Ditemelo che questo scudetto lo deve vincere il Napoli

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Mi piacerebbe parlare di calcio con un paio di napoletani intelligenti e spiritosi. Dite che trovarne uno è già difficile e due praticamente impossibile? Lo so. Sono ormai diventati più rari del rinoceronte di Giava e della marmotta dell’isola di Vancouver. A carocchia a carocchia, Pulecenella accerette ’a mugliera. Un colpetto dopo l’altro, Pulcinella uccise la moglie. Una volta non era così. Era esattamente il contrario la Napoli generosa di Totò e Peppino, di Eduardo De Filippo e Giambattista Vico, ma anche di Benedetto Croce e di Luciano De Crescenzo, di Scarpetta e Troisi. E di mille altri geni assoluti. Adesso non sono neanche più simpatici e spensierati come ai tempi di Diego Armando Maradona che era meglio e’ Pelè, ma sono solo tifosi indemoniati e ossessionati dallo scudetto che devono vincere ad ogni costo e per il quale hanno già perso completamente la ciribiricoccola andando dietro a quei grandi sobillatori di popolo che sono Zio e Dio Aurelio De Laurentiis e il giornalista ultrà Raffaele Auriemma. Mi piacerebbe discutere di calcio con un napoletano intelligente e divertente perché potesse ridere delle mie (goffe) provocazioni di juventino impenitente che non si dispera perché la Juve non vince mai le finali di Champions, ma perché le ricordate ogni due per tre che ha rubato tutti i suoi trentacinque scudetti. Che poi sono trentatré: già vi sento gridare con le vene del collo gonfie di livore e per questo non riesco proprio più a parlare con voi. Ma non mi arrendo: col lanternino di Diogene lo troverò prima o poi un napoletano che capisca il disagio e la difficoltà a comunicare che avrebbe con me se adesso gli dicessi ad esempio che tutte le ultime dieci vittorie di fila in campionato del Napoli di Marx Sarri sono state piezze ’e mmerda. O che i cinque gol rifilati ieri sera al Cagliari erano tutti da annullare cominciando dal primo di Callejon. Visto che anche un cieco avrebbe visto che il moviolista di Sky ha tirato apposta una riga storta per dimostrare che Mertens non era in offside. E gli altri quattro? Non è vero affatto che Romagna aveva tenuto in gioco il belga come ha scritto oggi la Gazzetta che è il giornale di Cairo, presidente del Toro,  che detesta la Signora più di qualsiasi altra donna sulla terra. E poi il rigore di Castan: pure a occhio nudo non mi era sfuggito che il brasiliano-sardo aveva preso la palla in area prima con la fronte e poi con il braccio quasi aderente al corpo. O piuttosto non si è forse voluto far segnare dal dischetto la terza frittola, Lorenzo Insigne, a digiuno con il gol dal 2017 e per questo parecchio giù di corda? In verità è tutto e solo uno sporco imbroglio del sistema, esausto dei trionfi bianconeri, che quest’anno ha deciso che sia il Napoli a diventare comunque campione d’Italia. Anche se è noioso, imbroglione e sparagnino. E gioca molto peggio della Juventus di Acciuga Max Allegri che ha sempre la barba incolta, fuma come un turco e ha la tuta che tremendamente puzza. Il Napoli ha poi Sky, il culo e gli arbitri tutti a suo favore. Per non dire del Var che è una creatura di De Laurentiis. Un autentico complotto. O mi sbaglio? No, con te, stupido gobbo, più non parlo. E non posso, caro amico di San Giovanni a Teduccio, il quartiere di mia mamma, in verità darti torto. Anche se non sono ancora proprio convinto al cento per cento che sarà il Napoli a rubare alla Juve questo scudetto soprattutto se, come spero, i bianconeri del Pipita Higuain, buono quello, non dovessero superare mercoledì prossimo gli ottavi di Champions con il Tottenham e avessero nel mirino sino a maggio solo la squadra di Zio e Dio Aurelio. Allora sì che ci sarebbe sul serio da divertirsi. Più a Piazza Castello però che al Vomero.