Il lunedì non è più nero con Fiorello e il ritorno di Silvio

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Se avete letto ieri il mio folle Scacciapensieri non c’è bisogno che oggi vi dica che Gianni Mura ha incomprensibilmente dato due di voto al Black Friday nella sua rubrica di cattivi pensieri che tiene ogni domenica su Repubblica. Il venerdì nero è negli Stati Uniti d’America il giorno successivo al giovedì del Ringraziamento che dà pure inizio per tradizione alla stagione dello shopping di Natale. I negozi soprattutto di tecnologia e elettronica, e non solo i grandi magazzini, offrono supersconti da urlo e quindi, caro Gianni, non ci vedo proprio nulla di tragico nel Black Friday se non che in Italia è stato trasformato in una sorta di specchietti per le allodole e una disperata caccia al colpo gobbo. Il Thanksgiving Day è invece una festa che tra un quinquennio compirà quattrocento anni: è nata infatti nel 1621 quando nella città di Plymouth, in Massachusetts, i padri pellegrini si riunirono per ringraziare il Signore del buon raccolto. Servono altre spiegazioni? Spero di no. E comunque, stimando moltissimo Mura, non capisco il suo accanimento nei confronti di chi non ha molti soldi in tasca e per risparmiare nei regali sotto l’albero s’accalca negli ipermercati di periferia e nelle botteghe del centro. Se la prenda piuttosto con gli organizzatori dei Giri, Tour e Vuelta, a lui tanto cari, che fanno i milioni e s’inventano tappe disumane costringendo i poveri corridori a doparsi come cavalli solo per restare agganciati al gruppo pedalando in pianura. Se invece da quel che ricordo è sempre ostile ai cellulari e continua a scrivere i suoi piacevolissimi articoli sulla cara Olivetti Lettera 22 rifiutando le nuove tecnologie, non dico che faccia male. Anzi, fosse per me, scriverei volentieri ancora a penna, ma i tempi sono forse cambiati e i giovani non sanno nemmeno cosa sia un calamaio. E’ caso mai nero il mio lunedì ogni qual volta il giorno prima le ha prese la Juve. “Ma cosa volete da Allegri?” si è chiesto in settimana il Corriere dello sport. E Mura domenica ha risposto: Io niente, lo giuro. Io invece avrei tante cose da dire oggi ad Acciuga, ma le tengo per me. Altrimenti farei il gioco del nemico che non aspetta altro che metta in croce una squadra e soprattutto una società che ha vinto cinque scudetti di fila. Però che formazione ha fatto contro il Genoa? Pazzesca. Mi son svegliato male, ma assai presto, quasi subito, mi è tornato il buonumore grazie a Fiorello e la sua Edicola delle sette e trenta con la sorpresa Stefano Meloccaro, l’unico uomo che si colora il viso col fard al mattino”, che ha brillantemente sostituito Marco Baldini come spalla di Fiore. Il quale non ha perso l’occasione per imitare Berlusconi: “Veda, caro Meloccaro, quando l’ho vista la prima volta mi sono detto: Quello sa il fard suo”. Aveva già appeso i tacchi al chiodo. Era già in vestaglia a godersi le repliche di Colpo grosso su Rete 4. E invece eccolo qua: ritorna Silvio. E’ la notizia del giorno. Trallalero trallalà. Ospite a Domenica Live ha confessato: “Ricomincio da zero. Ricostruisco Milano 2. Mi riprendo il Milan. Rifondo la Mondadori. Rifaccio tutto. Anche la conduttrice di ieri me la rifaccio. Come si chiama? Sì, la D’Urso. Ma no, tanto è già rifatta di lei. E poi il sesso per me non è mai contato nulla”. Voto dieci. E a Mura? Stavolta cinque. E al Corriere dello sport? Tre. E a Meloccaro? Bene, bravo, sette più.