La Gazzetta a luci rosse: l’ultima trovata di Papà Cairo

edicola guglie

Non fatemi ridere. Per favore. Oltre tutto mi si è rotto un dente davanti e non sono proprio carino quando sorrido. Ma che voce ha Tania Cagnotto? Tremenda. Con quella erre moscia marcata e rauca. E quel petulante di Stefano Bizzotto al fianco che la sollecita a parlare. Grande campionessa, argento olimpico a Rio de Janeiro, ma a sentirla ti vien quasi quasi voglia di fare un tuffo giù dalla finestra rischiando un improbabile mezzo carpiato con avvitamento, ma pure d’aprirti in due la zucca come un’anguria. Chi un po’ mi conosce sa che ho una passione sfrenata per i ritagli di giornale e così temo che dovrò presto inventarmi un altro hobby se davvero le edicole saranno costrette a chiudere. Come quella sott’acqua (nella foto, ndr) del ponte delle Guglie a Venezia. Del resto vendono sempre meno, Repubblica è proprio inguardabile e difatti sta perdendo copie a rotta di collo. E gli altri quotidiani sono anche peggio. Come l’inserto della Gazzetta della domenica a luci rosse. Dove si vedono solo culi e tette e non si parla d’altro che di Belen e di Costanza Caracciolo che a novembre regalerà una bambina a Bobo Vieri. Povera Mamma Rosa, in quali mani sei finita? In quelle robuste di papà Urbano Cairo. Di modo che mi dovrò presto rassegnare a leggere le notizie su Internet. Il che non è proprio la stessa libidine che ti danno i giornali che sfogliavi al mattino col cappuccino e la crostata di mele. Scegliendo di fiore in fiore la news più curiosa. Come questa pescata dal Corriere delle Alpi: “Sui lupi è braccio di ferro: i proiettili di gomma dividono Lega e Cinque Stelle”. Che solo gli scemi del villaggio potevano pensare che potessero andare d’accordo su qualche cosa. Il populismo in comune non basta. Però, se sparo ad un lupo che mi sta zampando addosso con un fucile a pallini di gomma, e non a canne mozze, vorrei sapere da Salvini e Di Maio uno se scoraggio il lupo, due se posso invece credere ancora alla favola di Cappuccetto Rosso o tre se piuttosto non devo già pregare per la mia anima a Dio. Oggi è il compleanno di Margherita Panziera, il più bel sorriso del nuoto azzurro, oro nei 200 dorso agli Europei di Glasgow: vedremo quanti si ricorderanno di farle gli auguri. Credo purtroppo in pochi: gli italiani dimenticano in fretta e poi hanno già la testa nel pallone o il pallone in testa. Che poi è il medesimo contagio. Sabato prossimo è di nuovo serie A. E vibrante è l’attesa. Vincerà la Juve l’ottavo titolo di fila? Non penso e comunque lo state chiedendo alla persona più sbagliata. Alla quale, dovete credermi, dopo sette anni di folle amore questo calcio anaffettivo è sceso sotto ai tacchi. Che non sono neanche alti come quelli della Barbie più rifatta della razza umana: al secolo Diletta Leotta. Che ha piantato in asso Sky ed è passata a Dazn con Paolo Maldini. Gatta ci cova? Fatti loro, non miei. Di cui s’occuperà senz’altro a breve Fuorigioco. Né m’interessa sapere della prima di Ronaldo con la maglia bianconera nel pomeriggio a Villar Pelosa. Con la elle e non con la erre: ho sbagliato a scriverlo apposta. Né quante volte CR7 va ogni giorno alla toilette. Ronaldo non è la Juve e la Juve non aveva bisogno di prendere quell’antipatico se poi ha dovuto regalare Higuain e Caldara al Milan e rimangiarsi la Mela Marcia. Né la Juve può essere oggi un business degli Agnelli o un giocattolo di Bonucci. No, grazie: non fumo. E difatti ho smesso da una settimana. E domani compio gli anni: sessantanove se proprio volete saperlo. Con tutta una vita quindi ancora davanti anche per cambiare squadra.