E se Della Valle invece che all’Armani andasse alla Virtus?

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Da Milano un amico ben informato mi fa sapere, e lo ringrazio a pancia piena, che Kuzminskas era free agent e che quindi Proli non ha dovuto pagare per lui neanche mezzo euro di buyout. Pure a me non le raccontano sempre giuste. E comunque mi cospargo il capo di cenere. Resta però il fatto che il lituano che viene dai New York Knicks costa l’occhio della testa a Giorgio Armani e che sinora ha fatto pena. E ieri proprio acqua: zero punti e un sacrosanto quattro in pagella addirittura da Vincenzo Di Schiavi (Gazzetta), ma non importa. L’EA7 Emporio Armani ha vinto lo stesso la settimana partita di fila in campionato anche senza di nuovo Theodore d’intralcio. Il migliore Micov, super Gudaitis, ottimo Pascolo. Il quale comunque non ha cambiato idea: dopo lo scudetto tornerà a Trento. Dove sta da Papa. Perché a Milano si vive male? No, e ve lo assicura uno che ci ha lavorato più di vent’anni, ma nella metropoli di Inter e Milan non c’è oggi una grande passione per le scarpette rosse. E basta fare un salto al Forum per capirlo: la gente magari anche affolla gli spalti, non con la Grissin Bon perché era sabato di Pasqua, prendiamola per buona, ma pare che assista ad una partita della Nba. Dove perdere o vincere non fa molta differenza. L’importante è ingozzarsi di popcorn e di hot dog, portare tutta la famiglia, far felici i figli e inorgoglirsi se tua moglie grida “passi” come gli hai tu insegnato. Difatti ieri Reggio Emilia si è quasi addormentata sul più bello. Cioè a metà circa dell’ultimo quarto. Quando invece l’Armani di Pianigiani ha aperto appena un po’ il gas e i grissini di Max Chef Menetti si sono guardati tra loro increduli domandandosi: ma fanno sul serio? E hanno calato le braghe portandosi comunque a casa i complimenti del Forum. Bravi? No, semmai fessi. Una partita così infatti non dico che avrebbero potuto vincerla, ma senz’altro giocarsela allo sprint. Punto a punto. Alla garibaldina come sono stati quest’anno tutti i successi di prestigio della Grissin Bon. Amedeo Della Valle è piaciuto da matti ai milanesi, ma sarebbe un matto se decidesse d’andare a Milano e comunque, prima di fare questa stupidaggine, chieda lumi a Pascolo e Abass che ha compagni in nazionale. O a Fontecchio e Cusin. O meglio ancora a Hackett e Melli. E sentirà cosa gli diranno: come minimo di lasciar perdere. Ripensandoci, mi viene adesso in mente l’ultima volta in cui sono stato alla Bombonera di Reggio e, durante l’intervallo della partita di EuroCup con lo Zenit di San Pietroburgo, ricordo d’aver incrociato Carlo Della Valle che parlava fitto con Luca Baraldi. Al punto che il padre di Ricciolino, che con me di solito è molto affettuoso, mi ha frettolosamente appena salutato. Per carità di Dio, non ci sono rimasto male: ci conosciamo da anni e reciprocamente ci stimiamo. Ma qui gatta ci cova: dovevo pensarlo subito e vuoi vedere, ora che ci ripenso, che il braccio destro di Massimo Zanetti nel pour parler ha buttato là a Carlo: cosa ne dici se l’anno prossimo tuo figlio venisse a giocare alla Virtus? L’idea non mi sembra affatto peregrina. Anzi, Della Valle insieme a Pietro Aradori sono già stati una bella coppia a Reggio e farebbero di nuovo faville al piccolo Madison. Tanto più che Alessandro Gentile dovrebbe andare via da Bologna, come ne sono sempre più convinto, e Alessandro Dalla Salda potrebbe essere il nuovo general manager delle vu nere come vi ho già anticipato l’altro giorno e la notizia è stata ripresa ieri dalla Gazzetta di Reggio con questo titolo: “La Virtus ha scelto Dalla Salda” ovviamente guardandosi bene dal citare la fonte. Santa pazienza. E con questa postilla: “Ma l’ad deve prima liberarsi da Reggio”. D’accordo, ma secondo voi Dalla Salda non ha già informato della trattativa molto avanzata Stefano Landi? E il patron della Reggiana cosa può aver risposto a quello che per lui è quasi un figlio? A Reggio Emilia o dintorni assegnano da lustri un premio anche per i giornalisti di basket che si chiama Reverberi. E così ora avete pure capito perché nel Reverberi non ho mai avuto una nomination e men che meno sono in lista d’attesa. Semplicemente perché sono un pennivendolo e difatti oggi, che è il giorno di Pasqua e tutti i giornalisti non lavorano, io ho invece scritto su questo odiatissimo blog. Pur con la pancia piena. Tagliatelle con piselli, agnello e fondi di carciofo, insalatina di radicchio di campo, fragole e melone, la colomba, caffè e rum con cioccolato. Rosso di Montalcino e bollicine. A casa di Marina e Nico. E adesso scappo al Taliercio: c’è Reyer-Sidigas e non dovrei prender sonno. Buona Pasqua e Pasquetta, ma non proprio a tutti.