A Sky dicono le parolacce e non ne indovinano più mezza

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Qualche volta anche succede d’esprimere un giudizio lusinghiero a caldo e d’essere clamorosamente smentiti solo un secondo dopo. Per la verità a Beppe Bergomi, nato vecchio e già coi baffi, e quindi chiamato lo Zio da quando non aveva ancora ventun’anni, questo accade in verità troppo spesso: direi quasi tutti i fine settimana su Sky. E allora mi è difficile pensare che, oltre ad essere mediocre come opinionista televisivo, è anche parecchio triste e sfortunato come essere umano. In più è un interista depresso. Il che per me è un peccato originale molto brutto. Quasi un marchio indelebile. Insomma lo Zio è persino peggio del marito romano di Benedetta Parodi. E ho detto tutto. O serve anche aggiungere che entrambi, Caressa e Bergomi, pensano sul serio che Petrarca sia solo una via o, al massimo, una squadra di rugby di Padova? L’anticipo del sabato sera è iniziato sì e no da cinque minuti che lo Zio ha già le idee estremamente chiare. “Molto bene questo Milan. Non ti pare Fabio?”. Come no? “Specie nello sviluppo del gioco. Guarda per esempio Abate come è alto, largo e disinvolto: pericolosissimo nel dai e vai con Sosa sulla fascia destra. Tanto più che Insigne non lo bada e lo lascia fare”. Infatti Sosa, che Caressa chiama, e non per ridere, el Principito, perde goffamente palla a centrocampo. E Insigne, che non deve fare il terzino e nemmeno il Mandzukic, vola in contropiede, invano rincorso da Abate, e battezza di sinistro Gigio Donnarumma. Ancora un paio di minuti e il Napoli dei tre nani (in attacco) raddoppia con Callejon. E Abate? Ha già la lingua che penzola sul prato. Ma si rendono conto di quel che dicono e cosa s’inventano questi sapientini della tivù di Murdoch non so se più scarsi o sfigati? Almeno si rivedessero. E si risentissero. Neanche per sogno e così il giorno dopo, all’ora di pranzo, ecco la replica dello show in diretta stavolta al microfono di Maurizio Compagnoni che si sbilancia già al quinto minuto. Testualmente, tutto d’un fiato, col suo vocione e una presunzione infinita: “Non è facile per la Juve impostare oggi l’azione offensiva con la Lazio che copre a meraviglia ogni varco”. Difatti. “La sponda di Mandzukic, arriva Dybala, al volo, Dybala, che gol: Juventus in vantaggio”. Fantastico. Se non altro Luca Marchegiani, ex granata impunito ed ex laziale sconvolto, ha il buon gusto di stare zitto e d’incassare anche il bis di Higuain di lì a poco senza di nuovo aprir bocca. Un passo indietro e torno a sabato. Prima di cena c’è Marco Cattaneo in studio con Gianluca Vialli tra Massimo Ambrosini e Daniele Adani, il contadino vestito da giornalista. “Andiamo ora a sentire Borja Valero intervistato da Marina Presello (molto carina, ndr) dopo il fischio finale di Chievo-Fiorentina 0-3″. “Noi siamo una bellissima squadra di tanti bravi ragazzi – racconta il simpatico spagnolo -. Ognuno che entra in campo dà tutto e siamo contenti se uno di noi fa bene o segna come oggi Tello, Babacar e Chiesa”. “Dunque è anche per questo che Kalinic è rimasto con voi rinunciando alla Cina?”,  domanda la ragazza che sa di essere carina. “Sinceramente penso proprio di sì sperando che continui a far gol per la Fiorentina”. Ma non termina neanche la frase che dallo studio (non inquadrato) c’è uno che si sganascia dalle risate e commenta grossolanamente: “Ma va a cagare”. Sic. Cattaneo fa finta di niente. Mentre io non sto qui adesso ad indagare a quale signorino sia scappata la colorita esclamazione. Penso ad Ambrosini, ex viola, ma non potrei giurarlo. E comunque indaghi chi ne ha voglia. Né mi scandalizzo più di tanto. Coi Salvini e gli Sgarbi che ci troviamo ogni giorno tra i piedi. Però continuare a sostenere che Sky è un’emittente perfetta, laica e cattolica, forse non mi sembra più il caso. Non è la Rai, d’accordo. Ma ci manca poco.