All’Armani fa molto bene lavare i panni sporchi in piazza

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Oggi è San Martino e a Venezia è tradizione di regalare ai bambini il dolce di pasta frolla a forma di cavallo. Con il santo in groppa e la spada in pugno. Fuso nel cioccolato e guarnito di mille confetti colorati. Una vera delizia: esclusivamente nostra. L’11 novembre, come racconta la leggenda, dovrebbe essere anche un giorno di sole e, se non proprio caldo, almeno tiepido: l’estate di San Martino per l’appunto. E invece piovono dal cielo aghi che sembrano di ghiaccio. Non sono nemmeno le cinque di pomeriggio ed è già buio. E fa freddo. Così, se volete, possiamo sempre vedere insieme la partita che si è giocata ieri sera al Forum e che ho provveduto a registrare. Il plaid sulle ginocchia, due caldarroste e un bicchierino di vin santo. Così magari anche me la spiegate. Cosa? La partita. Il quintetto delle scarpette rosse: Hickmann, Gentile, Abass, Pascolo, Raduljica. Come domenica a Torino con la Fiat. Dunque Gelsomino Repesa ha fatto tanto casino per niente: si è sfogato, punto e a capo. Forse Gentile e Kalnietis, ridendo tra loro in panchina tra un quartino e l’altro, gli avevano fatto saltare la mosca al naso. E lui ha sparato nel mucchio. Probabilmente esagerando. Come gli ha poi spiegato il Livido Proli. Ho letto da più parti che i panni sporchi si devono lavare in casa. Forse nel calcio o nel basket di una volta. Adesso invece si devono lavare in piazza. Perché la nostra pallacanestro è diventato un club per carbonari. Tant’è vero che nessuno più ne parla in giro. Fuori dai dodici Fontecchio e Cerella. Che pure è uno che piega le gambe quando difende. Al punto che sembra sempre seduto sul bidet. Si rivede Macvan che il primo match d’Eurolega con il Maccabi l’ha vinto quasi da solo, ma non è ancora al massimo della condizione. Il centro dell’Efes è Bryant Dunston che giocò a Varese e la fece sognare sin quasi alla finale tricolore. A proposito, stamattina mi hanno svegliato con un trillo che m’informava che forse Re Calcati aveva sostituito Paolo Moretti. Non era vero. E poi Re Carlo andrà presto ad allenare BresciaAlessandro sbaglia i due primi tiri liberi e nel Forum piomba il gelo. Alessandro segna tre canestri di fila che sono una delizia come il dolce di San Martino e anche il Forum ingrato lo apprezza. Alessandro è questo: a volte è egoista ed esagera, ma personalmente lo porterei con me anche a letto perché con lui sul parquet Milano vola sul 20-13. E non importa se non difende come vorrebbe Gelsomino: peggio di lui difendono Raduljica e Sanders e nessuno se ne lamenta. Specie se lo stupendo Sanders con le triple fa neri i turchi di Perasovic. Nelle prime cinque sortite in Eurolega, due vinte e tre perse, l’Armani ha beccato una media di 95 punti a partita: effettivamente troppi. E sono tanti di nuovo i 24 incassati nel solo primo periodo, ma finché ne realizzi uno in più (25) si può ancora chiudere un occhio. Kalnietis ora pasticcia, ora inventa. Poi c’è sempre un grandissimo Simon: 33-24 e 48-34. Schiaccia McLean che è molto più solido di Raduljica. Non sto più nella pelle e col telecomando volo anch’io alla sirena dell’intervallo. Quando Gentile centra il canestro del 55-49 da metà campo senza toccare il ferro: solo retina, come strilla Jerry De Rosa e stavolta con tutte le ragioni di questo mondo. Sono contento per il figlio di Nando. Sul valore del quale non mi potevo sbagliare. Così come sono felice che Trigari Niccolò, mi raccomando con due ci, ci tiene tanto, sia entrato nella casa di Sky o Fox che sia: era tempo e ora, ma stia sempre attento a Ciccioblack Tranquillo che è invidioso persino del successo di Buffa, l’amico avvocato. Mi sono invece sbagliato nel risultato finale: avevo pensato e scritto alla vigilia 81-67 ed è stato invece 105-92 per Milano. Però errare per un solo punticino di differenza mi sembra un peccatuccio del tutto veniale. Piuttosto mi scopro tifoso delle scarpette rosse e non lo sono. Lo ero, e non lo nego d’esserlo stato, ai tempi di Dindondan Peterson, Dino Meneghin e Bob McAdoo, Premier e Pittis. E del mio ex pupillo Naso lungo D’Antoni. E chi non lo era? Questa Armani invece m’appassiona perché sono peggio di Bastian contrario e, contro tutto e tutti, mi sono schierato dalla parte di Alessandro Gentile. Che nessuno più poteva vedere. E anzi Milano sperava che quello sbruffone andasse a giocare nella Nba o al Barcellona. Evidentemente non lo conosce ancora bene e comunque datemi retta: piaccia o non piaccia il suo modo di fare, solo con lui Milano può conquistare i playoff d’Eurolega e forse pure le final four. Mi gioco la faccia. E voi? Il vostro pregiudizo? Qua la mano: ci sto.