Federico Chiesa (nella foto Crudelia) si è rotto il crociato del ginocchio sinistro, stagione finita: ora la Juventus dovrà cambiare le strategie di mercato. Con questo cinismo disarmante e glaciale Mamma Rosa ha dato la brutta notizia a metà pomeriggio sul suo sito. Più preoccupata di trovare prima di Gianluca Di Marzio il nome del sostituto dello sfortunato figlio di Enrico che di dispiacersi per il ventiquattrenne azzurro di Roberto Mancini, campione d’Europa e decisivo a Wembley quest’estate sia contro l’Austria negli ottavi che contro la Spagna in semifinale. Tanto che con la stessa insensibilità e freddezza mi verrebbe subito da rispondere alla Gazzetta che dovrà quanto meno aspettare Calcio-mercato l’originale oltre le ventitré se vorrà farsi un’idea di quelle che potrebbero essere le prossime strategie del mercato bianconero. Perché sta fresca se spera che la Juventus gli soffi all’orecchio una dritta, piuttosto si cuce le labbra, o che qualche giornalista sul libro-paga di Urbano Cairo abbia una news sulla Vecchia Signora, che non sia ovviamente una grossolana bufala, senza averla rubacchiata al figlio del grande Gianni che ha festeggiato sabato gli 82 anni e gli ho fatto gli auguri. L’altra notizia del giorno è che il tribunale di Melbourne ha accolto il reclamo di Novak Djokovic che così ha potuto dopo cento ore finalmente uscire dalla “stanza dell’albergaccio dove viveva con una famiglia di scarafaggi e dove pare non fosse previsto il servizio in camera” come si è divertito a scrivere, giocando sulle parole e intingendo l’inchiostro nella satira, Massimo Gramellini, detto la Gramella o anche Granatina, sul suo Caffè doppio: “Non Djoko più” e “Non Djoko più 2”. In verità non è ancora certo che il numero 1 del tennis mondiale scenderà in capo negli Australian Open che inizieranno lunedì prossimo perché il governo australiano può ancora sempre ordinare l’espulsione del no-vax serbo dal Paese nel quale non potrà poi più mettere piede per i prossimi tre anni. Terza clamorosa notizia del secondo lunedì del 2022: nel posticipo prima di cena il Torino di Ivan Juric, che per Mamma Rosa e Papà Urbano è perennemente in emergenza (e mi piacerebbe sapere, di grazia, quale) ha strapazzato la Fiorentina del super pompato Italiano, nato in Germania a Karlsruhe, nella regione di Baden-Baden, con un mortificante 4-0, però non chiedetemi per favore anche i nomi dei marcatori granata perché di nuovo sono diventato matto con Dazn e il collegamento internet (Tim) che facevano continuamente i capricci. Tanto che ad un certo punto ho sfasciato il televisore e acceso la radio. Se invece v’interessa conoscere il mio parere in merito alle tre vicende di cui vi ho appena parlato vi dico subito. 1. Da domani compro Tuttosport che oggi ha in prima pagina sparato a sette colonne: “Special Juve” sottolineando “la pazzesca rimonta sulla Roma: da 3-1 a 3-4 con Szczesny che evita il pareggio alla squadra di Mourinho parando un rigore a Pellegrini” oltre al “dramma Chiesa: ginocchio ko”. Mentre la Gazzetta, ormai più nerazzurra che rosa, ha preferito titolare: “Inter testa al bacio” nemmeno avesse fatto un’impresa la squadra del fratellino di Pippo Inzaghi a battere la Lazio del Benzinaio Sarri che ha sei punti in classifica meno della Juve più scalcinata degli ultimi undici-tredici anni. Quanto a Federico Chiesa sarà più un problema per Meches Mancini che per Max Allegri dal momento che l’ex viola quest’anno in campionato ha segnato la bellezza di due gol: uno ogni cinquecento minuti! 2. Do ragione ad Adriano Panatta che ha argutamente precisato: “Nole avrebbe dovuto rendere note le ragioni della sua esenzione dal vaccino. Sennò è davvero sembrato il Marchese del Grillo che diceva: Io sono io e voi non siete un cazzo”. E comunque io non giocherei contro un no vax pur con una rete di mezzo né agli Open d’Australia né al Racquet Club che Adriano ha a aperto a Treviso nemmeno se mi pagano a peso d’oro e mi girano tutto il montepremi dello Slam che è di 10 milioni di dollari. Tanto più che non mi fido di questi contagi programmati all’improvviso e all’ultimo momento per entrare in possesso del super green pass. Senza al quale da oggi non puoi entrare in un bar nemmeno se te la fai addosso. 3. Tra Toro e Fiorentina vorrei sempre invece che finisse 0-0. Così un punto a ciascuno non fa male a nessuno, il Gallo Belotti magari s’accasa a parametro zero alla Juve (e ammazzano di botte Cairo) e il capocannoniere Vlahovic (16 reti) viene a costare un po’ meno dei 60-70 milioni che chiede quel megalomane di Rocco Commisso. Un amico dice che sono prolisso e non posso dargli torno. Quindi chiudo subito. Aggiungendo solo che Chiesa a questo punto della stagione va sostituito da Kulusevki o da Bernardeschi per non comprare tanto per comprare una punta a caso. Soprattutto se Morata dovesse ripetere la superba mezzora di ieri all’Olimpico e se Dybala di qui a Pasqua non si facesse di nuovo male. E accontentando, dulcis in fundo, quell’aficionando di palla nel cestino che va matto per i miei soprannomi e voleva che ne trovassi uno anche per Marco Ramondino, l’allenatore della Bertram Derthona. Lo chiamerò allora Peppa Pig. Fateci caso: con gli occhiali sono uguali…