri e a una Juve che lo stesso Buffon ha definito in diretta “una cosa indegna”. Ma più vergognosa ancora è stata la Gazzetta che avrebbe espulso anche Lemina e per questo ci è mancato poco che non desse la sufficienza al fischietto carogna: cinque e mezzo. Ha ragione mio figlio Bicio: “Non so perché ti ostini a comprare quel giornalaccio che ti rovina ogni giorno il fegato?”. Difatti conosco molti bianconeri che non comprano più la Gazzetta dal 2006. Da quando cioè contribuì “per un diffuso convincimento popolare”, come si legge nella scandalosa motivazione della sentenza della giustizia sportiva, a sbattere la Juve in serie B con 30 punti di penalizzazione e due scudetti in meno. Ma non è mica ancora contenta. Ogni tanto sguinzaglia i suoi mastini come un certo Francesco Ceniti che per la verità non so neanche che faccia abbia, ma che mi dicono sia un acceso antijuventino, peggio di Gervasoni, al punto che questo è arrivato a scrivere nella sua divertente moviola in rosa: “Nella ripresa la Juve chiede con forza l’espulsione di Acerbi per una presunta gomitata volontaria a Dybala: in realtà il difensore allunga il braccio ad altezza collo per bloccare l’avversario, poi l’impatto con la spalla dell’argentino alza il gomito che finisce in modo involontario sulla faccia dello juventino”. Difatti l’arbitro non fischia nulla e Dybala fa male a non chiedere scusa ad Acerbi se per sbaglio gli ha messo la zucca davanti al gomito per cercare di colpire la palla. Ormai, dopo le comiche, siamo alla fantascienza pura e a una ricostruzione dei fatti così inverosimile che non mi fa neanche più ridere. Ma solo cadere le braccia. Come Allegri che è indeciso, a quanto pare, se far giocare domani nel derby Dybala o Mandzutin, così chiamato da Adriano De Grandis (che si merita la citazione richiesta). Evidentemente Acciuga non ha ancora capito oppure ci fa scherzando con il fuoco. Poco male, così perde anche con il Toro e lo cacciano. Che sarebbe già tardi, ma sempre meglio che mai.