Come si fa a non battere l’Angola spazzata dalla Serbia?

sasha djorjevic

Cominciamo? Mi ha chiesto la Tigre sgomenta senza attendere risposta. “Non sono ancora le nove e mezza e sei già davanti alla televisione. Cosa avrai mai da vedere a quest’ora? “Serbia-Angola di pallacanestro: iniziano i Mondiali” stavolta le ho risposto e lei non ha più detto niente, ma sono sicuro che ha pensato che qualche rotella forse mi manca. In effetti bere il caffellatte sentendo Ciccioblack e il nonno di Heidi da Foshan, otto milioni di abitanti, come ci assicura Alessandro Mamoli, che li ha contati tutti, ad uno a uno, è un po’ da fanatici. Tranquillo mette subito le mani avanti sostenendo che, se anche gli Stati Uniti di Gregg Popovich “con parecchi assenti e le scarpe allacciate dovessero anche arrivare ottavi, saranno lo stesso la guida del basket mondiale e comunque per me sono sempre i favoriti”. Nessuno glieli tocca. Però se vincesse la Serbia, che Sasha Djordjevic descrive “molto affamata”, o la Spagna di Gel Scariolo con Rubio e Lull sarei più contento ancora. “E quanto dureranno questi benedetti Mondiali?” torna ad assillarmi la Tigre con la scopa in mano. Sino al 15 settembre. “E io dovrei sopportare questo qui che siga (urla, ndr) come un matto per altre due settimane?”. No, perché farò come mi ha insegnato anni fa Sandro Gamba: toglierò l’audio quando non giocherà l’Italia. E così ho fatto. Il primo quintetto di Djordjevic (nella foto) : Jovic, Bogdanovic, Simonovic, Bircevic e Marjanovic. Con Jokic in panchina e Bjelica in tribuna. Più Raduljca e Milutinov. Uno squadrone pur senza Teodosic che fuma mille sigarette e ama la bella vita (notturna). L’Angola dell’ex virtussino Yanick Moreira anche ci prova ad arrampicarsi sugli specchi, ma scivola sotto i venti punti (30-50) già all’intervallo lungo e così cambio precipitosamente canale: c’è anche RussiaNigeria e Geri De Rosa con Paperoga Crespi (da tubo) si possono ancora sentire. La Nigeria è al diciottesimo posto nel ranking della Fiba e non so se sia tanto più debole dell’Italia tredicesima. Checché ne pensi Belin Belinelli. Ike Iroegbu per esempio, uno contro tutti, segna in penetrazione un canestro difficilissimo che avvicina gli africani (49-48) agli scolastici russi di Sergej Bazarevich che rischiano di non capirci più un tubo e difatti affondano (63-71), ma trovano con Kulagin (16) e Vorontsevich (14), play e pivot, ancora la forza per risollevarsi (75-75) e vincere (82-77) all’ultimo respiro dalla lunetta. La Serbia intanto ha travolto l’Angola 105-59 divertendosi da morire. Bogdan Bogdanovic dei Sacramento Kings già mattatore: 22 punti. E comunque non so come si possa soltanto pensare che gli azzurri di MaraMeo Sacchetti possano perdere lunedì con l’Angola o vincere, girando la frittata, mercoledì con la Serbia. “Dillo al tuo Orso Eleni col quale sei sempre pappa e ciccia”. Non sempre. Mi ha provocato un amico comune. Perché cosa ha scritto? “Che se batte le Filippine e l’Angola l’Italia ha già fatto il massimo non essendo questa una nazionale poi così forte”. Non l’avevo letto e altresì per una volta da lui dissento: semmai credo che, se passano il primo turno, gli azzurri avranno solo raccolto il minimo garantito. Del resto, come sostiene Alessandro Bergonzoni, chi è senza steccato scagli la prima pecora. E Oscar ha un debole per Romeo, oh Romeo, che spesso non capisco. Come del resto io per Nazareno Pianigiani che lui, al contrario, fa molta fatica a digerire.