Processione di ex senesi alla procura federale romana

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A volte non vi capisco. E mi spiace. O forse mi prendete troppo sul serio. E allora non ci siamo proprio capiti. Che difatti Simone Fontecchio sia finito a Milano piuttosto che a Venezia, o a Reggio Emilia, la notte dormo lo stesso. Ora scherzo e ora rido. E spesso pure m’arrabbio. Sono Don Chisciotte e Bastian Contrario, Vanesio più di Buffa e Tranquillo, permaloso più di Ettore il Messi(n)a. E ce ne vuole. Ma ve lo giuro: non me ne importa un fico secco se l’Armani ha fatto un affare a soffiare Fontecchio alla Reyer oppure se ha preso un altro bidone. Uno più, uno meno: tanto paga Pantalone. Penso solo che tra amici, come dicono d’essere Napoleone Brugnaro e il Livi(d)o Proli, non ci si porta via sotto al naso neanche una caramella. Così come non s’allunga un piede sul parquet per sgambettare un ragazzo e impedirgli di correre. Si chiami Achille Polonara o Ricciolino Della Valle. Soprattutto se sei l’allenatore dei campioni d’Italia e non è la prima volta che lo fai. Se invece, come mi suggeriscono di scrivere, Gelsomino Repesa costa, tra uno sproposito e l’altro, più di un milione all’anno, gli dico che è stato bravo a farsi pagare così bene e gli stringo la mano. E, già che ci sono, lo prego anche d’insegnarmi come ha fatto. Con me o contro di me. Bastardo dal 1949, l’anno in cui sono nato, come mi chiama Giannino Petrucci che è però venuto al mondo quattro anni prima e non s’è ancora stufato d’andare alle Olimpiadi. Quando è così bello stare a casa a fare il nonno e guardare i Giochi in pantofole nelle sere d’estati. Senza grilli per la testa e i grilli semmai nei parchi. L’ultimo dei romantici: questo sì. Che è poi quello che mi fotte. Ma a me di vedere il marchio Umana vicino al cuore e allo scudetto della maglia dell’Emporio Armani è una cosa che proprio non riesco a buttar giù. Neanche con una pinta di birra. Mentre se invece i mercanti di Milano fanno il mercato di Venezia e al sindaco sta bene, basta che lo dicano e nessuno in laguna più sognerà la crociata dell’ex repubblica marinara alla grande Armata con le scarpette rosse. Per la verità nemmeno un Napoleone Brugnaro che s’accontenta di collezionare semifinali dei playoff non me lo vedo: l’uomo è senz’altro ambizioso e generoso, ma le conferme di Viggiano e Ortner a metà ingaggio, la rinuncia forzata a Fontecchio e le difficoltà a trattenere Bramos e Owens non lasciano prevedere nulla di più. E di buono. Se invece volete che apra il cassetto delle notizie sarà per me soltanto un piacere. Dal momento che è così pieno che non lo riesco quasi a chiudere. E’ tutta una processione in questi giorni di ex mensanini che entrano ed escono dalla stanza della procura federale romana. Si è visto persino Andrea Michelori che da quattro stagioni non gioca più a Siena. Ma anche Marco Carraretto e Tomas Ress, ex capitani della fantastica Montepaschi. Che a voi magari non manca, a me invece moltissimo. Ma per fortuna io sono diverso. E’ stato convocato a Palazzo, in via Vitorchiamo, al 113, pure Paperoga Crespi al quale Milano rubacchiò due anni fa lo scudetto. Per ora sono tutte persone informate sui fatti. Quali? Diciamo il fallimento della società e il nero di seppia. Ancora? Ormai se ne parla da trenta mesi e, se l’obiettivo è quello di togliere qualche scudetto a Siena, prego: dov’è il problema? Giannino Petrucci può, già che c’è, cancellare anche il primo titolo tricolore che Re Carlo Recalcati conquistò nel 2004, ma non potrà mai cambiare la storia della squadra di Messer Minucci che hanno scritto anche Rimas Kaukenas, che giocherà per un’altra stagione ancora a Reggio Emilia, e David Moss che potrebbe tornare a volare in serie A. Con Brescia o, molto più probabilmente, con Varese. Però è davvero il colmo che C10H16O non abbia passato queste notizie a Mamma Rosa. O forse anche Canfora era impegnato a scandagliare il vicino Tevere per cercare di trovare Claudio Toti nel quale – raccontano – si sia gettato dal Testaccio dopo aver saputo che l’Eurobasket di Pandorino Bonora era stato promosso in A2? Se ne dicono tante tra i ponti e le buche di Roma, ma che Ciglione non fosse ieri presente alla conferenza-stampa di presentazione del nuovo tecnico della Virtus, il Corbani Fabio che è tale e quale al Mago Oronzo, questo è poco ma sicuro. E ancora: Giulio Griccioli del Nicchio è il favorito per tornare a Siena, ma sono in corsa anche Artiglio Caja e proprio Paperoga. E a Cantù? Quello dell’allenatore è l’ultimo problema di Dmitry Gerasimenko che tanto in panchina si siederà poi lui e chiederà i time-out, ordinerà i cambi e sceglierà gli schemi. E magari deciderà pure di giocare e nessuno oserà fiatare. Questa è anche la nostra pallacanestro. Mentre in Spagna è basket delle meraviglie che se ne fai 99, e non 100, perdi di un punto. E’ successo tra Barcellona e Real Madrid nella bellissima e pazzesca prima partita di finale senza overtime. Assist di Navarro schiacciato per Perperoglou che segna di tabella al suono della sirena e vince el clasico. Sperando che anche Giorgio Armani da casa abbia trovato il tempo di vederlo per capire quanto Milano è ancora lontana dalla final four di Eurolega. Alla quale né Barcellona, né il Real hanno a primavera partecipato. Così dopo Abass, Pascolo e Fontecchio magari Proli, o chi per lui, prende finalmente un campione vero. Fatto e rifatto. Come Flavio Briatore.