Conoscete in Italia un lungo più forte di Ale Miressi?

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La palla nel canestro rotola sempre più in un basso: oggi sotto il tiro a volo, dopo la vela, a pagina 35 del giornale di Mamma Rosa, l’ultima di sport prima del terremoto in Indonesia e l’onda di fuoco sull’A14. Domani Danilo Gallinari compirà 30 anni: se ne ricorderà la Gazzetta? Vedremo. Del resto non è da urlo che Stefano Spizzichini (ala) sia finito ad Avellino e James Blackmon  (guardia) a Pesaro. A meno che qualcuno non trovi il coraggio di spiegarvi dove Ario Costa ha mai trovato i soldi per comprare tre o quattro americani che gli sono costati molto più di un dollaro bucato. Io lo so, ma non ve lo dico. Neanche se mi legate all’albero della tortura. Perché sarei anche stufo di prendere parole da questo basket di miserabili che non accetta le critiche e intanto nasconde dietro la schiena le mani ancora sporche di marmellata. E allora s’arrangi. E continui pure a cucinarsi nel suo brodo assieme all’Under 18 azzurra di Andrea Capobianco che vince due partite su sei agli Europei di categoria e nemmeno si vergogna d’essersi salvata dalla retrocessione per il rotto della cuffia. Inseguito da Nerone, che non gli dà pace, anche Oscar Eleni come noi si domanda come Alessandro Miressi sia potuto diventare un fulmine in acqua quando gli sarebbe riuscito molto più semplice essere una stella dei nostri parquet. Ormai lo sanno tutti che Miressi (nella foto sul podio dei 100 stile libero) è un ragazzo d’oro di diciannove anni e due metri e due, mentre in pochi indovinano quanto è alto il Gallo più conosciuto in Italia per la sua nota manina corta. Segnatevi però un nome: Federico Miaschi, classe 2000, che la Reyer non s’azzarda ancora a far giocare in serie A e chissà cosa aspetta? Intanto l’ha spedito a Trapani e ha speso soldi per Marco Giuri, ex Brindisi, che è di ben due lustri più vecchio del promettente ragazzino genovese. Vallo a capire, povero basket. Checché urli Ciccioblack Tranquillo che sta riorganizzando la Banda Osiris con i suoi soliti compagni di merende bolliti e ribolliti. Sarà meglio parlar d’altro. Per esempio degli Europei di nuoto di Glasgow aspettando stasera quelli di Berlino con Filippo Tortu in finale dei cento che ha già corso in 9’’99. Più veloce di Pietro Mennea. A vent’anni. Un gran successo per Raidue. Nonostante Franco Bragag-na e i suoi fiumi di retorica ad un tanto al chilo. Un altro passo falso invece di Sky che, se non si dà una mossa, perderà abbonati a rotta di collo. Simona Quadarella, esuberante diciannovenne fiamma rossa de Roma, ha centrato la doppietta d’oro: i 1500 dopo gli 800. Ma non paragonatala a Federica Pellegrini. Di Divina ce ne è una sola. Anche se oggi ha trent’anni e domani non potrà salire sul podio dei cento. Ma nessuna sarà mai più grande di lei.