Svenson-Michelson: così si gioca a golf solo in paradiso

Henrik Stenson

Il Valentino sotto la pioggia, ma non siamo a Torino e non c’è proprio nulla di romantico. Anzi, il Sachsenring, truce circuito tedesco, lo punisce severamente allontanandolo da Marc Marquez, dal podio e dal decimo titolo. La Yamaha sbaglia la scelta delle gomme come la peggior Ferrari di Sergio Marchionne. Al quale si perdona tutto: anche che le sue Rosse non vincano dallo scorso 20 settembre. Quando a Singapore s’impose Sebastian Vettel. Diciassette Gran Premi fa. E i giornali che dicono? Niente. La colpa è della safety car. Servi e ruffiani: tutti. Diciassette come oggi. Una domenica in branda con la tosse e il raffreddore. E la testa che mi scoppia. Maledetta aria condizionata. Speravo che la pioggia fosse amica di Valentino Rossi. E invece l’ha fatto scivolare dal primo all’ottavo posto dopo il cambio della moto. Edizione straordinaria di Chi perché eccezionalmente dopo tre anni, otto mesi e venti giorni non parla di Belen Rodriguez. E io che volevo sapere se la mia grande passione si fosse finalmente decisa tra Andrea Iannone (quinto oggi in Germania) e Marco Borriello (svincolato dall’Atalanta). In ogni numero di Chi non mancano mai neanche Gigi Buffon e Ilaria D’Amico, bastonata da Aldo Grasso sul Corriere della sera insieme a Gianluca Vialli e Massimo Mauro. “Una squadra di rara inconsistenza”. Dopo il MotoGp, finito malaccio, non c’è altro nemmeno nella televisione di Murdoch se non l’affascinante testa a testa all’ultimo putter tra Henrik Stenson e Phil Michelson nell’Open Championship di Troon in Scozia. Sul mare e nel vento. Otto ore filate di diretta sono infinite, ma non credo d’aver mai visto in vita un match play più appassionante e difatti non mi sono perso manco una buca. E per favore non arricciate il naso: l’amichevole di sabato tra il Rapid Vienna e il Chelsea del Conte Antonio (2-0) è semmai stata una lagna. Al tee della diciassette lo svedese di Goeteborg aveva due colpi di vantaggio sul mancino di San Diego: -19 a -17 in totale e -7 a -6 di giornata. Un par tre di 221 yards circondato da terribili bunker. Ebbene Stenson con un ferro 4 ha spedito la pallina a un metro dalla bandiera e Michelson si è qui arreso pur dopo un incredibile par. Così si gioca a golf in paradiso. Dando ragione a Massimo Scarpa che, senza più parole, ha ringraziato per lo spettacolo che i due campioni hanno regalato a questo sport incompreso purtroppo solo dagli italiani. Che stanotte magari invece non dormiranno per vedere che faccia farà lo Zio Aurelio De Laurentiis incontrando domani in Lega il buon Beppe Marotta che gli vuole portare via Higuain per la ragionevole cifra di 94 milioni e 736 mila euro. Ma al suo posto tu che faresti? Io gli butterei le braccia al collo. E poi? Me ne scapperei il più lontano possibile da Napoli. Perché se mi pigliano sono dolori. Dimenticavo: Stenson ha chiuso la 145esima edizione del prestigioso British Open con il decimo birdie della sua fantastica domenica e un -20 finale che è record del Major. Meglio di Tiger Woods. Che chissà in quale casino si è andato nuovamente a cacciare.