Dello scudetto di guardie e ladri non ne voglio parlare

Masked thief stealing

Oggi alle 20.30: se Milano vince è campione”. Ringrazio la Gazzetta perché non ci avevo proprio fatto caso e infatti il quotidiano sportivo d’Umberto Cairo, amatissimo dal popolo granata, ne ha dato notizia con grande rilevanza addirittura in corpo 24 e nel sommario del sublime articolo a tutta pagina di Paolo Bartezzaghi (della famiglia delle parole crociate) che è così bravo ed equilibrato nei suoi giudizi super partes che Re Giorgio Armani avrebbe proposto all’Innominabile, presidente e allenatore dell’Olimpia, di sostituire con lui il vecchio addetto stampa delle scarpette rosse, Claudio Limardi da Livorno. Che è stato promosso in A2 sotto l’egida della storica Libertas di Walter De Raffaele vincendo ieri sera la bella delle belle dei playoff a Roseto. Evviva! Così come Avellino ha fatto il colpaccio a Montecatini. Benissimo. Due piazze come Livorno e Avellino non meritavano di continuare a tirare a campare in terza serie. Dove si barcamena pure la mia squadra del cuore che è il Basket Mestre e non la Reyer: sia ben chiaro. Per il quale illo tempore tifavano anche Napoleone Brugnaro e Federico Casarin. Che presto tornerò a chiamare affettuosamente Pesciolino rosso. Il quale stasera premierà l’Armani se dovesse battere come pare la Virtus di Luca Banchi e Marco Belinelli. Che sono stati entrambi squalificati per aver invitato ieri a pranzo Don Carmelo Paternicò, ma senza poi avergli dato la ricevuta di ritorno da presentare a Citofonare La Monica come rimborso spese. No, queste cose assolutamente non si possono fare nei confronti dell’arbitro siciliano di Piazza Armerina che non ha mai nascosto le sue antipatie per l’Innominabile e in particolare per il coraggioso e intransigente Stavropoulos. Che pur vorrebbero che diventasse il nuovo grande capo degli arbitri italiani divisi tra loro peggio del Pupone Totti da Ilary Blasi e della Ferragni da Fedez.

Vi dico anche che i Boston Celtics (con l’esse finale) la scorsa notte si sono imposti a Dallas sui Mavericks dell’appesantito Luka Doncic per 106-99. Così ora pure loro sono ad un passo dalla conquista del titolo conducendo 3-0 nella serie in cui bisogna arrivare a quattro vittorie. E soprattutto ho fatto una buona azione: vi ho risparmiato d’ascoltare in registrata la terza sinfonia di Ciccioblack van Tranquillo che è durata quasi due ore e mezza ed è stata davvero eroica per chi ha avuto la forza di sentirla in diretta ben oltre l’alba. I Celtics sono stati la mia passione di quand’ero poco più che un ragazzo e Larry Bird  il mio idolo nella Nba. Ebbene, non ci crederete, ma nel 1990 a Madrid l’ho intervistato sotto canestro toccando il cielo con un dito e sono finito in prima pagina del Giorno. Però mi dispiace un po’ che vogliano mandar via Claudio Limardi che ha quattro figli da sfamare e quindi a Paolo Bartezzaghi imploro di lasciar perdere e di dedicarsi pure lui alle parole crociate di Repubblica. Che sono difficilissime. Come mi ripete quasi tutti i giorni la mia Tigre chiedendomi d’andare a vedere la soluzione su Google. Io in cambio gli regalo i nomi dei tre fischietti che stasera al Forum renderanno la vita dura a Milano. E cioè Saverio Lanzarini, Manuel Attard e Prezzemolino Giovannetti Che la Gazzetta si dimentica ogni volta di ricordare e di renderli popolari come Beppe Mangone che ha salutato la UnaHotels ed entrerà nello staff dell’Olimpia. Assieme forse a Marco Palumbo, il mental caoch della Reyer che Olivetta Spahija ha fatto fuori, nonostante abbia cambiato la testa a Davide Casarin, insieme al preparatore atletico Matteo Xalle e a Marco Spissu. Mentre Heidegger, Tucker, Brooks e soprattutto Parks se ne voluti andare o se ne vogliono andare per conto loro da Venezia non potendone più dell’allenatore croato.

Scusatemi se oggi sono paurosamente saltato di palo in frasca senza un minimo di logica, ma non avevo alcuna voglia di tornare a parlare di Don Carmelo e della sua vergognosa decisione d’assegnare l’ultima rimessa dal fondo all’Armani a un secondo e sei decimi dal suono dell’ultima sirena. Al punto che persino Adriano Galliani, grande ultrà di Milano, se ne è meravigliato e scandalizzato in diretta televisiva. Né domani mi metterò in fila per saltare sul carro dei probabilissimi vincitori e per celebrare le gesta dell’Innominabile e della sua squadra che in fondo non costa più di cinquanta milioncini. Mi farei schifo. Ma me ne andrò al mare per cercar casa (in affitto) una settimana al Lido di Jesolo. Che è diventata più cara di Cortina d’Ampezzo. Se invece dovesse vincere la Segafredo (ma non penso) sarà tutto un altro paio di maniche e non più un gioco di guardie (gli arbitri) e ladri. Vi dovrei infatti dare ancora qualche notizia prima d’andare da domani in vacanza sino alle Olimpiadi di Parigi. Per esempio sul Lanzarini della Bologna virtussina messo in grave difficoltà dall’odierna designazione di Lamonica che avrebbe dovuto invece dare l’incarico di primo arbitro ad uno dei due Manuel, Mazzoni o lo stesso Attard, che in questi playoff sono stati i migliori, ma non sono piaciuti – guarda caso – all’innocente Stravropoulos. Per la serie: come volersi complicare la vita. Se invece volete sapere quali sarebbero nella mia storiella i ladri, questo ve lo lascio volentieri indovinare. Coraggio. Non è poi così difficile.

In pillole le ultimissime mentre è appena finito il primo tempo che ho seguito cenando e il duello sta svoltando in favore dei campioni d’Italia (+10) come non era difficile pronosticare. Lanzarini sta fischiando falli solo contro le vu nere che magari anche ci sono tutti, ma che Melli, Mirotic e Hines siano divetati improvvisamnete degli angioletti lasciatemelo fortemente dubitare. Awudu Abass non ne vuol più saper di giocare a Milano con M. Però non è detto ancora che resti nella città della Torre degli Asinelli. Intanto Massimo Zanetti ha rinnovato per un altro anno la sponsorizzazione Segafredo, ma anche ha aperto in pieno centro a Bologna pure una rosticceria dove vanno a ruba i “polli” allo spiedo che hanno condiviso il fair play proposto dal grande Giannino Petrucci.

All’intervallo lungo zero punti di Belinelli alla frutta e terzo fallo di Hackett al caffè (corretto?). Mentre quel furbone (o furbino?) del milionario Mauro Ferrari ha già promesso la panchina di Brescia a ben quattro allenatori: in ordine alfabetico a Brienza, Caja, Poeta e Ramondino che però è legato a Derthona da un altro anno di contratto. E non è detto che poi invece non arrivi un quinto coach. Forse Luca Banchi che potrebbe anche lasciare la Virtus. Non voglio credere che la Reyer abbia allungato le mani sul play Juan Fernandez, ex Trieste, che era caduto in depressione lasciando il basket un anno e mezzo fa. O che abbia chiesto il bayout a Tortona per il 33enne suo capitano Andrea De Nicolao: la riconoscenza è sul serio sempre una gran bella bestia. Di più: il Pesciolino Rosso ha chiesto 100.000 euro di nuovo senza sconti al Basket Mestre  per giocare un’altra decina di partite nel prossimo campionato di serie B al Taliercio che il sindaco di Venezia ha affittato dal Comune di Mestre. Robe da matti. E non c’è forse pure conflitto d’interesse? Buonanotte comunque e arrivederci al 26 luglio…