La squadra di N-Euro-Sky dove tutti sono cani e gatti

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E’ stata ieri una giornata troppo bella, e calda, per chiudermi in casa e non perdermi nel bosco in cerca di quei funghetti, piccoli piccoli, con il cappello marrone e il fragile gambo arancione che la Tigre chiama impropriamente finferle e che, comunque, si sposano in tavola alle tagliatelle come la polenta con gli uccelli o le salsicce. Dico la verità: mi è venuta l’acquolina in bocca e un cicinin di fame, ma non è ancora l’ora di pranzo e allora è meglio non pensarci sopra e mettersi a scrivere con la testa nel pc e la televisione accesa sull’ultima giornata dei Mondiali di atletica con Gianmarco Tamberi che mi fa ben sperare. Col basket dove eravamo invece rimasti? Al terzo capitolo della saga di Sky incentrata sulla sua Carognetta. Che potrei anche chiamare pari pari Carogna se questo non fosse un blog che tenta di raccontare le storie della nostra pallacanestro con disinvolta ironia e i toni della critica non particolarmente accesi. Però prima d’intingere il pennino nel cianuro all’acqua di rosa forse è il caso che faccia un  breve riassunto delle puntate precedenti. Perché ho il serio dubbio d’essermi spiegato male. Non lo escludo. E di non essere stato capito dal momento che non ho assolutamente niente contro Flavio Tranquillo. Anzi, penso che sia almeno alla pari d’Eddi Dembinsky, o come cavolo si scrive, che, se anche urla meno di lui, non la smette più quando comincia a dare i numeri e a snocciolare le statistiche come un rosario. Però nessuno può nemmeno togliermi dalla zucca che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e allora riavvolgo il nastro e, andando giù piatto, racconto di nuovo la brutta e vergognosa storia. C’è Dan Peterson in vacanza con Laura a Folgaria che si gira i pollici e respira un po’ d’aria buona nel cuore del bosco trentino. Ma c’è anche la tre giorni di Capodistria che qualcuno su Sky dovrà pur commentare visto che Davide Pessina all’ultimo momento ha dato forfait e Cicciobello è in vacanza nell’isola dei Conigli con la sua orchestra spettacolo dopo le fatiche nell’orange camp di San Cataldo, o lì vicino, nel quale lui e Giorgio Valli (Virtus Bologna) sono stati gli head coaches come strombazzavano le locandine degli organizzatori siculi. Head coach? Beh, lasciamo perdere, altrimenti perdo il filo. La Federazione ha dunque l’ottima idea di rimettere insieme i due numeri uno delle telecronache di basket nel Belpaese. Cioè indiscutibilmente Niccolò Trigari e Dan Peterson. Il quale gratuitamente accetta ad una sola condizione: che qualcuno lo prelevi da Folgaria, non avendo la patente di guida, e lo accompagni negli studi milanesi di Sky. Tutto okay. Peccato che salti tutto in aria ventiquattr’ore prima dell’inizio del torneo di Capodistria perché qualcuno ai vertici della tivù di Murdoch ha posto il veto: Peterson mai più su Sky. E chi l’avrebbe deciso? Il direttore Giovanni Bruno. Pressato stretto da Flavio Tranquillo. Che vigliaccamente l’identica carognata aveva già tirato otto anni fa a Dindondan raccontando in giro che era “ormai più suonato di una campana” e costringendo in pratica il Coach a togliere il disturbo. Intanto Tamberi, con tutto il peso dell’atletica italiana sulle spalle, non va oltre i due e 29 nella finale mondiale dell’alto fermandosi a due e 25 e così le tagliatelle coi funghi le mangerò stasera: avrei paura che mi vadano ora di traverso. Come questa storia nella quale Cicciobello è riuscito nell’impresa d’aver fatto fuori Peterson da Sky non una ma ben due volte. Non ci credete? Domandatelo allora a Dan e avrete la duplice conferma. Come l’ho ricevuta io. Ovviamente off limits. Dunque Giannino Petrucci non c’entra nulla: ha dovuto solo far buon viso a cattiva sorte. E al massimo si sarebbe potuto risparmiare di partecipare ieri alla presentazione della nuova squadra di Sky per gli Europei del basket che inizieranno sabato. Una squadra in verità già allo sfascio. Di cani e gatti. Dove nessuno, a parte qualche mammoletta, può vedere Tranquillo neanche di striscio, ma te lo confessa sottovoce perché teme che Cicciobello, tornato nella manica di Giovanni Bruno dopo l’abbandono anche di Lorenzo Dallari, gli seghi le gambe e si ritrovi a spasso. Per questo non faccio nomi e cognomi. Però potrei anche ripensarci dopo aver visto stasera Italia-Russia senza il sonoro. Come ai tempi dei film muti di Ridolini. Solo che qui c’è ben poco da ridere. Soprattutto sapendo che il primo gufo di Simone Pianigiani è la Carognetta che da Berlino tirerà la volata a Gas Gas Trinchieri per la poltrona di cittì