Il più bel regalo di Natale: la doppietta di Candreva

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I primi ai quali voglio fare i più sinceri auguri di Natale sono quelli che mi vogliono male e non so cosa darebbero per potermi strozzare. Bene. Mi sono subito tolto un bel peso di dosso e così adesso non mi rimane che fare gli auguri a quei quattro o cinque amici, al massimo sei, che ho ancora e che ovviamente non contano nulla, altrimenti che razza di miei amici sarebbero, e poi sono a cavallo. Di sicuro come al solito pensate che stia scherzando e, di conseguenza, non credete neanche a mezza delle mie fantasie sparate sul blog. Padronissimi di farlo, ma intanto la Gazzetta Tv chiude baracca e burattini il sei gennaio, e non è uno scherzo della Befana o di Mangiafuoco. E soprattutto non venitemi ora a dire che non ve lo avevo già detto con largo anticipo. E cioè da almeno tre o quattro mesi. Ma stavolta non me ne vanto. Anzi, sono molto dispiaciuto per quella dozzina di giovani cronisti che probabilmente resteranno a spasso e che magari dovranno anche cambiare mestiere. Però non posso nemmeno dimenticare che ridavate di me quando quest’estate disperatamente vi chiedevo aiuto perché non riuscivo a beccarvi sul digitale terrestre e nessuno mi ha dato un colpo di telefono anche solamente per dirmi: “Brutto scemo, sintonizzati sul canale 59 e non rompere”. In verità ho sempre pensato che la Gazzetta in tivù non potesse avere un futuro radioso e difatti non è durata neanche un anno. Era povera di contenuti, debole nei palinsesti, inesistente nei diritti televisivi di peso e scarsa negli investimenti. In più lo sapete come lo penso: neanche nel giornalismo ad alto livello è matematico che una buona penna sia anche capace poi di bucare lo schermo. E viceversa. Prendete ad esempio quelli di Sky: sono bravi nelle dirette e abili cani da tartufo per le notizie, sempre documentati e preparatissimi, ma non fategli mai scrivere un libro su un qualsiasi sport o argomento: vi si drizzano i capelli dopo poche righe e alla seconda pagina vi siete già stufati di leggerli. Oggi è Natale, quindi vi risparmio altri esempi e almeno sino a Santo Stefano mi guardo bene dal fare nomi e cognomi di chi è una disgrazia in televisione e se la cavicchia invece nei suoi articoli, o tartaglia e suda davanti alle telecamere anche se non balbetta in italiano. Però non posso nemmeno non mettere in guardia l’amico direttore di Sky, Giovanni Bruno, o Bruno Giovanni, fa lo stesso, dal pericolo Cicciobello Tranquillo che lui sbatte ormai dappertutto e te lo ritrovi a qualsiasi ora del giorno e della notte anche nella minestra o addirittura nel letto. Una vera ossessione. E intanto l’audience precipita e mister Murdoch non s’incazza coi sottopancia ma coi suoi responsabili di rete. Cambiando discorso, che sarà anche il caso, l’ho detto alla Tigre e ai miei gemelli: fatemi i regali dopo le feste quando con le svendite tutto costa la metà o quasi. E mi hanno per una volta ubbidito. Tanto più che Babbo Natale un regalo bellissimo me l’ha già messo sotto l’albero: i due gol di Candreva all’Inter. Oltre a Ljajic che manda a quel paese Meches Mancini e Icardi che vorrebbe mangiarsi il Melo. E Mancini che baruffa anche con Jovetic. E questi avrebbero dovuto vincere lo scudetto? Sì, per la Gazzetta. Poveretta.