Vendo la casa di Cortina e mi compro tutta TeleGiannina

Actress/cast member Ilaria Capponi poses for photographs during the photocall for the movie 'Cam Girl', in Rome, Italy, 19 May 2014. The movie will be released in Italian theaters on 22 May. ANSA/CLAUDIO ONORATI

Prima o poi ci arriva. Col passo svelto delle tartarughe. E piomba sulla notizia come se fosse solo sua. Parlo di Mamma Rosa. Che abitava in via Solferino, nel cuore di Milano, e da poco si è trasferita a Crescenzago, in periferia. Mala tempora currunt. Per tutti. Anche per il boyscout Renzi  e quindi anche per la nobile decaduta. Che stamattina si è svegliata, meglio tardi che mai, con questo titolo di taglio basso a pagina quarantaquattro, in fila per sei col resto di due: Gentile, addio a Milano. Ma va? Chi l’avrebbe detto? E ancora, virgolettato: “Voglio D’Antoni e la Nba”. Oggi è il primo giorno d’estate. E non ieri. Come quasi tutti erroneamente credono. E comunque, se oggi è il 22 di giugno e se sul mio blog il 29 di maggio ho titolato: “Se fossi Ale Gentile andrei di corsa a Houston”, non mi vorrei sbagliare, ma lo scoop della Gazzetta è vecchio di almeno tre settimane. Eppure Arlecchino Di Schiavi, col permesso scontato di Livi(d)o Proli, ha scritto stamattina questa news vecchia come il cucco neanche fosse farina, fresca fresca, del suo sacco. Imbarazzante. A dir poco. Ma non facciamone un caso: non è la prima volta, e non sarà nemmeno l’ultima, che Mamma Rosa mi copia. Però, finché questo non è un reato, continui pure a scopiazzarmi a più non posso. Ne sono oltre modo lusingato e m’accontento solo che non vada almeno in giro dicendo, sotto braccio a Giannino Petrucci, che tanto i siti di basket non li legge nessuno. Perché allora mordo e lascio il segno coi canini. In verità Alessandro Gentile è da un pezzo che ha deciso di lasciare l’ingrata Milano e d’allontanarsi mille e mille miglia da Gelsomino Repesa. Col quale non va più d’amore e d’accordo come un tempo. Al Forum non perdevano occasione per fischiarlo e persino offenderlo con perversa ostinazione e insulso preconcetto. E lo Yoghi croato non l’ha mai difeso a spada tratta come lui si sarebbe aspettato da quel che, forse a torto, considerava un secondo padre. Gli applausi e il tifo erano invece tutti per Bruno Cerella. Che adesso gli sfilerà dal braccio la fascia di capitano. E vedremo cosa sarà capace di vincere al suo posto. Intanto anche l’Armani sta copiando Reggio Emilia. Ma poi gli italiani, da Abass a Pascolo, pure già annunciati da questo blog a metà primavera, bisogna anche farli giocare e sopportare le loro lune quando giocano poco e a singhiozzo. Come è pure vero che il figlio di Nando non ha ancora acquistato il biglietto per Houston e sta con me alla finestra per vedere cosa succederà stasera a Madrid. Il Real è in vantaggio 2-1 sul Barcellona nella serie scudetto al meglio delle cinque partite. Perché nel caso in cui i catalani di Xavi Pascual dovessero, come credo e spero, perdere anche gara 4, da domani, prima ancora di cambiare allenatore e registro, busseranno alla porta del Gabibbo Sbezzi e gli chiederanno il prezzo di Alessandro. Per il quale hanno in mente d’offrire uno sproposito: tre milioni e mezzo d’euro (lordi) a stagione. Come ha scritto il giovane Werther Pedrazzi sul Corrierone. Citare la fonte non è peccato: è semmai buona educazione. E peccato che il quarto avvincente duello per il titolo di campione di Spagna non lo potremo vedere dopo cena né io né voi né Ale su Sportitalia: c’è la nazionale del Conte Antonio, mi è stato risposto. Noblesse oblige. Anche se il risultato non conta nulla e già si sa che lunedì negli ottavi affronteremo proprio Morata e i fratelli iberici. E allora, per favore, non togliete almeno il microfono sotto al naso di Matteo Boniciolli durante i time-out. E’ troppo spassoso, pittoresco, sboccato, velenoso, unico. Anche a rischio che in un improvviso scatto d’ira ve lo sfasci sulla testa e lo rompa in mille pezzi. Pazienza, vorrà dire che ne troveremo subito un altro. O forse la tivù federale di Giannino Petrucci ha già finito tutti i soldi, si è svenata per il preolimpico di Torino e sta per chiudere bottega? E’ quel che si racconta nei salotti della capitale dallo scorso settembre. E comunque dov’è il problema? Vendo la casa a Cortina e gli regalo cento microfoni. Con l’asta bella lunga. Così il focoso tecnico di Trieste si divertirà a infilarla dove decide lui. E, già che ci sono, magari anche mi compro Tele Giannina e pago l’affitto a Sky. E assumo finalmente Niccolò Trigari, il più bravo, e Ilaria Capponi, nella fotoDando per una volta eccezionalmente ragione a Orate Frates quando ieri sera ha dichiarato che Ilaria è molto più bella di Miss Italia, Alice Sabatini inquadrata più volte in curva con l’aquila blu sul cuore. Mentre la splendida Fortitudo asfaltava Brescia e pareggiava il conto. Venerdì la bella delle belle a Montichari. Ma di questo avrò tempo di riparlarvene domani. Ora scappo a giocare a golf. Faccio male? Non penso. E copiatemi pure. Se vi va. Basta che parliate di pallacanestro. In tutte le salse. Anche rosa.