Il nuovo appetito di Sasha e la pancia piena di Don Gel

La maestra chiama Pierino alla lavagna: scrivimi un pensierino con l’avverbio contemporaneamente.  “Troppo facile, signora maestra. Mentre mio padre è al lavoro e io a scuola, contemporaneamente mia madre va a letto con lo zio”. Ecco, mi è venuta in mente questa barzelletta, che tutti diranno “è vecchia” ma non importa: mi va a pennello per quello che vi voglio adesso raccontare. L’altro giorno, quando ho sentito Topo Gigio Gresta che diceva su Sportitalia dopo una telecronaca di una partita degli Stati Uniti che la Spagna avrebbe vinto il Mondiale, contemporaneamente ho pensato che l’avrebbe invece perso. E non perché il buon Gresta porti sfortuna: conosco ben altri specialisti in materia. Né perché sia una frana nei pronostici: è capitato anche a me una volta in tutta l’estate di sbagliare: ero straconvinto che la Juve avrebbe venduto Vidal e invece se l’è tenuto ben stretto come avrebbe dovuto fare anche con il Conte Antonio. Ma solo perché troppo presto il Topo aveva dato per pacifico che la Spagna giocasse la finale con gli States. Difatti è stata eliminata nei quarti di finale dalla Francia senza Parker e senza Noah, ma probabilmente avrebbe perso anche in semifinale con la Serbia di Sasha Djordjevic. Il quale, non so se la Bandissima lo sa ma fu il primo che ebbe il coraggio con me di mettere in dubbio le qualità d’allenatore di Michelino D’Antoni che in effetti era una meraviglia come playmaker tanto quanto è diventato un disastro come coach nella Nba. Anche Sergio Scariolo, il mio caro Don Gel, è cambiato dal giorno alle notte: era il numero due in Italia dopo Ettore Messina, ora è addirittura senza squadra. E neanche vi racconto cosa ha detto di lui il presidente Joesan Querejeta del Caja Laboral di Vitoria il giorno in cui ha presentato il nuovo tecnico al posto di Scariolo: un’altra nostra vecchia conoscenza, ovvero Paperoga Crespi, allenatore dell’anno nella passata stagione a Siena. Che poi invece la Lega di serie A abbia premiato Moretti, sono felice per Paolo il Caldo ma per me cambia poco. Anzi un bel niente. Scusatemi. Un discorso tira l’altro e forse, tra una subordinata e un’altra, mi sono allontanato troppo dalla via principale e, come abitualmente fa Franco Bragagna, ho perso il filo del discorso e, peggio ancora, il nocciolo della questione.  Riavvolgendo allora il nastro, e clamorosamente bocciando la Spagna di Juan Orenga, ieri la Francia di Batum e Diaw, ma anche di Thomas Huertel, che ha sostituito come ha potuto il grandissimo Tony Parker, ha strameritatamente vinto la medaglia di bronzo a spese della modesta Lituania. Mentre stasera alle 21 (su Sportitalia) toccherà alla Serbia di sfidare gli Stati Uniti d’America nella finale del Mondiale di Spagna senza alcuna speranza, non m’illudo, di torcere un capello alle stelle e alle stelline di Krzyzewski. Anche Aleksandar Djordjevic era rimasto senza squadra ed è dovuto tornare in patria per trovare lavoro. Di lui dicevano che non aveva molta voglia d’insegnare basket e di sgobbare in palestra. Probabilmente solo storie. Però c’è poco da fare ed è questa la morale del mio articolo: o hai fame e voglia di lavorare o nessuno vive e campa nel ricordo di una gloria e di un passato ricco e talentuoso. Ecco perché rivedrei bene Don Gel alla guida della Spagna che con lui ha vinto l’oro europeo nel 2009 e nel 2011 oltre all’argento nelle ultime Olimpiadi di Londra. A patto che il bresciano, cresciuto a Pesaro, torni con i piedi sulla terra, si dimentichi l’aria rancida, pensi un po’ meno al golf e, togliendosi di dosso gli abiti del borghese annoiato, si rilegga l’intervista del suo ex presidente basco e cominci a pensare, senza offendersi, se non avesse per caso anche un pizzico di ragione Querejeta quando ha dichiarato con Paperoga al suo fianco: “Quest’anno recupereremo i valori tradizionali che sono sempre stati all’interno di questa gloriosa franchigia e che lo scorso anno abbiamo perso. Cioè i valori del lavoro, della costanza e della dedizione. E faremo dimenticare la mancanza d’impegno, la pigrizia e il record mondiale di scuse che abbiamo stabilito nella passata stagione”.