La Banda Osiris ha un nuovo leader: Iena ridens Bassani

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Da quando mondo è mondo, lo diceva anche mia nonna, chi ha più schei comanda. Ed infatti è inutile che Pallino Sardara si agiti tanto, supportato ora da SottoMarino, ora da Giannino Petrucci: non avrà mai i miliardi di Giorgio Armani e di Segafredo Zanetti e quindi in Lega, almeno finché i due Paperoni non si stuferanno di spendere e spandere per la palla nel cestino, detteranno legge sempre e soltanto i loro sottopancia. Ovvero Ettore Messi(n)a e Luca Baraldi. Il quale per la verità mi aveva anche invitato a mangiare un piatto di tortellini a Bologna assieme ad Alessandro Dalla Salda: voleva forse avvelenarci? Ma poi s’è accontentato di far fuori il mio amico e quindi magari lo rivedrò senza pericoli il 17 febbraio non lontano da Reggio Emilia, a Quattro Castella, dove spadroneggiarono i Canossa, per la consegna del Premio Reverberi a Massimo Zanetti e a me. Dov’è l’errore? Oltre che a Marco Spissu (Sassari), Elisa Penna (Venezia), Antimo Martino (Fortitudo), Maurizio Biggi (Juventus), Paolo Vazzoler (Treviso) e Stefano Tedeschi, il presidente degli arbitri che dopo le Olimpiadi del 2024 a Parigi sarà il nuovo numero uno della Federbasket. E’ la prima volta in questo secolo, non so se ci avete fatto caso, che non sarà premiato al Reverberi un Bandaosiris. Un segno del cambiamento dei tempi? Può darsi. Come mi auguro. Sperando magari che Virginio San Bernardi e Mario Ghiacci (Allianz) si siano finalmente stufati di sponsorizzarli. A mezzogiorno, già che ero in ospedale, mi sono sparato anche una gastroscopia a patto però che mi sedassero. E così ho dormito per più di un’ora come un angioletto e mi sono pure sognato che la nazionale di MaraMeo Sacchetti avrebbe vinto la medaglia d’argento, come Sandro Gamba e Carletto Recalcati, ai prossimi Giochi di Tokyo. Evviva. E mi sono svegliato di soprassalto ricordandomi, come avevo promesso a Virginio, di smentire la voce di suoi presunti dissapori con Pozzecco Prozzecco.  “Anzi, il nostro rapporto è ogni giorno più saldo”, mi ha risposto. Bene a sapersi. E solo una obbiezione (accolta): non avevano allora forse litigato e poi fatto pace? Chi un po’ conosce le mie abitudini sa che il lunedì lo dedico alla visione delle partite di basket della domenica che ho provveduto a registrare su Eurosport Player. Ma oggi mi è proprio mancato il tempo. E dunque me le guarderò domani. In più vi avevo anche promesso che sarei tornato a parlare di Lega e lo faccio or ora. Breve riassunto della puntata precedente: Stefano Sardara, contando sull’appoggio di Brindisi, Roma, Fortitudo e Varese, voleva segare subito Egidio Bianchi (nella foto insieme a Petrucci quando erano ancora pappa e ciccia) sostituendolo con Andrea Bassani. Ettore Messina sventa però il golpe nonostante Iena Ridens sia suo fratello di latte nella Banda Osiris. Ma in politica non si fanno sconti a nessuno. Le altre tredici società si accodano così, zitte e buone, a Milano. E tra queste, a denti stretti, pure il tagliateste della Virtus. Seconda puntata e al volo una domanda: qualora fosse diventato presidente Bassani, di cui non si hanno foto perché non si vede in un palazzetto d’Italia dall’ultimo scudetto della squadra del cuore (2001, mvp Emanuel Ginobili), chi sarebbe stato eventualmente il suo guardaspalle o bodyguard che dir si voglia? Non certamente di nuovo Ciccioblack Tranquillo che è troppo impegnato con Bombolone Condò nel salotto di Sky Sport Room che Aldo Grasso sul Currierun non ha potuto non prendere pure lui per il cesto definendolo “un immane tentativo di conciliare l’aristotelismo e il platonismo nello sport attraverso un compromesso erudito”. Insomma una pizza tremenda e un audience ridicolo. Ma di sicuro il caro Zio Fester, alias Marco Aloi, già legato alla Lega da un contratto che scade il 31 dicembre, ovvero sei mesi dopo quello di Egidio Bianchi. Sempre per onor del vero mi pare d’aver letto su SuperBasket che il responsabile marketing e commerciale, che non ha trovato uno straccio di main sponsor per l’attuale campionato di serie A, come del resto non ci riuscì nemmeno il grande Bassani nel 2000, finirà il suo rapporto con la Lega all’indomani delle final eight di Coppa Italia dal 13 al 16 febbraio a Pesaro. Magari le cose stanno anche così, ma mi dispiacerebbe sul serio che ciò accadesse perché alla Zio Fester sono parecchio affezionato e la mia satira ne soffrirebbe moltissimo. Infatti, se fossi Bianchi, respingerei piuttosto con fermezza qualsiasi tentativo di Bassani d’infiltrarsi nella Lega motivando il suo niet con un secco proclama: “Ho già un bandaosiris alle mie dipendenze (Aloi), due sarebbero eccessivi”. Soprattutto dopo che anche l’Ombra (Francesco Riccò) si è staccato dallo Zio Fester e, di conseguenza, l’ho cancellato d’acchito dai cento membri della loggia del basket di cui la Iena Ridens è diventato il numero uno indiscusso facilmente scalzando Dell’Orco Can che ormai non conta più niente nemmeno nell’Armani o a briscola.  (-2- continua)