8-9 settembre: la convention della Banda Osiris a Milano

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E’ che l’otto settembre dovrò portare al luna park i miei tre nipoti e il giorno dopo non mi ricordo più cosa dovrò fare: forse si sposa mia figlia. Altrimenti col cavolo che mi sarei perso la convention della Banda Osiris a Milano presso l’Allianz Tower: un evento unico al mondo perché magari non mi credete, ma quei fanatici sul serio ancora pensano che Gesù Cristo sia morto di raffreddore sulla croce e che il basket, come la terra, ruoti sempre intorno al loro intramontabile Sole che è il divino e capriccioso Flavio Tranquillo. Che così si è presentato nella brochure della manifestazione: “Tutti conoscono Ciccioblack”. Come no? Anche su Marte e Saturno. Dove arrivano i suoi strilli. “La voce del basket di Sky Sport”: autenticamente insopportabile. “E il suo inconfondibile – non ci piove – modo di fare una telecronaca” spocchiosa e sfascia timpani. Devo essere sincero: non avevo creduto alla storia della Banda Osiris che fosse morta come andavano raccontando in giro i suoi stupidi detrattori. Che fosse in difficoltà, questo sì, ma mai e poi mai mi sarei immaginato che Virginio Bernardi mettesse in piedi un ambaradan del genere per ridar vita ai suoi soci, i brontosauri Bassani e Chiabotti, e al tempo stesso rilanciare l’associazione del compare di nozze che ultimamente era in verità sembrato a tutti molto giù di corda per via degli strepitosi successi televisivi ottenuti di recente da Federico Buffa. Prima difatti di partire con la famiglia per la Calabria, dove ormai soggiorna tredici mesi all’anno, il Presidentissimo è stato segnalato a cena sui Navigli con l’ossequioso vicepresidente Bassani e l’inappuntabile segretario Chiabotti. E alla frutta, prima del caffè, non so cosa sia capitato a Ciccioblack, ma all’improvviso si è messo ad urlare più forte del solito. Al punto che l’ha sentito persino Mammoletta Mamoli che stava registrando negli studi di Rogoredo con le finestre aperte per il gran caldo: “Non sarà mica che adesso l’avvocato Azzeccagarbugli è diventato più bravo di me?”. Insomma un remake della matrigna di Biancaneve davanti allo specchio. E se ne è andato sbattendo la porta. Teatrale e commediante come sempre. Nonché furbino. Senza cioè pagare il conto. Peggio di Roberto Saviano e Vittorio Sgarbi che sono ormai diventati i suoi idoli consacrati. Prima o poi comunque organizzerò anch’io un campionato del mondo per stabilire una volta per tutte chi sia più taccagno nella pallacanestro tra lui, Dindondan e il Gallo. Che mercoledì ha festeggiato i suoi trent’anni e non so da quale ditta si sia fatto sponsorizzare la torta del compleanno come del resto i tre campi di basket che ha generosamente regalato a Milano. Intanto, già che ci sono, assegno ex aequo il Pinocchio del 2018 a Federico Casarin, che per tre mesi cadeva dalle nuvole ogni qual volta gli nominavo Giacomo Baioni, il nuovo assistente di Ray-Ban De Raffaele, e a Virginio Bernardi che invece sosteneva che l’ex Banco di Sardara sarebbe proprio passato quest’anno ad allenare la Reyer. Premierò così il mio caro Pesciolino rosso con un lungo naso di cristallo di Boemia assieme al simpatico San Bernardi che, se ha vinto la scommessa, non può però continuare a negarmi da anni e anni l’esistenza della Banda Osiris di Flavio Tranquillo per la quale non so invece cosa farebbe. Ed infatti s’è incredibilmente inventato questa lussuosa convention chiamata Meet the best e questa due giorni d’inutili chiacchiere su tre temi definiti cruciali per il nostro basket: la gestione societaria, lo scouting e la comunicazione. Quando si sa benissimo che la soluzione di tutti i problemi è una sola: i quattrini. Che oggi mancano o sono sempre meno. A parte le eccezioni di Giorgio Armani e Napoleone Brugnaro. Altrimenti, se girassero i quattrini come nel calcio, non servirebbero i giemme o i boy-scout per andare a scoprire quali sono i buoni giocatori oltreoceano. Così come si farebbe molto prima a dare una pedata a Sky, che non fa audience sotto canestro, regalando piuttosto la nazionale azzurra a Raidue assieme alla miglior partita della domenica di campionato. Parole, parole, parole. Soltanto parole. Però intanto non sono stato invitato a partecipare al convegno perché considerato ospite sgradevole. E lo capisco. Ma giuro che avrei pagato volentieri lo stesso la quota d’iscrizione di 200 euro (con tanto di ricevuta fiscale) solamente per applaudire la relazione dell’ospite d’onore, ovviamente Gas Gas Trinchieri, e per bere l’aperitivo del sabato sera con Ciccioblack consumato affabulatore. Sventolando bandierine a stelle e strisce. E sperando che da un momento all’altro nella City Life piombi Ronald Trump con tutta la sua bella famiglia (nella foto). Peccato che proprio l’otto e il nove di settembre abbia degli improrogabili impegni familiari. Dando comunque per scontate le presenze tra i relatori di Daniele Baiesi, Claudio Crippa e Alessandro Mamoli, ma molto meno quelle di Nicola Alberani, Alessandro Dalla Salda, Mario Fioretti, Mario Ghiacci, Stefano Sardara, Salvatore Trainotti e Paolo Vazzoler. Che con me della Banda Osiris sino a ieri avevano sempre detto solo peste e corna.