A quattr’occhi parlando di Gentile, Messina e la finanza

A domanda rispondo. “Che mi dici di Cantù?”. Che Roma è stata brava a spianarla con un secco 3-0. “E cosa mi dici di Milano?”. Che non succederà mai, ma, dovesse perdere anche la bella con Pistoia, dovrà cercarsi un altro allenatore. “Che sarebbe?”. Ettore Messina che però ha già pronte le valigie per San Antonio. “Di Padova?”. No, della Nba. “E Luca Banchi?”. Vincerà lo scudetto e così sarà riconfermato per un altro anno di sofferenza ancora. “E di Siena cosa mi racconti?”. Che quella di stasera a Reggio Emilia potrebbe anche essere l’ultima partita di una grande squadra che ha fatto la storia della nostra pallacanestro in questo inizio di millennio. “Piaccia o non piaccia a Giannino Petrucci”. Buono quello. E’ per caso un tuo amico? “Mio no. E poi sono io qui che faccio le domande”. D’accordo. “Torniamo a monte”. Vuoi forse dire all’uomo Dalmonte? “Sì, proprio a lui pensavo. Cosa dovrebbe fare più di così per restare a Roma?”. Solo vincere il titolo. Visto che l’anno scorso Calvani è arrivato in finale e Toti gli ha poi dato lo stesso un bel calcio nel sedere”. Quindi non rimarrà? “Sicuramente no. E non sai neanche quanto la cosa mi dispiaccia”. Ma di Cantù non mi dici proprio niente? “Cosa vuoi che ti dica? A sentire qualcuno avrebbe dovuto sfidare l’Armani per lo scudetto. E invece è già fuori prima ancora che siano mature le ciliegie di Marostica. “Perché mai?”. Perché Sacripantibus, invece d’invitare il suo pubblico a incitare una squadra allo sbando, avrebbe dovuto spiegare a Cusin e Aradori cosa avrebbero dovuto fare sul parquet. “Cusin e Aradori sono un’altra cosa quando giocano in nazionale”. Ma lì l’allenatore è Simone Pianigiani. “Che per te è sempre il numero uno”. Ovviamente. “Anche se la finanza dovesse presto convocarlo?”. Se è per questo, ha già bussato alla porta dello spogliatoio di Milano e ha voluto parlare con Hackett e Banchi, oltre che con Moss già indagato. Eppure nessuno ha fatto baccano. “Lo ha scritto solo un giornale di Siena”. E’ vero, ma non è per queste ragioni che Milano è nervosa. “Per quali allora?”. Detto tra noi, ma avvicinati affinchè non ci senta nessuno: gli arbitri non possono vedere l’Armani e soprattutto Gentile, il figlio di Nando, al quale si divertono a fischiare tecnici che non stanno né in cielo né in terra. “E domenica l’hanno pure espulso”. Meglio. Così domani Milano vincerà a mani basse la bella con Pistoia.