L’ultima bomba: Leonardo Candi dall’azzurro alla Reyer

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Domando solo, e solo per non passare tre volte per fesso, e quindi per mona, se vi sembra la cosa più normale di questo mondo che oggi alle 17 giochi la nazionale di MaraMeo Sacchetti a San Pietroburgo contro la Russia la prima partita di qualificazione ai campionati del mondo del 2023, e qualche ora più tardi, alle 20.30, quindi quasi in contemporanea, che l’Armani di Erode Messi(n)a scenda pure in campo, sul parquet del Forum, per affrontare in EuroLega i fastidiosi greci dell’Olympiacos del Pireo e riprendere un discorso con la vittoria che si è bruscamente interrotto da due turni? E vi sembra possibile che nessuno si ribelli di questi tempi, Giannino Petrucci in primis, alla prepotenza dei signorotti spagnoli dell’EuroLega? Oppure vi pare anche logico pensare, saltando di palo in frasca, che Rudy Guede, uscito anticipatamente l’altro giorno dal carcere di Viterbo per (ottima) buona condotta, sia stato l’unico condannato a 16 anni di galera per l’omicidio di Meredith Kercher nel delitto di Perugia del 2 novembre 2007 quando gli stessi giudici a più riprese hanno sentenziato che non è stato lui l’autore materiale delle coltellate alla povera studentessa inglese mentre i veri autori materiali del delitto non sono stati ancora individuati e mai lo saranno? Per carità. Ci sono scarse analogie tra i due casi. Però lasciatemi almeno dubitare, già che ci sono, che l’ivoriano, residente fin da bambino in Italia, abbia pagato per tutti più per il colore della sua pelle (nera) e le sue modeste origini familiari. In un concorso in omicidio dove mancano gli assassini che in primo grado erano stati invece ben identificati in Amanda Knox, la studentessa medio-alto-borghese di Seattle che condivideva l’appartamento perugino con Meredith Kercher, e Raffaele Sollecito, laureato in Informatica, padre medico e sorella tenente dei carabinieri, che nel processo di primo grado era stato condannato a 25 anni di reclusione, uno in meno dell’americana che è poi riparata in fretta e furia negli States. Ora Rudy Guede, che fa il cameriere alla mensa della Caritas di Viterbo, chiede solo d’essere dimenticato: gli vogliamo concedere almeno questo? Mentre, tornando a parlare di cose assai più frivole, non c’è la minima possibilità che di qui a breve il campionato d’EuroLega a venti squadre si divida (prima dei playoff) in due gironi da dieci per permettere alle nazionali di giocare le loro partite di qualificazioni ai Mondiali o agli Europei senza dover rinunciare ai suoi migliori giocatori come succede normalmente nel calcio e non clamorosamente nel basket. Per cui non lamentiamoci poi se la pallacanestro, e in particolare quella del BelPaese in mano a dirigenti di bassa lega, è diventata uno sport di serie B o, se preferite, di seconda fascia che in pochi seguono in televisione. Dal momento che anche oggi sia Russia-Italia che Olimpia-Olympiacos non sarà trasmesso da nessuna rete della Rai o d’Eurosport ma solo da Sky su un canale di scorta come è Sport Arena correndo oltre tutto il rischio al cento per cento che almeno uno dei due eventi venga strillato da Ciccioblack Tranquillo con il Nonno di Heidi (Davide Pessina) al suo fianco che si scaccolano con l’indice. In più il buon Romeo Sacchetti, che a fine mandato sarà sostituito – scommettiamo? – da Ettore Messina come sarebbe già dovuto accadere la scorsa estate se Mannion, Tonut, Fontecchio, Polonara e Melli, con Pajola e Vitali di sostegno, non avessero clamorosamente eliminato la Serbia di Monnezza Teodosic senza Gallinari, Datome e Bellinelli tra le palle, affronterà oggi la Russia e lunedì l’Olanda al Forum con Amedeo Tessitori capitano, e perché non Stefano Tonut, l’mvp dello scorso campionato, ed una squadra da Rischiatutto che a livello nazional-popolare in pochi conoscono. Accendo comunque la tivù e per fortuna il match di San Pietroburgo è commentato da Geri De Rosa che non appartiene – sia chiaro – alla Banda Osiris e quindi si può sentire. E anche vedere. Partendo da questo quintetto azzurro: Pajola, Tonut, Gaspardo, Akele, Tessitori. Con Flaccadori, Spagnolo (Cremona), Bortolani, Alviti, Lever (Trieste) e i due reggiani Candi e Diouf in panchina. In verità Leonardo Candi (nella foto) resterà alla UnaHotels solo sino a giugno perché la neopresidentessa Veronica Bartoli non gli ha rinnovato il contratto e lui si è subito (ben) sistemato alla Reyer dove il prossimo anno sostituirà proprio Stefano Tonut già in parola con Milano e col Messi(n)a per mezzo milione d’euro a stagione più i 200.000 di buy out da versare a Venezia. Perché scriverò di palla nel cestino anche una volta ogni morte di Papa, ma quando lo faccio mi diverto troppo a dare i buchi a quei quattro giornalisti da strapazzo del nostro povero basket che si credono Ernest Hemingway anche se sono nati a Varese o giù da quelle parti…