Cortina, alle Olimpiadi preferisco i Mondiali senza Milano

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Era chiaramente una fake news quella della Rai che per due ore è andata avanti a titolare che a Stoccolma e a Are erano state assegnate le Olimpiadi invernali del 2026. Ma qualche pesciolino un po’ rincoglionito ci ha abboccato lo stesso e allora è toccato a Luca Ginetto, inviato lunedì sul far della sera nella piazzetta di Cortina d’Ampezzo, all’ombra del campanile della chiesa dei santi Filippo e Giacomo, difendere la tivù di Stato, che puntualmente gli paga lo stipendio tutti i 27 del mese, smentendo sdegnatissimo la falsa notizia su Facebook. Che è un martello pneumatico per l’insistenza con la quale bussa ogni giorno alla mia porta chiedendomi soldi per promuovere i (miei) pezzi di satira ad un tanto al chilo e soprattutto di palla nel cestino. Ora l’ho già detto una volta, ma non sono Paganini e allora posso anche ripeterlo: ho un mio blog (www.claudiopea.com o it)  sul quale scrivo quotidianamente (o quasi) e ho i miei lettori. Pochi ma buoni e comunque in forte aumento. Non prendo un euro da nessuno, al contrario di quasi tutti i siti di pallacanestro sponsorizzati dalla LegaBasket come La giornata tipo di Raffaele Ferraro (n. 016 della loggia dell’Osiris) o dagli agenti degli allenatori che a Succhi d’arancia fanno raccontare quello che vogliono loro. Anzi, ogni tanto ho qualche spesuccia da sostenere. E quindi potrei benissimo fare a meno di girare poi gli articoli su Fb dove più che altro becco degli insulti gratuiti da chi non la pensa uguale a me e si fingeva mio amico. Io non ho amici, mi disse un giorno l’Orso Eleni che, al contrario dell’Orco di Armani, non è cattivo. E ci rimasi anche male. Ma forse ha proprio ragione ancora lui e difatti su Facebook non ho veri amici. Salvo un paio. Devo anche imparare a star dentro alle 33 righe o al massimo sforare nelle 40 se voglio che il mio Scacciapensieri abbia una cadenza giornaliera. Ci proverò, lo giuro. Magari scrivendo di primo mattino con le finestre aperte sul cortile. Nonostante sia di natura un animale notturno: più volpe e porcospino che gufo e sciacallo. E intanto Luca Ginetto si decida: o si fa chiamare Luca o per tutti è Ginetto, l’onorevole presidente del Panathlon di Venezia. Tanto per spiegarmi ho già scritto 28 righe. E così sono quasi alla fine. Degli Europei femminili di basket nel cestino, che iniziano oggi in Serbia e Lettonia, e della Banda Osiris di Ciccioblack Tanquillo, alla quale sono sempre affezionatissimo, mi occuperò invece nel pomeriggio: state sereni. Mentre, se mi chiedete se sono felice che le Olimpiadi dopo settant’anni tornino a Cortina, vi rispondo seccato con una contro-domanda: “E a voi piacciono le fragole con lo champagne o preferite sedervi a culo nudo su un campo d’ortiche?”. Siete astemi? E allora vi regalo un detto popolare: a chi non beve vino Dio neghi anche l’acqua. Certo i Mondiali tra due inverni saranno, sportivamente parlando, anche meglio dei Giochi del 2026 con le gare dello sci alpino d’entrambi i sessi e senza Milano tra i piedi. Ma non si può avere tutto dalla vita e quanto meno, passando davanti al caro vecchio trampolino dei cinque cerchi di Zuel (nella foto), non dovrò più esprimere un desiderio come nella notte di San Lorenzo. Perché quel sogno si è finalmente realizzato o almeno lo spero: ho sei anni e mezzo di tempo per capirlo.