Duello pari tra Serra e Scanzi: otto e mezzo a entrambi

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Il sabato mi è scivolato via che è stato un piacere viverlo. Anche se non ho fatto proprio nulla di straordinario. Anzi, ripensandoci, non mi sono neanche mosso di casa. E oggi sarà più bello ancora. Stamattina per la verità, quando ho alzato le persiane, saranno state le sette, sette e un quarto, e la luce del nuovo giorno era ancora fioca, non si vedeva da qua a là. Ma poi la nebbia se ne è subito andata a spasso. Magari a farsi un bel tuffo in laguna. Ed è sparita nel nulla. Mi succede sempre così la domenica in cui al venerdì ha giocato la Juve e ovviamente ha vinto. Arrivando stavolta persino quasi quasi a convincermi che le riuscirà l’imprevedibile rimonta. Intanto la Roma ha solo un punto in più e il grande Napoli, che tremare il mondo fa, appena quattro. Mentre Sconcertino Mario Sconcerti ha la faccia da funerale. Coraggio, c’è molto di peggio nella vita: per esempio Sallusti e la Santanchè. Però io, al suo posto, sarei comunque già andato a gettarmi nell’Arno. Sono di buon umore anche perché Rocco, mio nipote tutto riccioli neri, mi ha sussurrato ad un orecchio, dandomi poi un bacio, che l’albero di Natale dei nonni (nella foto, ndr) “è molto più bello di quello di Brugnaro”. Ora magari non è proprio vero, ma io mi sono guardato bene dal dirglielo. Detto tra noi, il sindaco di Venezia ha invece messo in piedi proprio un bel Natale a Mestre come non ne ricordo di migliori da quando la cicogna mi ha delicatamente depositato nel soggiorno, che 66 anni fa era la camera matrimoniale dei miei genitori, dove lunedì la Tigre ha allestito l’albero con più di duemila candeline accese e non so quante palline di vetro. Per correre dietro alla mia Signora in bianco e nero venerdì mi sono perso il testa a testa tra due belle teste, Michele Serra e Andrea Scanzi, a Otto e Mezzo da Lilli Gruber. Ma ho rimediato subito grazie a YouTube e a iPad che il mio amico Gian Paolo porta con sé anche a letto e fa benissimo. Soprattutto pensando a Francesco Sicignano di Vaprio d’Adda che ha confessato di dormire invece con la pistola sotto al cuscino. Così ha sparato a un ladro e l’ha ammazzato. E per questo magari Forza Italia lo proporrà come candidato sindaco di Milano prossimamente su questo schermo. Dove se ne sono ormai viste di tutti i colori. Otto e mezzo all’uno e all’altro: belle teste, ma anche belle penne. Insomma match pari in un duello ad altissimo livello con Lilli vagabonda che sorrideva di gusto. Michele Serra è un nerazzurro di ferro che non smuovi dal suo cieco tifo per l’Inter neanche con un caterpillar. E per questo 8,5 e non 9. Andrea Scanzi è invece un rossonero moderato, però, quando penso che il suo presidente è Silvio Berlusconi, sarei anche tentato d’abbassargli il voto a 8. Ma l’aretino, più pungente e “urticante” del famoso Pietro e dello stesso Michele nei confronti di Matteo Renzi, e in questo Andrea ha ragione da vendere, si è presto rifatto ricordando una recente esternazione del Cainano che mi era pure sfuggita. “Oggettivamente Berlusconi – ha raccontato Scanzi – è messo proprio male se qualche giorno fa in un intervista ha dichiarato di vantarsi d’aver fatto utilizzare il bidet a Gheddafi. Quando senti cose del genere capisci che siamo davvero alla canna del gas”. Ed è molto difficile dargli torto.