Si salva solo Pirlo ma sono perle ai porci: tiki-taka al tram

Quando eravamo già campioni del mondo, abbiamo beccato gol dalla Costa Rica al 44esimo. Un colpo di testa di Ruiz sotto la traversa e palla che rimbalza all’interno della linea bianca di porta. Chiellini a farfalle, Buffon con le scarpe di due colori, Prandelli impietrito. E a me che è scappato da ridere. Non perché godessi della sconfitta degli azzurri. O perché adesso possa tranquillamente rinfacciarvi: cosa vi avevo detto alla vigilia? Ma perché, ripensando a quante ne avevo sentite e lette d’esagerazioni sull’Italia dopo la sofferta vittoria sull’Inghilterra, ora voglio proprio vedere di quali acrobazie saranno capaci i giornali del Belpaese che si erano già domandati seriamente cosa la nostra nazionale avesse meno del Brasile o dell’Argentina per conquistare il suo quinto titolo mondiale. Dando oltre tutto per scontato che la Germania tanto con noi perde sempre. Adesso titolano: Cotti e mangiati. Esagerati. E il dolce tiki-taka è diventato takati al tram. Ovvero: attaccati all’ultima speranza. La verità sta piuttosto come spesso nel mezzo: se non eravamo prima in paradiso, ora non siamo precipitati all’inferno. E comunque dobbiamo tornare con i piedi per terra e dietro la lavagna con le orecchie d’asino. Iniziando dal commissario tecnico che è passato con disinvoltura dal 4-5-1 del primo tempo, zeppo di timori assurdi, al 4-2-4 del finale di partita, caotico quanto esagerato. Alla viva il parroco. Insomma lui per primo è andato in barca, prima ancora della stessa Italia. Al punto da non accorgersi che, se avessimo beccato un altro gol dai costaricani in contropiede, non ci sarebbe bastato neanche di pareggiare martedì con l’Uruguay per passare almeno il turno. E comunque, già che ci siete, ditelo voi al chierichetto Bizzotto, quello dei tuffi carpiati con coefficiente di difficoltà altissimi alla Cagnotto o, meglio, alla Caressa, che, se anche avessimo immeritatamente pareggiato, non avremmo comunque potuto perdere con i sudamericani di Tabarez tra quattro giorni. Brutta l’Italia del primo tempo, orribile quella del secondo. Con Cassano, Insigne e Cerci incapaci in tre d’indovinare mezzo dribbling. Ma peggio di loro, se possibile, erano riusciti a fare Thiago Motta, Candreva e Marchisio prima d’essere sostituiti a calci sul sedere. Le pagelle al volo ricordando che i miei voti vanno dall’uno al dieci e non dal quattro all’otto come fa la Gazzetta . Senza dimenticare che l’Italia ha avuto due palle gol bruciate da Balotelli prima che i costaricani passassero in vantaggio. E dopo? Si e no nella ripresa un tiraccio di Darmian, che Navas ha alzato sopra la traversa con un volo plastico, oltre ad una parabilissima punizione di Pirlo da trenta metri. Quando avremmo a tutti i costi dovuto prendere d’assalto la Costa Rica che è un Paese senza esercito e con meno abitanti della Basilicata. Buffon 5: meglio (forse) Sirigu. Abate 4: non è da nazionale, ma questo lo si è sempre saputo. Barzagli 6-: salva la ghirba, disperato. Chiellini 4+: aveva commesso anche un rigore molto evidente. Darmian 5+: non è Maldini e neanche Cabrini. In difesa mezzo pianto. Candreva 3,5: nullo e ingombrante. Thiago Motta 2: una palla al piede, torni in vacanza.  De Rossi 4: ruminante più di un cammello e senza ruolo. Pirlo 6+: perle ai porci. Marchisio 4: ma c’era? Balotelli 3: imbarazzante e anche ammonito. Risparmiando Cassano, Insigne e Cerci che avevano l’opportunità d’urlare al cittì che sul loro conto si era sbagliato. E invece sono stati un pianto. Prandelli 3: vada a lezione serali dal Conte Antonio convincendosi che il 3-5-2 è l’unico modulo possibile anche per questa nazionale con Bonucci in difesa e Immobile in attacco. Ci vorrebbe tanto poco.