Se non mi prendete sul serio, mi do anche del cretino

lino

Piove o non piove? Vallo a capire. Non so dalle vostre parti, ma dalle mie le chiamano giornate musse. Sì, insomma, asine. Senza sole e senza sale. Togli e metti il pullover. Ripetendo la classica frase di stagione: non sai più come vestirti. Ero tentato d’andare a Sant’Elena. Dove stasera gioca il Venezia di Pippo Inzaghi. Al quale non dispiacerà se gli confesso di pensare che suo fratello Simone è molto meglio di lui come allenatore. Difatti gli ha già messo gli occhi addosso la Juve per il dopo Acciuga Allegri. Veramente dopo l’acciuga ti viene una sete boia. Ma questo è un altro paio di maniche e piuttosto, se poi ti sorprende il temporale, tuoni e fulmini, e sei in barca, ben che vada ti bagni dalla testa ai piedi. E rischi pure d’annegare. Ho esagerato? E’ assai probabile, però non ho trovato all’istante scusa migliore per togliermi questa pazza idea dalla zucca. La partita è alle sette. Quindi devo uscire di casa almeno alle cinque e mezza. In auto e non trovi mai da parcheggiare. Poi in battello con l’ombrello: perché potrebbe piovere, come vi dicevo, da un momento all’altro. I tornelli, il Penzo che non è proprio lo Juventus Stadium, la partita che potrebbe essere anche bruttina: la serie B è quella che è, a parte Diletta Leotta. Che è una bomba ad orologeria, ma è anche tutta rifatta: bella scoperta. Insomma, per farla breve, un’ombra e do cichetti all’Aciugheta, in campiello Santi Filippo e Giacomo, rincaso a Mestre che è quasi mezzanotte e non ho ancora cenato. Ma per dirla tutta: mi è già passata la voglia di Venezia-Spezia. Che mi posso sempre anche registrare grazie a My Sky e vedere in poltrona quando voglio. Al calduccio. Anche perché nel frattempo s’è alzato un vento freddo a raffiche che la Tigre chiama spazzino. E io, esagerando, bora o, meglio, sborin. Così mi tocca di nuovo dare ragione a mio padre: si fa quasi prima ad andare a San Siro che a Sant’Elena. Ci sarebbe oggi per la verità anche il Città di Caorle al Palamare ovviamente di Caorle: alle 18 i campioni d’Italia contro la squadra russa dell’Avtodor Saratov allenata da Andrea Mazzon, mestrino ed ex oro-granata, mentre alle 20.30 la Varese di Artiglio Caja sfiderà la Treviso di Pilla Pillastrini. Due amici. Vediamo. Intanto, già che ci sono, vi anticipo una notizia che domani troverete anche sul Gazzettino: ieri Michael Jenkins, l’anno scorso a Pistoia, ha raggiunto l’accordo con la Reyer e esordirà in SuperCoppa a Forlì nel prossimo fine settimana nella semifinale tra Venezia e Sassari. Calcio e basket: spero di non aver fatto troppo casino. Come al solito. In questo Scacciapensieri che è più una pagina del mio diario di bordo. Nel quale annoto con gran piacere che dal primo d’ottobre, come sembrava, non dovremo pagare la tredicesima bolletta a Sky che già costa una follia e quest’anno non proporrà più le partite della serie A e dell’EuroLega di pallacanestro. Per cui mi sarei aspettato dalla tivù di Murdoch uno sconto e non un aumento del canone d’abbonamento. Ma io sono un povero illuso e mi darei anche molto volentieri del cretino se non corressi il rischio, come mi ha suggerito l’altro giorno Massimo Gramellini leggendo il Corriere e bevendo un Caffè insieme, che mi prendano sul serio. Perché è pure pacifico che, “se ti viene in mente di raccontare una barzelletta sui gay, risulti come minimo fascista. Ma appena sposti il tuo sghignazzo sui fascisti, ti danno del nipotino di Stalin e ti mettono in conto i gulag e le foibe”. Come è capitato ieri anche a me che ho osato far notare, risultati alla mano, che Ettore Messina ha fatto molto peggio di Simone Pianigiani alla guida della nazionale di basket. E non è mia la colpa se nel preolimpico di Torino i suoi fricchettoni hanno perso con la Croazia più scarsa della storia e a questi Europei con la Germania, la Lituania e una Serbia dimezzata rispetto alla squadra che un anno fa ha vinto l’argento ai Giochi di Rio. Ebbene sono stato accusato da alcuni offesissimi tifosi della Virtus, indistintamente fascisti o bolscevichi, del delitto di lesa maestà e per questo pesantemente insultato. Oltre che condannato alla pena capitale. E poi il cretino sarei io. E non loro. Poveretti.