Se il padrone è Cairo, i suoi servi sono tutti contro il Var

claudio pea

Le strade vuote. E pure i negozi. Nessuna coda in banca: non saranno mica finiti i soldi? E nemmeno all’edicola. Nonostante i giornali non siano usciti né ieri né a Natale. Bravi, leggete i blog. Che non sono poi tutti fatti male e comunque non peggio di Repubblica. Che ha una grafica orrenda e sempre gli stessi tromboni che all’infinito suonano la solita musica come gli Anonimi veneziani del Gazzettino. Così anche risparmiate quei duecento e più euro al mese che invece io continuo a spendere per comprare dai quattro ai cinque quotidiani al giorno. Compreso quello di Eugenio Scalfari. Al quale sono rimasto in ogni caso affezionato sin dai primi numeri. Come a una sorella che non ho, ma che ugualmente la (mia) Tigre manda spesso e volentieri a quel paese. Vi dico la verità: nemmeno io ho ancora buttato l’occhio sui giornali che sono rimasti intonsi e piegati sul divano così come Fabrizio, l’edicolante della galleria, li aveva infilati stamattina presto sotto al portone di casa. Lo so: è una libidine dei pensionati poter leggere stando a letto e sorseggiando il caffellatte. Specie quando fuori si battono i denti e giochi ad indovinare dove sia mai finito il sole. Però è ancora meglio vedere in registrata oggi, e quindi a tarda sera, quello che a Santo Stefano mi ero perso. Per esempio Inter-Napoli oltre alla metà delle partite della serie A di basket. Di cui logicamente non conosco il risultato finale: altrimenti che gusto ci sarebbe? D’accordo: sono fatto strano, ma sarò almeno libero di passare tra Natale e Capodanno i miei giorni di festa come voglio se non posso andare in montagna e ho speso una fortuna in riviste e quotidiani? O vi devo per caso chiedere il permesso? Piuttosto bisogna che mi ricordi di spegnere il telefonino e di mettermi davanti al computer (come nella foto) per Maccabi-Armani qualche minuto dopo le 20. Dal momento che Eurosport non trasmetterà di nuovo la partita d’EuroLega in diretta e io, al posto di Re Giorgio o di Livio Proli, sarei arrabbiato come una iena maculata e non avrei la minima voglia di ridere. Se invece il padrone è Urbano Cairo e non vuoi perdere il posto di lavoro sui suoi giornali, il Curierun e la Gaseta, o in televisione, a La7, devi per forza pensarla come lui e quindi schierarti contro il Var. Che qualcuno chiama ancora la Var e spero non perché è misogino. Come un toro a testa bassa che vuole incornare quel coglione che gli sventola sotto al naso la muleta. Però che adesso al Torino di Walter Ego Mazzarri manchino addirittura 11 punti in classifica per cui ne avrebbe 37 e sarebbe terzo in classifica, insomma l’anti Juve assieme al Napoli nella corsa allo scudetto, francamente mi sembra un cincinin eccessivo e esageratamente servile. Anche perché dal dischetto bisogna poi sempre far anche gol e, scendendo dalla pianta, non romperti il fondo schiena e l’osso del collo. Per questo siete proprio sicuri che Max Allegri ce l’avesse ieri solo con Dio De Laurentiis o forse non pure con Enrico Preziosi e il caro Cairo? Quando dopo il burrascoso 2-2 di Bergamo strappato alla terribile Atalanta di Gian Piero Gasperini ha sottolineato come “nei posti di responsabilità d’alcune società e nelle dichiarazioni a freddo ci vorrebbe molta più educazione e eleganza che però anche capisco che, se non le hai, diventa purtroppo poi dura comprarle”. Dove? Forse non in farmacia e comunque non in Italia. “Dove non si migliorerà mai e per questo sono parecchio amareggiato”. E noi con lui. Dal momento che, se un allenatore veneto di seconda categoria invita l’arbitro donna a tornare ai fornelli e gli danno giustamente sette mesi di squalifica, quale condanna dovrebbe beccarsi dal giudice sportivo quel presidente di serie A che da anni va ripetendo che la squadra campione d’Italia da sette, barra otto, stagioni è la Rubentus? Dovrebbe come minimo chiuderlo nello spogliatoio del San Paolo e buttare nel Vesuvio la chiave.  Invece ha fatto irresponsabilmente lo spiritoso su Luca Banti  da Livorno che soltanto per il suo illustre concittadino, che gli amici chiamano Acciuga, ha ieri fischiato anche bene. Ma per favore…