Lo ius primae noctis di Fazio, l’uliveto, Brunetta e la piscina

Non so se ho subito un attacco dai pirati telematici o dai miei nemici giurati, fatto sta che mi hanno infettato per qualche ora questo blog e in particolare un articolo sull’autobiografia di Dino Zoff. Della quale ero e resto entusiasma. Per una volta che ho parlato bene di qualcuno, ecco cosa mi è successo. Così imparo. A meno che non sia stato Fabio Fazio. Al quale dobbiamo tutti, e quindi anch’io, grande rispetto non fosse altro per la robusta busta paga che gli allunga ogni mese Mamma Rai e per i sei o sette appartamenti che ha tra Milano, Savona, Varazze e Celle Ligure. Più la villa con piscina olimpionica, sette mila metri d’uliveto, una moglie e due figli, Michele e Caterina. Più Imu e Tasi da pagare. Una volta Panorama gli fece i conti in tasca e scrisse di un contratto da sogno: 5 milioni e 400 mila euro per tre anni, cioè sino a giugno 2017. Sanremo del 2014 escluso. Il festival del prossimo febbraio sarà presentato infatti da Carlo Conti. Il quale, secondo Renato Brunetta, battagliero crociato di Berlusconi contro gli sprechi del servizio pubblico, guadagna in Rai persino più di Fazio: esattamente 3561 euro al giorno contro i 3287 del conduttore televisivo di Savona (e non di Genova). Comunque tantissimi. Non preoccupatevi, la moltiplicazione ve l’ho fatta io: sono 1.199.755 euro all’anno. Che, arrotondati per eccesso, fanno grosso modo 100 mila euro al mese. Spero lordi. Più la paghetta per l’affitto di Che tempo che fa. Più vari diritti d’autore. Ovvero lo stipendio al netto che non prende Sinisa Mihajlovic, l’allenatore della sua Samp, e nessun blucerchiato. A parte Sergio German Romero, il fenomeno argentino che neanche gioca, è il terzo portiere del Viperetta del Testaccio e becca un testone e 700 (pulito) d’ingaggio. Più di Pogba o di Cassano. Molto più di Di Natale, un’altra doppietta stasera e ormai quasi duecento gol in serie A. D’accordo, uno scandalo, ma cosa c’entra Fabio Fazio con te? Niente spero, però so anche che invoca sempre lo ius primae noctis, cioè il diritto d’intervistare per primo l’autore di un libro che solo lui vuole e può spedire in orbita. E io, nel mio piccolo, anticipando d’una settimana su questo blog gli elogi all’autobiografia di Dino Zoff, gli ho probabilmente un po’ rotto le uova nel paniere. Al punto da spedirti un virus? Non ci credete, vero? Neanch’io. Anche perché ieri sera ha avuto pure ospite il Boyscout di ritorno dagli States. Il quale, appena sceso dall’aereo presidenziale, si è ovviamente fiondato in trasmissione da lui. Per dire che? Le solite cose. E fare le solite promesse. Salvo lanciare un ultimatum a Berlusconi e a Brunetta: “Che non può alzarsi e inventarsene ogni giorno una di nuova”. Alzarsi?, ha stupito Fazio sornione. E Renzi incomprensibilmente qualcosa ha farfugliato. Forse scusandosi per l’involontaria gaffe alla Tavecchio.