Tra Juve e Inter ci sono ogni anno 31 punti di differenza

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Solamente da tre giorni è estate e già sogno l’autunno. Coi suoi colori pastello e l’uva a grappoli. Quando torna il campionato e abbiamo già zittito tutti. Adesso lasciamoli dire, gli intertristi: è la loro stagione. Quella delle cicale stonate e delle mucche al pascolo. Poi torneranno nutrie e barbagianniMa quanto parla Luciano SpallettiCon ’sto caldo poi. Ho l’aria condizionata a manetta, eppure sono bombo (di sudore). Evidentemente ho l’aria condizionata rotta. Ecce Bombo è un film del ’78 diretto da Nanni MorettiAffrontava il problema degli anni di piombo e uscì nelle sale una settimana prima che i brigatisti uccidessero cinque uomini della scorta e sequestrassero Aldo Moro. Ma perché Ecce Bombo? “Mi avevano raccontato di uno straccivendolo che andava in giro urlando così”. L’alternativa era: “Sono stanco delle uova al tegamino”. Un titolo orribile? Ma no. Sarà perché vado matto per le uova all’occhio di bue poco cotte con una ciopa de pan e una striscia di pancetta. Ovviamente anche lo Scacciapensieri d’oggi è vietato a chi non è gobbo. Le solite trentatré righe che pure stavolta diventeranno quaranta: sono pronto a scommetterlo. Il mio canto libero senza limiti e confini. Impasticciando Lucio Battisti. E senza un senso. Scrivendo la prima cosa che mi salta in zucca. Stavo novellando di Spalletti. Verboso, pesante, non dico antipatico, ma di certo insicuro e ansioso. Specie quando perde e ha paura della sua ombra. Come lo scorso fine agosto nel ritorno dei preliminari di Champions: 0-3 all’Olimpico con il PortoCamminava come un ossesso su e giù davanti allo spogliatoio giallorosso. Tanto che se avesse avuto due palette al posto delle scarpe avrebbe scavato una trincea alta più di un metro e mezzoOspite fisso di Mamma Rosa e Papà Urbano, sono due giorni ormai che parla ininterrottamente sulla Gazzetta. Che gli ha dedicato tre prime pagine. Una anche stamattina su SportWeek. Testa lucida, barba lunga, baffi e pizzetto, occhi sempre eguali: spalancati e vivi. “L’Inter sono io e la Champions è il suo obiettivo minimo”. Questa mi sembra d’averla già sentita dire parecchie volte nelle ultime otto estati dall’allenatore preposto sulla panchina nerazzurra dopo Josè MourinhoRafael Benitez, Claudio RanieriAndrea StramaccioniWalter Ego MazzarriRoberto Meches Mancini e il povero Frank de Boer che hanno cacciato prima ancora che imparasse una parola d’italiano e mandasse in mona Mauro Icardi e Wanda NaraE comunque dal 2012 a oggi, sei scudetti bianconeri, uno dietro l’altro, la Juve del Conte Antonio e di Acciuga Allegri ha totalizzato 539 punti contro i 353 dell’Inter. Cioè +186 in sei stagioni. Ovvero 31 punti in più di media ogni campionato. E senza giocare la Champions. O mi sbaglio? E ancora Spalletti parla. Da due giorni. Incessantemente. Con ’sto caldo. E sudo che sono bombo. Ma forse non è solo l’impianto d’aria condizionata che è guasto. Nel frattempo le 33 righe sono diventate 40 e ho vinto un’altra volta la scommessa. Già azzardando che il prossimo scudetto lo vincerà il Napoli di Marx Sarri. Intanto pensateci. A domani. Che è domenica. Ed è prevista grandine.