Gli avanzi alla Gazzetta Tv nella diretta della domenica

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Potevo sbagliarmi? Mai. Li conosco troppo bene i miei polli. Cresciuti in batteria: tutti eguali e tutti gonfi. Una mano di rosa ed eccoli pronti a girare per i parquet alzando la cresta. Io sono della Gazzetta. E allora? Devo forse mettermi in ginocchio? Io so tutto di Milano. Per forza, le notizie te le passa Proli prima ancora che al suo ufficio-stampa. Io so tutto di Venezia. Per forza, è la stessa minestrinariscaldata. Io sapevo ogni cosa della Lega. Ecco: sapevi ed è qui che casca l’asino. Perché dopo tante promesse a vuoto finalmente Fernando Marino, il Birichino, si è svegliato un mattino, ha fatto una telefonata a Sky e alla sera la pallacanestro italiana ha preso tutto un diverso indirizzo. Che poi questa nuova strada da percorrere sia la migliore, è presto ancora per dirlo. Credo però di sì. Rai e Sky mano nella mano. E la Gazzetta TV fuori dalla porta: già la vedevano in pochi e adesso, orfana della serie A di basket, la vedranno ancora in meno. Arrabbiato, furente, nero è il vicedirettore vicario Gianni Valenti. Del quale non ho mai letto un rigo di palla nel cestino, se l’ha mai scritto. Né sapevo che fosse veneziano e tifoso della Reyer. E per questo decimo nella classifica dei top 100 del sito di Cacasenno. O Cacasotto? Fa lo stesso. Dove figuro all’84esimo posto e dalla quale presto anche mi cacceranno. E per questo non dormirò più la notte. Però, ripensandoci: lui decimo e io ottantaquattresimo? E’ pazzesco. E Gianandrea De Cesare primo della lista quando sette appassionati di basket su dieci, per non dire otto, neanche sanno che faccia abbia. Chi sia ve lo suggerisco io: è il patron dietro le quinte e discreto della Sidigas Avellino, uno yacht e un aereo privato, tanti soldi e qualcuno speso pure nel basket. A volte bene e a volte male. E comunque mi basta quel che pensa di me Dan Peterson, ora e sempre l’unico numero uno. Altro che Valenti o Di Schiavi (sesto) o Coppa (48), morto che parla. Che di nome fa Stefano ed è il peggior presidente d’Italia. “E’ il vero talento (incompreso?) della nostra pallacanestro”. Non ci credete? Andate allora a chiederlo a DinDonDan se non è vero. Avevo proprio bisogno di questo bagno di umiltà. Anche se sono sempre d’accordo con chi afferma che la gente piccola la riconosci subito: è quella che cerca di spiegarti quanto è grande. E così, adesso, molto più serenamente posso tornare a parlare della Gazzetta furiosa per essere stata bidonata dalla Rai e da Sky e prima ancora da Marino. Sì, vendetta, tremenda vendetta. Dal Rigoletto di Giuseppe Verdi. E così non mi sono stupito che il quotidiano in rosa sempre più pallido (e spento) abbia negli ultimi tempi riservato alla pallacanestro il minimo spazio possibile se non quello riservato obbligatoriamente alla nazionale sponsorizzata da uno dei suoi sponsor preferiti: la pasta Barilla. Con la quale è sempre domenica. Come oggi. Anzi domani. Nessun accenno al nuovo contratto televisivo che pure penso interessi alla gente. Piccola o grande. E di qualsiasi età. In compenso un paio di depistaggi: le dirette da Trento su Sky 1 e non 3, o viceversa, e il prossimo raduno degli azzurri non a Trieste, ma ancora in montagna. Così che se il Gallo, di ritorno dagli States, desse retta solo alla Gazzetta, martedì si presenterebbe a Folgaria e non troverebbe nessuno nel palasport in fondo al paese, ma dovrebbe rifare armi e bagagli e rimettersi subito in viaggio verso il magnifico Golfo. In verità Fernando Marino mi sta favorevolmente meravigliando. E non sto assolutamente scherzando. Prima infatti che Valenti o chi per lui gli faccia altri dispetti ha pensato bene d’offrire alla Gazzetta gli avanzi della serie A. Ovvero le altre quattro o cinque partite di campionato che non si sono già pappate la Rai alla domenica sera e Sky dal sabato al lunedì. Che poi tanto scarti non sono se per esempio alla sesta giornata (8 novembre) l’anticipo dovesse essere Cremona-Reggio Emilia, il clou Brindisi-Venezia e il posticipo Milano-Bologna. Resterebbero comunque sempre in menù alla 18.15 della domenica Pistoia-CantùAvellino-Sassari Varese-Torino. Oltre a Caserta-Capo d’Orlando e a Trento-Pesaro. In fondo basta accontentarsi. E un bel minestrone caldo di dirette, come l’anno scorso sul canale tivù della Lega, a volte è anche meglio di un risotto alla milanese o col nero di seppia. Soprattutto quando comincia a far freddo. Post scriptum: domani è domenica, ma scribacchierò lo stesso. Parlando magari di nazionale e di Coppa.