Ho sognato che la mia Juve con il Real perderà ai rigori

dybala

“Quattro milioni a Donnarumma” titola in prima pagina il quotidiano di Mamma Rosa e Papà Urbano. Sono ancora pochi per Mino Raiola che ha residenza a Montecarlo. “Ventura apre a Balotelli”. Quale porta? Io lo so, ma non ve lo dico: tengo moglie, due figli e tre nipoti. Volto allora subito pagina e semmai vi parlo della fidanzata niente male di Gigio, due anni più di lui, con la quale il brutto avvoltoio del Milan è stato un paio di giorni a Parigi prima di dare gli esami di maturità e diplomarsi in ragioneria. Si chiama Alessia Elefante, potrebbe anche fare la modella tanto è fatta bene, ma non credo sia parente di Andrea Elefante, giornalista riminese della Gazzetta e ovviamente tifoso dell’Intertriste e simpatizzante del Torino: altrimenti non sarebbe mai stato assunto in via Solferino e già Cairo lo avrebbe licenziato su due piedi. Mi diverte troppo fare le pulci a Mamma Rosa e a Papà Urbano. Posso? Credo proprio di sì. Per hobby e non per un’ossessione. Non fosse altro perché sono cresciuto nascondendo la Gazzetta tra due fette di pane o tra i libri di scuola. Anche all’università gli altri studiavano, e si sono tutti laureati in medicina, mentre io con gli occhi mi mangiavo dalla prima all’ultima riga il giornale sportivo di Gino Palumbo. E così non mi è rimasto altro da fare che il pennivendolo. Prima al Diario di De Michelis e poi al Giorno dell’Eni. Altri tempi. Adesso non so quasi nemmeno chi sia il direttore del quotidiano in rosa. Penso Andrea Monti, sfiduciato poco tempo fa da 84 redattori su 107, ma che è rimasto al suo posto di comando perché ha giurato a Cairo che da piccino era sì intertriste, ma soprattutto detestava la Signora omicidi. Come continua a fare anche ora che è diventato (un) grande. A Calcio Champagne su Raisport era febbraio e Andrea Elefante disse: “Non scommetterei sulla permanenza di Allegri alla Juve”. Bravo, c’ha proprio azzeccato. E sulla finale di Cardiff domani quale sarà mai il suo pronostico? Spero che pensi sul serio che vinca il Real. Ai rigori. Come mi sono sognato anch’io stanotte. Un incubo: Higuain che sbaglia dagli undici metri, alto sopra la traversa. E sulla traversa della porta difesa da Keylor Navas tanti gufi. Soprattutto nerazzurri. Dicono che, quando sogni che qualcuno a te caro muore, non fai altro che allungargli la vita. Voglio crederci. Ogni giorno sfoglio anche la Repubblica e la Stampa che è il giornale di famiglia. Ovviamente della famiglia Agnelli. Perché ho due fratelli e uno è milanista e l’altro bauscia. Cioè gradasso. Oltre al Gazzettino, ma solo per leggere la pagina dei necrologi. Repubblica anche nello sport ha le migliori firme: ieri per esempio da Cardiff hanno scritto Emanuela Audisio, Maurizio Crosetti, Andrea Sorrentino e Emanuele Gamba. Che pure è granata. E domenica scriverà Gianni Mura. Mentre oggi sulla Stampa ho trovato un articolo molto carino, quanto struggente, di Maurizio Assalto, caposervizio della Cultura, che racconta di Maurizio, 38 anni, che è cieco fin dalla nascita ed è riuscito a comprare due biglietti nel ristretto settore in curva riservato ai disabili. Uno per sé e l’altro per l’accompagnatore. E vedrà la sua Juve contro il Real meglio di me. Cioè con il cuore. E attraverso le emozioni che gli trasmetteranno i tifosi bianconeri capirà che di Dybala, la Joya, ce n’è uno solo. Ma andrà bene? “Tre a uno per noi”. Ne è sicuro. Chissà? “Anche Tiresia era cieco, ma nel futuro vedeva bene”.