Tuttosport addosso a Cairo, ma la colpa è solo della Juve

mazzarri

Per fortuna che stamattina, mentre nevicava di brutto e gli spalatori comunali hanno pensato bene di tapparsi in casa, ho trovato riparo in tabaccheria da Michele e ho comprato Tuttosport. Altrimenti, se aspettavo la Gazzetta o il Corriere della sera, sarei stato fresco. E già avevo mani e piedi gelati. La Gazzetta e il Corriere sono due quotidiani di Urbano Cairo: spero che almeno questo lo sappiate. Quindi non c’è da scandalizzarsi più di tanto se nessuno parla male del Torino che è la squadra del padrone. La quale per la verità non sta proprio benissimo di salute: ha 29 punti meno della Juventus, che è l’ago della bilancia di qualsiasi suo campionato, e pure una partita in più giocata. Ha cambiato l’allenatore: il berbero ed eccentrico Massinissa Mihajlovic con Walter Ego Mazzarri e le cose, invece di migliorare, sono addirittura peggiorate. Sette punti infatti hanno raccolto nelle prime sette giornate del girone d’andata i granata guidati dal serbo che ignorava chi fosse Anna Frank;  la miseria di sei quelli racimolati nel ritorno dal livornese della Maremma che ha anche scritto un’autobiografia dal titolo “Il meglio deve ancora venire”. Glielo auguro, sì, ma quando? E per favore anche si sbrighi perché non credo d’avere ancora molti anni davanti. Ad essere sinceri Mamma Rosa ha giusto oggi titolato a pagina 14: “El Toro scalpita”. Ma di un altro Toro parlava e cioè di Lautaro Martinez, il ventenne bomber argentino, già acquistato dall’Inter per 25 milioni di euro, e per sostituire da settembre Mauro Icardi, che martedì notte col Rancing de Avellaneda ha rifilato una tripletta da sogno ai poveri brasiliani del Cruzeiro nel primo turno della fase a gruppi della Coppa Libertadores. Tuttosport invece, e vengo al dunque, dopo essermi perso come al solito in chiacchiere da bar, ha fatto un sondaggio tra i tifosi granata al fine di capire chi sia il vero responsabile di questo ennesimo mezzo disastro che non è totale solo perché c’è anche chi sta peggio tra i club che non possono vedere la Juve: la Fiorentina di Stefano Pioli ad esempio che ha un punto in classifica meno del Torino. Ebbene sapete cosa pensa la gente? Che il primo responsabile del fallimento granata sia Urbano Cairo. Che non so se a voi sia simpatico o sgradevole: per me è semplicemente insopportabile. Mentre odioso mi è soltanto Aurelio De Laurentiis. Sì, persino più di Matteo Salvini. Ma io lo posso dire, e glielo ripeterei anche in faccia se non mi sfuggisse con lo sguardo ogni qual volta lo incrocio. Mentre i figli della Gazzetta e del Corriere non se lo possono permettere. E arrivo anche a comprenderli: come fanno a parlar male di un padre che li sfama e a tutti loro ha insegnato a scrivere? Non ho mai capito piuttosto quante colonne abbia il quotidiano diretto da Paolo De Paola: sei o otto? Facciamo una via di mezzo: sette. E comunque hanno avuto un bel coraggio lui a titolare a tutta pagina: “E’ il flop di Cairo”, ma pure l’estensore dell’articolo-sondaggio, Alessandro Baretti, che ha confermato senza balbettare che per il popolo granata la colpa delle disgrazie del Toro è da attribuire alla società per il 38 per cento. Seguono con il 28% i giocatori, compreso il Gallo Belotti che l’anno scorso a marzo aveva già messo a segno 19 gol, mentre in questo campionato è fermo ad appena cinque chicchirichì. E i due cattivi mister: Mazzarri 19% e Mihajlovic 15%. Potrei del resto giocarmi l’osso sacro, che stavo per rompermi dopo il volo che ho fatto a mezzogiorno camminando sul lastrico ghiacciato della pubblica piazza e finendo col culo per terra, che né De Paola, né Baretti faranno mai parte della scuderia di Papà Urbano. Alessandro Baretti non poteva che essere figlio del grande Pier Cesare, il migliore di tutti i direttori che Tuttosport ha avuto e l’unico presidente viola che è stato amato da Firenze nonostante fosse bianconero dichiarato. Come ha di recente anche ricordato un caro amico, Marco Bernardini, che da tempo non sapevo più che fine avesse fatto. Un abbraccio. E sempre al volo concludo dicendo che le risposte che i tifosi danno ai sondaggi sono sempre da prendere con le pinze. Specie quelli granata. Avesse infatti il Torino vinto dieci giorni fa il derby, scommettiamo che di Cairo avrebbero oggi solo parlato bene e lo avrebbero anzi portato in palmo di mano? Così è, anche se non vi pare e se la Juve non avesse nelle ultime tredici stagioni scornato quindici volte su diciotto il Toro dell’editore bocconiano coinvolto nell’inchiesta Mani pulite-Fininvest. Dalla quale uscì patteggiando una pena di diciannove mesi per i reati di appropriazione indebita, fatture per operazioni inesistenti e falso in bilancio. E con i saluti di Silvio Berlusconi.