Della Valle e Burns a Milano, Sodini tra Pistoia e Torino

Si può votare sino e non oltre martedì 2 maggio. Questo dice il comunicato che mi ha inviato la LegaBasket. Peccato che martedì sia il primo di maggio e mercoledì conseguentemente il due. Di modo che non ci capisco più niente. Anche se questa non è una novità. Tanto già lo sapete a chi ho dato le mie tre preferenze. Mvp: Jason Rich, Arturas Gudaitis e Michael Bramos. Dispiacendomi d’aver lasciato fuori Stanley Okoye e Shavon Shields. Miglior allenatore: Attilio Caja, Walter De Raffaele e Simone Pianigiani. Senza dimenticarmi di Maurizio Buscaglia. Miglior under 22: Diego Flaccadori, Leonardo Candi e David Albright Okeke. Infine miglior dirigente: Federico Casarin, Sandro Santoro e Marco Sodini. Ecco proprio per questo ultimo voto provocatorio la mia scheda è stata annullata. Giusto così. In effetti alla voce “miglior dirigente” era specificato: “può essere presidente, gm, dg, ad e/o direttore sportivo”. E Sodini non è per la verità né presidente, né general manager di Cantù, ma il factotum: segretario, custode, cuoco e all’occorrenza anche badante della società più inesistente al mondo. Oltre che arbitro imparziale degli incontri infrasettimanali di pugilato tra i suoi pesi massimi americani. Però a tempo perso sa fare, e bene, anche il mestiere dell’allenatore (al minimo di stipendio) che ieri sera durante un time-out ha quasi sfasciato la lavagnetta in testa a Perry Ellis. “Volevo solo svegliarlo” ha confessato Sodini senza soldini e pare esserci pure riuscito se da quel momento, ovvero all’inizio del secondo tempo, la Red October ha ricucito subito lo strappo e dal 45-52 non c’è stata in pratica più partita con una Grissin Bon stanca morta e alla quale, dopo la brillante semifinale di EuroCup, non si poteva chiedere anche la luna dei playoff persi ad ottobre con le sconfitte in casa contro Pesaro e Capo d’Orlando. Ma stavo dicendo un’altra cosa e cioè che mi hanno giustamente annullato la scheda e quindi potrò votare una seconda volta. O kappa, però ho tempo sino a quando? A martedì o a mercoledì sera? Fatemelo sapere. Così intanto ci ripenso e magari tolgo il mio Nazareno, perché non si può perdere in casa con la squadra di Cedro Galli, a meno che non sia stato un biscottino o, meglio, un cioccolatino, così non pensate male, regalato da Armani al buon Wimbledon. E lo sostituisco con Fred Buscaglione o proprio con Sodini senza soldini. Al quale Irina Gerasimenko, anche a costo di baruffare con Dmitry Petrovich, il marito in auto-esilio a Cipro, ha offerto il rinnovo del contratto con un generoso aumento del dieci per cento. Insomma se Sodini prima guadagnava, poniamo, 4.000 euro al mese, adesso ne andrebbe a prendere 4.400. “Mille grazie, ma preferisco guardarmi intorno”, le avrei al suo posto risposto. Tanto più che glielo dico io che ci sono almeno un paio di società che hanno deciso di fargli la corte. Una è Pistoia. E l’altra è Torino. Più probabile la prima visto che alla Fiat non si sa più bene chi comanda, proprio come alla Virtus, e che con i Do Forni non è facilissimo andare d’accordo. E’ certo invece che Enzino Esposito andrà a Sassari: ve lo vado raccontando da mesi, ma se ve lo ripeto è perché voglio vedere quando Mamma Rosa avrà il coraggio di riprendere il mio mini-scoop e, come abitudine, farla passare come se niente fosse per sua. Così come non mi vergogno d’ammettere che dalla Gazzetta ho copiato la notizia del passaggio di Christian Burns a Milano. Aggiungendo di mio che l’azzurro del New Jersey firmerà, se non l’ha già fatto, un triennale complessivo di circa un milione di euro. Premi esclusi. Non chiedetemi invece chi voterò come dirigente al posto di Sodini. Non certo Luca Baraldi perché nella Segafredo non è né presidente, né dg, né dt, né ad, né diesse. E dunque non posso: la Lega non vuole. Piuttosto, prima di volare a Treviso dove la De’Longhi del Pilla Pillastrini affronta Trapani dell’ex Jesse Lee Perry in gara 1 degli ottavi dei playoff di A2, e ne approfitterò per complimentarmi con Paolo Vazzoler che in sei anni ha messo in piedi ex novo un settore giovanile capace di conquistare sabato lo scudetto under 20, non so se mi spiego, ho fatto un salto al mercato dove ne ho sentite di cotte e di crude. Per esempio che Pianigiani ha finalmente convinto Amedeo Della Valle (nella foto, 28 punti ieri) a giocare nell’Armani. Al mio Ricciolino l’ho detto: sbagli, ma ormai è grande ed è giusto che decida lui cosa fare. Bruno Cerella vorrebbe restare a Venezia, ma Livio Proli è disposto a pagargli lo stipendio per un’altra stagione? Tutte le strade portano invece Andrea Trinchieri a Bologna, ma la conferma non l’ho ancora avuta da Alessandro Dalla Salda che è diventato più ermetico di un barattolo sotto vuoto spinto e muto più di un pesce o, se volete, di Maurizio Gherardini. E comunque Gas Gas ha rifiutato il Banco di Sardara prima che Esposito accettasse di volare in Sardegna. Allenatore cercasi ad Avellino, ma il nome lasciatemelo dire domani. Tanto non se lo può immaginare nessuno.