I No Vax del basket più indigesti di Capello contro Allegri

vaccino

Titolo d’apertura del Corriere d’oggi: “No vax fuori da stadi e hotel”. E quindi, a maggior ragione, dai palasport e dai ritiri se allargo il discorso ai club di pallacanestro e ai loro giganti d’argilla o di panna montata che hanno più paura di una puntura di vaccino che di quella – rima baciata – d’un moscerino. I divieti dovrebbero entrare in vigore dalla prossima settimana garantisce il quotidiano politico di Urbano Cairo, sposato in seconde nozze a Mamma Rosa, che dovrebbe dare il buon esempio cominciando, per esempio e per l’appunto, a lasciare a casa senza compenso e senza tante storie i collaboratori, magari già in pensione, che non hanno il green-pass sul telefonino come ne conosco più d’uno soprattutto dalle parti dei laghi longobardi. E comunque non ce la facevo proprio più a star zitto ed infatti eccomi qui con un bel canestro di siringhe (nella foto) per chi volesse finalmente vaccinarsi e un proposito sincero: tornare a scrivere (quasi) ogni giorno. Vi piaccia o meno. Anche perché ho letto su Repubblica che scrivere fa molto bene soprattutto a chi ha il cancro e ci fila troppo sopra col pensiero. Ovviamente scordatevi le sbrodolate di un tempo, le due o le tre cartelle di tormentoni. Ma se trentatré righe o al massimo una cinquantina tolgono il medico di torno, spero promitto e iuro che d’ora in avanti, oltre ad usare sempre l’infinito futuro, scriverò dopo o prima di cena uno Scacciapensieri quotidiano che sarà una sorta di buonanotte e di rivisitazione di quel che ho letto ieri e oggi sui giornaloni, come li chiama Marco Travaglio, ultimamente sorpassato alla grande nella mia stima da Andrea Scanzi, o di quel che potrà succedere magari domani. Buttando di tanto in tanto anche l’occhio sulla televisione che nemmeno Aldo Grasso e men che meno Massimo Gramellini, inglobato nel sistema, hanno più voglia di criticare. Strafelice a tal proposito d’averci semmai indovinato la primavera scorsa quando vi anticipai che Auro Bulbarelli, raccomandatissimo da Matteo Salvini, buon amico di sua sorella, sarebbe stato fatto fuori dalla direzione di Raisport dopo le Olimpiadi di Tokyo. Al suo posto, pare in quota Cinque Stelle, ma questo lo sostiene solo Repubblica, è sbarcata Alessandra De Stefano, 55enne guagliona napoletana di bella presenza, spavalda e scafata, pure lei volto del ciclismo e la scorsa estate del Circolo degli anelli che ha avuto un gradimento in verità esagerato. Alla quale, dandole il benvenuto, consiglio per il suo bene di prendersi comunque maggiormente a cuore le sorti del nostro basket, finito in disgrazia con Sky e con quella sciagura di Ciccioblack Tranquillo, che il suo predecessore, scarso giocatore anche di biliardo, disprezzava più di quanto ieri sera abbiano fatto con puntiglio Fabio Capello e, a ruota, Bombolone Condò nei confronti di Max Allegri sino ad indurmi, infastidito, a cambiare in fretta canale. Perché la Juve avrà anche perso 4-0 con il Chelsea andando in barca nel primo quarto d’ora della ripresa, ma se non ricordo male a fine settembre ha pur sempre battuto i Blues campioni d’Europa senza Dybala e Morata. Con un gol di Federico Chiesa tanto bravo – dicunt – che sinora di reti quest’anno ne ha segnate altre due e una sola in campionato. E poi cosa c’entra Acciuga con questa squadra? Mica li ha voluti lui Ramsey, il malato immaginario, Escargot Rabiot e Re (Tentenna) Arthur, insomma questo centrocampo di zombi strapagati e lessi? Il Bayern di Monaco alle sue stelline che si sono rifiutate di vaccinarsi ha già deciso di ridurre lo stipendio e il primo a venire sanzionato è stato Joshua Kimmich, non proprio uno qualsiasi, anzi, finito in quarantena dopo essere entrato in contatto con persone contagiate. E la stessa cosa dovrebbero fare le società della nostra palla nel cestino, se non la Lega di Umberto Gandini, perché di giocatori No Vax e positivi al Covid soltanto io ne conosco più di un paio. E un giorno vi farò anche i nomi e i cognomi. Così starete da loro ben distanti. O forse pure qui dovrà intervenire Mario Draghi come ha già fatto con la Tam Tam di quella meravigliosa persona che è Massimo Antonelli imponendo a Giovanni Malagò, e di conseguenza a Giannino Petrucci, di far giocare l’Under 17 di Castel Volturno composta da ragazzi nati in Italia ma figli di genitori stranieri, per lo più nigeriani, nonostante il parere contrario del Tar e dei soliti razzisti. Ringraziando, già che ci sono e già ben oltre la 50esima riga, Pierlo Marzorati e Charlie Caglieris. E non chiedetemi altro. A domani.