Maxi vergogna: Sky e Tranquillo bocciano Peterson

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Come fai a sapere tutte queste cose? Già, come faccio? Ma non ve lo vengo certo a dire. Posso al massimo confessarvi che, se voi amate i rospi, sperando che un giorno diventino principi o principesse come nelle favole, io preferisco gli uccellini. Soprattutto i passeri solitari ma cicciotti. Quelli che al mattino si posano sulla mia spalla e fanno con me colazione. Prima ancora d’aver letto insieme i giornali che di basket non scrivono neanche una riga. E, beccando un biscotto con la marmellata di ribes, mi cinguettano all’orecchio le ultime. L’ultima mi ha fatto per la verità andare di traverso il caffellatte. Tanto che l’uccellino ha preso paura ed è volato nel bosco. Tornerà? Lo spero. Altrimenti saprò a chi staccare l’osso del collo. Stamane un autista di Sky avrebbe dovuto andare a prendere Peterson che è in vacanza da una decina di giorni con Laura a Folgaria per riportarlo a Milano. E già vi ho dato due news in una: non me lo vedo infatti Dindondan con le pedule che cammina per i sentieri di montagna, né men che meno che se ne sta con le mani in mano dalla mattina alla sera. Ma la terza notizia sarebbe stata più grossa ancora se si fosse pure avverata. Difatti il Coach (con la c maiuscola) doveva essere a Milano nel primo pomeriggio per la diretta in tubo su Sky Sport 1 di Italia-Finlandia assieme a Niccolò (mi raccomando con due c) Trigari. E così nei due giorni successivi del torneo di Capodistria: sabato sempre alle 17.15 per Italia-Ucraina e domenica alle 20 circa quando gli azzurri sfideranno gli sloveni padroni di casa. Ora non so chi avesse avuto la genialata di ricreare la coppia più bella della tivù del basket anche se solo per il quarto fine settimana d’agosto. Forse lo stesso Simone Pianigiani o addirittura Giannino Petrucci, il quale del resto non ha mai nascosto la sua antipatia per Cicciobello Tranquillo e Mozzarella Pessina, entrambi in altre faccende evidentemente affaccendati. E comunque l’amato cittì e il sindaco di San Felice Circeo – ve lo garantisco – erano tutti e due entusiasti dell’idea d’affidare a Trigari e a Peterson la telecronaca delle tre partite della nazionale a Capodistria. Anche perché, e questa è la quarta notizia, ancora più clamorosa delle altre, Dindondan aveva accettato, per la prima e ultima volta – credo – in vita sua, di lavorare gratis. Sì, avete capito benissimo: senza pretendere un solo euro dalla Federbasket. Che a sue spese produce l’evento su Sky e lo stesso farà per il torneo del prossimo weekend a Trieste con Georgia, Michigan State e Russia. Purtroppo invece all’ultimo momento la coppia è saltata in aria. Nel senso che Trigari non commenterà più assieme a Peterson il match tra Italia e Finlandia che sta per cominciare. Né a questo punto mi preme più sapere chi gli farà da spalla. Anche se glielo avrei potuto chiedere e Niccolò me lo avrebbe senz’altro detto, ma lo voglio tenere ben lontano da tutta questa brutta storia. Onde evitare che quelli della Confraternita dell’Osiris gliela faccia poi pagare cara come è loro uso, costume e abitudine. Il Coach è rimasto infatti in montagna. E non perché l’autista di Sky ha avuto oggi un brutto incidente per strada nel raggiungere Folgaria e la macchina non ha più dato segni di vita. A Dan infatti avrei dato volentieri io un passaggio sino a Milano. Ma solo perché Sky ha imposto a Petrucci il divieto di celebrare un nuovo matrimonio tra Peterson e Trigari pur sapendo che non sarebbe durato più di tre giorni. Trovati un altro opinionista, gli hanno ordinato. Senza troppe storie. E il presidente federale con fermezza ha risposto: obbedisco. Che ci sia in tutta questa vicenda lo zampino della gran capo della Confraternita, che un tempo chiamavo impropriamente Banda, è fuor di dubbio. Anche se è in vacanza nell’Isola dei Conigli con i parenti e i compagni di merenda. Del resto, così come è nota la sua invidia nei confronti di chi è cento volte più bravo di lui in tutto, proprio non riesco ad immaginarmi l’amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Zappia da Tripoli, o l’amico Giovanni Bruno, responsabile dello sport a Sky, che con tutto quello che hanno da fare ventiquatt’ore prima dell’inizio della serie A di calcio, specie dopo l’incomprensibile separazione da Lorenzo Dallari, si sveglino strillando: “Non voglio più Peterson tra i piedi”. A meno che non lo abbia ossessivamente suggerito ad uno dei due boss qualcuno che, tanto per non girarci ancora troppo intorno, di nome fa Flavio e di cognome Tranquillo. Che non posso invece nemmeno chiamare Pinocchio perché ha il naso molto più lungo e scrive peggio del burattino di Collodi che non ha fatto – penso – neanche la quinta elementare.