Il Napoli del Dio Aurelio: chi troppo vuole nulla stringe

Higuain

Adoro Napoli e non solo la pizza che il dietologo mi ha assolutamente proibito di mangiare pure a Pasqua e a Natale. “E’ una bomba atomica”. Esagera: è ovvio, ma deve stare anche molto attento perché un giorno o l’altro io lo strozzo questo professorino che ne sa una più del libro. Come Paolo Del Debbio che conduce Dalla vostra parte e sta ancora con Silvio Berlusconi. Che avrebbe voluto candidarlo sindaco a Milano. Mi piace tutto o quasi di Napoli: il cielo, il mare e le sue isole intorno, ma soprattutto il silenzio che cala, improvviso e surreale, sul San Paolo quando la squadra del Dio Aurelio becca un gol sul più bello. Come è accaduto ieri sera col Villarreal che non è il Real e neanche il Bayern, ma la quarta forza della Liga a 14 punti dal Barcellona. Come il Milan dalla Juve nel nostro campionato. Anche Massimo Mauro per la verità è stato zitto e muto per un buon mezzo minuto. Rima baciata. Farfugliando poi confuso e mortificato: “Incredibile: Tomas Pina voleva crossare ed invece ha segnato”. Capita. Colpi di fortuna è il titolo di un film del Natale 2013 prodotto proprio da Aurelio e Luigi De Laurentiis e diretto da Neri Parenti che ha avuto un discreto successo nelle sale. Con Christian De Sica, Lillo & Greg, Luca & Paolo, ma anche interpretato nel primo episodio da Marekiaro Hamsik, Lorenzo Insigne, Pepe Reina e Rafael Benitez. Ebbene tutta la buona sorte che ha accompagnato il Napoli sino al primo posto in classifica, che aveva fatto urlare al miracolo scomodando Maradona e tutti i santi del pallone, pare essersi esaurita con le eliminazioni in Coppa Italia da parte dell’Inter e ora in Europa League. Passando per la sconfitta dello Juventus Stadium maturata all’88esimo da una deviazione, che solo Marx Sarri ha visto doppia, di Albiol sul tiro fulminante di Simone Zaza. Appena due pareggi nelle ultime quattro partite. E Higuain, con un paio di chili di troppo, a segno soltanto su rigore (contro il Carpi) e la Gazzetta che adesso strilla: è crisi. Esagerando come al solito. E come il mio dietologo. Sinceramente mi sembrate tutti matti. Se infatti quel Napoli non era un’iradiddìo e non giocava assieme alla Fiorentina il miglior calcio del pianeta, come a Sky sostenevano Massimo Mauro e tutti i suoi profeti, oltre a Sconcertino Sconcerti, che non ne indovina più una, questo è pur sempre ancora in corsa per il secondo posto anche dovesse perdere, ma non credo, lunedì a Firenze. Del resto cosa vi avevo detto tempo fa? Che, senza augurargli del male, sarebbe stato un bel guaio per la squadra del Dio Aurelio se al Pipita fosse venuto solo un raffreddore. Ora Gonzalo Higuain sta molto meglio di me ed è più sano di un pesce, mangia e beve, e fa arrabbiare lo Zio Aurelio, ma non poteva continuare a segnare un gol a partita perché non è Cristiano Ronaldo, ma neanche Cavani. Così come Marx Sarri non poteva essere il nuovo Messia e per giunta comunista. Né essere ingordo. O forse non gli avevo già suggerito d’ascoltare un vecchio proverbio che dice: chi troppo vuole nulla stringe? Lungi da me di prendere per i fondelli i napoletani come ha fatto sottilmente Max Nerozzi nell’incipit del pezzo di cronaca sulla Stampa di Juventus-Napoli: “Bisognerà cambiare il coro: un giorno all’improvviso il Napoli perse sotto il Monviso”. Dove nasce il Po. Mia madre di San Giovanni Teduccio non me lo perdonerebbe. Ma sarà forse anche il caso che il popolo del San Paolo non canti più o surdato nnammurato. Non fosse altro perché il Soldado del Villarreal, che di nome fa Roberto, l’ha di nuovo zittito al gol di Tomas Pina. E non è stato simpatico.