L’ultima assurda pretesa del capriccioso sindaco di San Felice Circeo

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Non è uno scherzo di Carnevale. Tra frittole e castagnole, arlecchini e pulcinella della nostra pallacanestro. Anche se ieri era giovedì grasso e oggi la Tigre mi ha fatto i galani. Che così si chiamano dalle mie parti le frappe degli emiliani, le chiacchiere dei brianzoli, i cenci toscani o le bugie piemontesi. E’ semmai una barzelletta. Di quelle che non fanno ridere neanche i polli, ma che vi racconto lo stesso. Perché è davvero straordinaria. Giannino Petrucci, dopo aver generosamente concesso alle società di serie A la libertà di poter organizzare il loro campionato e di scegliere le televisioni che vogliono per la prossima stagione, ha chiesto in cambio di poter affiancare la Lega nella trattativa con Sky che lui ha già molto ben avviata. E, sin qui, niente di male. Anzi. L’uomo è potente e sa politicamente come muoversi, ha l’appoggio incondizionato di tutta la stampa milanese e romana, ma anche di quella triveneta e calabrese, oltre che torinese e siciliana. E sarà presidente della Federbasket chissà per quanti anni ancora. Almeno sino al gennaio del 2021. Ma non è detto che nel 2035, quando compirà novant’anni e io magari sarò già all’inferno, non sarà sempre lì a dettare legge e tutti a pendere ancora dalle sue labbra. Del resto è stato presidente del Coni per quattro mandati di fila, figuriamoci cosa sia per lui governare la nostra pallacanestro per un altro poker di lustri come minimo. Un’autentica bazzecola. Però l’uomo che ha la memoria più lunga degli elefanti e non sa perdere a ciapanò nemmeno con Stefano Domenicali, e men che meno può sopportare che qualcuno gli possa far ombra, c’era rimasto da cani quando, in occasione della settima partita di finale al Forum e quindi della conquista dello scudetto numero 26 da parte di Milano, non era stato designato a premiare Giorgio Armani dopo tutto quello che lui aveva fatto per l’EA7 contro Barbablu Minucci e la caduta dell’impero senese. Che poi la cerimonia di premiazione sia saltata in aria per via dell’invasione festante dei tifosi dell’Olimpia sul parquet, questo è un altro paio di maniche. E comunque ecco il contentino che Giannino avrebbe preteso di ricevere dalla Lega: l’esclusivo privilegio del presidente della Federbasket di consegnare ai campioni d’Italia la coppa dello scudetto. Robe da matti? No, peggio: da non credere. E difatti i sedici presidenti, riuniti in assemblea martedì a Bologna, si sono guardati tra loro esterrefatti. E qualcuno si è fatto pure rileggere la clausola dell’accordo rifiutandosi di pensare che fosse possibile da parte di Petrucci una richiesta del genere. Ora penso che si può e si potrà anche cedere all’assurdo capriccio di Giannino, basta che poi il sovrano degli egocentrici di questa terra se ne stia zitto e buono e non metta più il naso negli affari della Lega. Però anche capisco che è un sacrosanto diritto del presidente delle società di serie A quello di premiare la vincitrice del campionato. Così come non dubito che Renato Villalta, ma non è stato il solo, si sia opposto a una concessione del genere. Non fosse altro che per una questione di principio alla quale, si sa, lui tiene sempre moltissimo. Però almeno adesso spero che a tutti sia chiaro cosa non farebbe il mio Giannino per farsi vedere in televisione e come, al suo confronto, Bruno Vespa sia un dilettante allo sbaraglio. Di qui la creazione di Tele44gatti, in fila per sei col resto di due, che costerà alla Federbasket anche uno sproposito, c’è chi parla anche di due milioni di euro, ma che comunque inonderà Petrucci di un mare di consensi soprattutto da parte dei club delle serie minori che, come ha sottolineato domenica il buon Franco Marcelletti su Sky, usciranno grazie al sindaco di San Felice Circeo dalle catacombe e dalla carboneria. Evviva. Intanto il nostro presidente di Federazione è a New York con Simone Pianigiani per l’All Star Game e per incontrarsi, oltre che coi quattro azzurri che giocano nell’Nba, anche con il commissioner Adam Silver. Al quale chiederà di poter premiare Marco Belinelli nel caso in cui il nostro campione riuscisse a rivincere domani notte il titolo di re del tiro da tre punti. Non ci potete credere? E ridagliela. Io invece, conoscendolo, ci potrei anche giurare.