Con due euro aiutate Galantuomo a tirare a campare

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Sono sinceramente preoccupato per Giancarlo Galan che nei giorni scorsi ha dovuto tenere spenta l’aria condizionata e ha rischiato davvero di morire dal caldo nella sua villa trecentesca di Cinto Euganeo. Devo risparmiare, ha confessato, altrimenti come faccio a pagare i due milioni e 500mila euro che devo allo Stato dopo che ho patteggiato la pena di due anni e mezzo, ora diventata definitiva, che sto scontando agli arresti domiciliari? Già, poveretto, come farà? Io un’idea anche ce l’avrei, però per favore non ditegli che Matteo Renzi ha fissato anche un’imposta sull’aria condizionata perché quello sul serio si ammazza. Come ha più volte del resto minacciato: “Penso sempre al suicidio, ma mi blocca mia figlia”. Ecco, allora, fate i bravi e tra di voi, che in un milione e mezzo lo avete votato in passato nel Veneto, mettete in piedi una bella colletta. In fondo cosa sono per voi due euro? Due caffè al bar? Un chilo di susine? La Gazzetta con l’inserto SportWeeek? Con solo un paio d’euro a testa aiutereste invece Giancarlo Galan a tirare a campare e, al tempo stesso, vi guadagnerete il paradiso terrestre: ve lo prometto. L’ex amatissimo governatore potrebbe così evitare che gli confischino la Rodella Pasinetti Pasqualigo sui colli padovani, a cui giustamente tiene moltissimo, e in più, con il mezzo milione che ancora gli avanzerebbe grazie al vostro piccolo sacrificio, potrebbe anche risistemare il parco intorno alla villa che ultimamente i suoi giardinieri hanno un po’ trascurato. Ho già in mente un titolo per i manifesti promozionali: Due euro per rifare un Galantuomo felice. Che ne dite? Sarebbe in fondo una buona azione nei confronti di una persona disperata che proprio non ce la fa più a tirar avanti e a sopravvivere con i quattro soldi che tutti i mesi ancora gli passa la Camera dei deputati. In questo modo non dovrà nemmeno più chiedere aiuto in ginocchio, come ha fatto, a Silvio Berlusconi che ha ben altre grane da risolvere. A parte quelle con la giustizia alle quali penseranno comunque la prescrizione e le leggi ad personam che si è fatto quando era presidente del consiglio. Ci sono per esempio le olgettine che crescono di numero e diventano ogni giorno più esigenti. Ci sono prima o poi 541 milioni da pagare a De Benedetti per il lodo Mondadori. C’è pur sempre un Milan da tenere in piedi. C’è Veronica Lario alla quale deve bene o male passare un milione e 400mila euro al mese. C’è Dudù, il barboncino che, quando è depresso come il suo padrone, mangia solo pasticcini di alta qualità. C’è lo Squalo Galliani al quale, per toglierlo dai piedi della figlia Barbara, dovrà presto allungare una robusta buona uscita. Intanto a Cortina d’Ampezzo è arrivato il temporale che ha rinfrescato il bosco, ma lo posso scrivere? E con la pioggia anche Righetto Sacchi che ho visto fare lo struscio in centro a mezzogiorno. Mentre Paolo Condò ha lasciato la Gazzetta per Sky e Gazzetta Tv ha perso Condò Confidential, l’unico programma che funzionava. “Mi vengono i lucciconi”, ha sospirato l’amico mulo. Ma va là che era ora. Così come son contento che domani finisca il Tour a Parigi con Froome in giallo, Quintana e Valverde sul podio, Nibali quarto a otto minuti e mezzo, che non son pochi, dal simpatico britannico e soprattutto con Stefano Garzelli che ha salvato la ghirba. Per tre settimane infatti ho temuto che la grintosissima Alessandra De Stefano gli mordesse la crapa pelata e se lo mangiasse col microfono e tutto.