V nere, ora tutta la verità su quel milione

Non mi crederete, ma stavolta ve la racconto giusta: ieri sera mi sono proprio visto Pesaro-Bologna in tv dopo Federica Pellegrini da Fazio. Sono malato? Può darsi, non lo escludo. Però il mio psicologo, dopo l’infarto che ho abortito un anno fa e che mi è costato tre stent, sì insomma tre palloncini alle coronarie, mi ha proibito solo di non guardare più le telecronache della Nba su Sky e al massimo una volta alla settimana quelle di basket sulla Rai. Insomma Tranquillo mai. E, se proprio non posso farne a meno, col contagocce Dembinsky, o come cavolo si scrive, per far sempre coraggio all’amico Michelini. Vi dico la verità: ho anche preso sonno tra una bruttura e un’altra, ma non mi sono perso quel fallo di Jordan allo scadere del primo quarto sul tiro della disperazione da venti metri di Bernardo Musso che non avrebbe neanche raggiunto il canestro. E invece tre tiri liberi sacrosanti fischiati da Taurino dei quali due realizzati. Ora, dal momento che la Granarolo ha perso di un punto, Valli e Villalta sapranno con chi prendersela e quindi non solo con quel matto di Hardy al quale qualcuno dovrebbe insegnare, come hanno fatto con me alle elementari, che se vuoi segnare dalla lunetta devi alzare il più possibile la parabola del tiro. Come ha fatto il newyorkese delle V nere che, al contrario, il tiro libero doveva sbagliare sparandolo con una fiondata sul ferro. Visto che Bologna vinceva di uno e mancavano solo due secondi alla fine della partita. Poco male: in fondo così Pesaro potrà ancora sperare di salvarsi avendo a suo favore lo scontro con Montegranaro che la precede di due punti in classifica. E così Renato Villalta potrà finalmente spiegare, come ha promesso al Carlino, che fine ha fatto quel famoso milione di euro di Sabatini versato in autunno al Consorzio virtussino: il campionato per Bologna è finito e, prima di programmare il futuro senza Valli e Arrigoni, sarà bene chiarire tutto per benino. Vero Dembinsky o come cavolo ti chiami? Questo non l’hai mica detto invece in televisione, mentre hai ripetuto trecento volte che Pesaro si potrebbe sempre salvare anche se arrivasse ultima. Perché Siena potrebbe al 99 per cento non iscriversi alla prossima serie A. E, ricordandolo, si vedeva lontano un miglio che avevi la bava alla bocca e che godevi da morire. Ma bravo.