Gli elefanti un tempo guidavano la 500, adesso la Mini…

Non mi ricordo mai come si chiama il presidente della Lega Pallacanestro. E non lo faccio apposta come con Turini, Denbinsky e Zappelloni. E’ che son proprio rimbambito e mezzo andato via con la memoria. Un po’ di pazienza e vedrete che comunque, prima o poi, c’arrivo da solo. Senza aiuti. Basta che mi venga in mente come si chiama anche il giornalista che ha il sorriso sotto ai baffi più innaturale di questo mondo. Tutto perché un giorno Silvione nostro, che ha mostrato a Luxuria pure il salotto del suo Bunga Bunga, disse di lui: “Non può lavorare con me uno così triste e lo cacciò da Pressing e dalla Fininvest”. Ci sono: Marino Bartoletti. E quindi, per associazione di idee e di nomi, il presidente della Lega si chiama Marino Ferdinando. O, meglio, Ferdinando Marino. Altrimenti parlo come i caramba. Ebbene Nando Marino, che da piccolo sognava di diventare giornalista, si è mostrato negli ultimi tempi molto insofferente alle critiche della stampa milanese che conta e che lo accusa d’aver fatto poco o niente quest’estate per la serie A di basket che presiede dal primo di luglio. Non nascondo che tempo fa avevo avuto lo stesso dubbio dei miei illustrissimi amici e colleghi e l’avevo confessato senza tanti giri di parole in un modesto articolo dal titolo: Non svegliate Marino che dorme ormai da tre mesi. Ma io conto, come sostiene Riccardino Sbezzi, non più del due di spade quando la briscola è danari e allora, per attirare pure su di me l’attenzione e la collera del grande capo brindisino, ho dovuto scomodare una della mie storiche talpe che all’orecchio mi ha suggerito il nome del nuovo co-sponsor del campionato: la Mini Minor. Come ho scritto il 4 di ottobre, ovvero una settimana prima della presentazione della nuova serie A in Gazzetta e della rubrica Overtime di Angelino Costa che si è divertito lunedì a prendere per i fondelli “lo sponsor giusto per un torneo targato Mini”. Ora mi raccontano che Marino abbia rovesciato come un calzino gli uffici della Lega per trovare la talpa che mi ha regalato lo scoop del mese, ma ha poco da agitarsi e da arrabbiarsi: fa solo una fatica doppia. Se non tripla. Dal momento che la notizia non è uscita da uno dei suoi collaboratori, ma involontariamente da uno dei suoi grandi elettori. Che non tradirò comunque neanche sotto tortura. Dal mio sacco di farina doppio zero ho invece pescato un altro paio di chicche sulla Lega di cui adesso faccio omaggio ai miei pochi ma buoni aficionados. Nando Marino ha anche dato in dono (e in accomodato d’uso) tre Mini Minor a ciascun club della massima serie. Peccato che la maggior parte della società sia legata ad altre case automobilistiche e poi, detto tra noi, ve lo vedete un gigante del basket in una Mini? Fa la stessa goffa figura di un elefante alla guida di una Cinquecento nelle barzellette d’antan. I club di serie A avrebbero semmai preferito che la Lega pagasse a loro le spese sostenute per l’istant replay, cavallo di battaglia del neo presidente per tutta un’estate, che non saranno invece neanche coperte dal contratto, anche questo minimissimo, che Marino ha chiuso con la Rai per le dirette di una partita del lunedì che vedrà impegnate una delle due squadre, Milano e Sassari, che disputano l’EuroLega. Più le Final Eight di Coppa Italia e l’All Star Game. Il tutto per la miseria di 150 mila euro che, se mi fossi impegnato, le avrei raccolte anch’io in una mezzora scarsa. Difatti adesso più che pacchetto Silver lo chiamano in Corso Sempione un pacco Gigante che il vicedirettore e amico Maurizio Losa ha tirato alla Lega della povera pallacanestro italiana.