Al compleanno di Messina c’erano Vitucci e Consolini

torta

Non mi è arrivata una sola smentita, neanche mezza, di quel che ho scritto la settimana scorsa facendo in un lampo il giro della terra. Ma questo non significa un bel niente. Anche perché a voi lo posso dire: il prezzo per ogni smentita alla (mia) clamorosa notizia, secondo la quale Ettore Messina sarà il commissario tecnico della nazionale già al preolimpico di luglio a Torino, era ed è di 50 euro a fondo perduto. Più marca da bollo da dieci e un bel calcio sul sedere alla risposta. E’ noto infatti quanto abbiano il braccino corto i nostri signori del basket. Cominciando dal maestro di tutti, anche di Cicciobello Tranquillo, non se lo dimentichi: Dindondan Peterson. Al quale bisogna che chieda un piccolo aumento per le mie gustose interviste a pranzo o a cena su SuperBasket perché, con quel che mi dà, non mi posso permettere di comprare neanche un chilo di sardine al mercato del pesce. Ovviamente sto scherzando ed è bene che lo ripeta sino ad esaurimento nervoso. Altrimenti succede che incontri dalla Mariuccia il mio inseparabile amico Nico che mi domanda: ma sono davvero tre i gemelli Owens? No, quattro: gli ho risposto. E la Mariuccia? Non dovete pensar male: è la nostra fruttivendola di via Rielta. Molto cara in tutti i sensi, ma ha dei cuori di bue, raccolti nel suo orto, che sono la fine del mondo per chi, come me, va matto per i pomodoro e soprattutto di questa qualità. Come ha scritto la Gramella, al secolo Massimo Gramellini, in una simpatica lettera aperta che Jacky Dallera ha consegnato alla Franca, la moglie del grande Grigo, dopo averla letta a tutti i commensali che ogni anno, tra settembre e ottobre, salgono ad Amblar, in Val di Non, per ricordare intorno ad una tavola il loro amico che generosamente li ospitava nella sua casa in Trentino. Ed erano ogni volta mangiate e bevute da spavento. Negli ultimi tempi ho il vizietto di perdere spesso il filo del discorso e non sempre trovo anch’io un’Arianna che mi aiuta, come fece con Teseo, ad uscire dal labirinto nel quale perdutamente mi smarrisco quando corro dietro ai dolci amarcord o voglio uccidere i minotauri dei canestri che nella mia fantasia sono i mostri della Confraternita dell’Osiris. Ex Banda. Sono comunque arrivato alla conclusione che c’è poco da fare: anche a costo di non vedere qualche partita su Sky o di saltare qualche pranzo a mezzogiorno, devo scrivere tutti i pomeriggi dell’anno prima che venga buio. Così posso sviluppare un tema al giorno senza incasinarmi in mille altri pensieri. In principio dunque dicevo che non ho ricevuto nessuna smentita sul fatto che Ettore Messina accetti il part-time che Giannino Petrucci gli ha proposto per tornare ad allenare quest’estate la nazionale al posto di Simone Pianigiani. Semmai mi è arrivata qualche conferma. Come quella di Frank Vitucci e Giordano Consolini, da me indicati come gli eventuali assistenti di Messina in azzurro, che alla fine dello scorso mese sono stati una settimana a San Antonio, nel Texas, per festeggiare i 56 anni di Ettore che li ha compiuti il 30 settembre. Auguri e in bocca al lupo. Che ne avete tutti e tre bisogno. Solo una coincidenza? Può darsi. Di sicuro escluderei che non abbiamo toccato il tasto dell’Italia del Gallo e di quante possibilità abbia d’andare a Rio de Janeiro. Perché questo è il nocciolo della questione prima ancora che Simone dia le dimissioni, e io gli ho detto se è matto, e che il sindaco di San Felice Circeo trovi nelle casse della federazione i soldi per liquidare Pianigiani, che non costa poco (circa 750 mila lordi), per organizzare il preolimpico di Torino, e qui si parla di milioni di euro, e infine per pagare Messina e il suo staff tecnico. Anche se il mio orgogliosissimo compaesano, che ha pur sempre sangue siculo, ebbe a dire “Allenerei la nazionale anche gratis” l’anno in cui Dino Meneghin gli preferì in azzurro il predestinato senese e non certo per questioni di vil danaro come le gazzette del 2009 andavano raccontando. Quale figura infatti ci farebbe il vice coach degli Spurs, primo allenatore in pectore, se non dovesse vincere alla guida dell’Italia il girone preolimpico e rimanere a casa dai Giochi come non è a priori da escludere se nel nostro girone fossero sorteggiate il 23 novembre la Francia o la Serbia o il Canada? La risposta alla domanda è scontata: non cambierà niente nella nazionale di Petrucci sino al 23 novembre, ma intanto studiatevi la top 10 degli allenatori di serie A di ottobre e sappiatemi dire qualcosa in merito prima della fine del mese. Al primo posto ovviamente ci metterei, e ci metterò, Max Chef Menetti accompagnato sul podio da Giulio Griccioli e Vincenzino Esposito. Anche se non ho ancora visto giocare quest’anno Pistoia, ma mi fido dei miei segugi. E poi? E poi basta. Perché Buscaglia ha in fondo perso di 20 a Trento con il bonsai di Caserta e Bucchi ieri a Brindisi con il Le Mans. A meno che stasera Repesa non vinca a Instanbul e domani Sacchetti con il Cska Mosca. E comunque dal quarto posto difficilmente riuscirete a scalzarmi Re Carlo Recalcati. Che sarà anche stato messo in croce da Milano, Bologna e Ulm, e da Brugnaro, ma si è rifiutato d’essere microfonato durante la partita di Torino dai fenomeni di Sky ed è stato l’unico tra tutti ad aver avuto il coraggio di dirlo in faccia al Grillo con gli occhiali. Che ovviamente gliela farà pagare. Prima o poi. Machisseneimpippa.