Anche se non arriva Goetze, sarà una Juve più forte

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E chi ce l’ha il coraggio di confessare a Dodo che i suoi tre supereroi sono volati in un’altra galassia? Pirlo negli States, Tevez a Buenos Aires e Vidal nella Selva nera. Io no di certo: gli spezzerei il cuore. Il mio primo e caro nipote ha cinque anni e ha già vinto quattro scudetti di fila. Quest’autunno lo porterò allo Juventus Stadium. Sempre se troverò due biglietti. La campagna abbonamenti dei campioni è stata chiusa in un sol giorno per sold out. Cioè 28mila tessere, il numero massimo, sono andate a ruba in poche ore. E la curva costava 430 euro. Non poco. A dimostrazione che, per quante ne dicano male le gazzette milanesi, la nuova Signora piace ancora da morire al suo popolo. Però a Dodo potrei sempre raccontare con le dovute maniere che a Vidal hanno tolto la patente per due anni e che quindi non poteva andare ad allenarsi a Vinovo ogni giorno a piedi e con il borsone in mano. O che Maestro Pirlo, come Del Piero, è andato finalmente in pensione. E non importa se giocherà ancora nel New Yok City e magari in nazionale: questo glielo spiegherò un poco alla volta. Con pazienza. Non so invece come dirgli che l’Apache è tornato a casa. Nonno, ti sta crescendo il naso, subito mi rimprovererebbe mio nipote: ho visto gli indiani che giocano con le frecce e gli archi, o a Monopoli sotto le tende, ma mai a pallone. Ed è vero. Del resto nemmeno il grande capo Acciuga Allegri ha capito perché Tevez abbia avuto tanta fretta di rimpatriare in Argentina. Dove neanche se la passano bene. Peggio che da noi. E ce ne vuole. Comunque sia, in Boca al lupo. Mi mancherai. Come l’Arturo, ma solo un pazzo avrebbe potuto rinunciare ai 40 milioni del Bayern e ai 30 di plus valenza. E Marmotta sarà anche tutto quello che volete, più bugiardo del Boyscout Renzi e più bravo di Paletta Moggi, ma non è certo un matto da legare. Una volta il mercato d’estate era la mia passione: forse perché lo seguivo per Il Giorno e bastava avere un cicinin di fantasia per trovare anche soddisfazione. Però adesso che lo fa Gianluca Di Marzio, mi basta lui e solo di lui mi fido. Mentre a tutti gli altri dico: continuate pure a copiarlo, ma per carità non inventatevi nulla: fate già abbastanza ridere i polli. Il figlio del grande Gianni ha sempre lasciato capire che la Juventus ha più possibilità d’arrivare a mettere le mani su Julian Draxler (21 anni) che su Mario Goetze (23) e, ovviamente, sono d’accordo con lui. Con Dybala (21), Morata (23) e Goetze, 67 anni in tre, sarebbe una Juve atomica da far invidia anche al Real Madrid. Ma anche con Dybala, Mandzukic (o Zaza) e Morata non mi sembra un attacco poi così scarso come credono Mancini e Berlusconi, poveri illusi, che si leccherebbero le dita solo se potessero avere King Coman (diciannove). Insomma, magari se ne riparla anche un’altra volta, ma con l’arrivo di Daniele Rugani (21 tra una settimana) in difesa e l’acquisto del vecchio (28) Sami Khedira a centrocampo, più le ultime due sorprese che Agnellino ha promesso ad Allegri, questa Juve non soltanto si è ringiovanita da far paura, ma è più forte di quella della passata stagione nella quale ha vinto campionato e Coppa Italia e perso la finale di Champions. Anche se pare impossibile e non ci sono più Tevez, Vidal e Pirlo. Ma è rimasto Paul Pogba o di lui vi siete per caso già dimenticati? Intanto ho insegnato all’altro mio nipote, Ricciolino Rocco, 4 anni il 7 ottobre e altrettanti scudetti, a chiamare Paulo Bruno Exequiel Dybala come fanno gli argentini: semplicemente La Joya. Il gioiello. Una meraviglia.