Scegliete dal Cappellaio Matto il cappello preferito

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C’è cappello e cappello. Ad esempio quello cardinalizio e quello da prete che sono in verità due cose completamente diverse. Mentre quello del vostro Cappellaio Matto è, come precisa lo Zingarelli , “una breve introduzione ad un scritto” o a un articolo che dir si voglia. Mad as a hatter, matto come un cappellaio, dicevano nell’Inghilterra vittoriana di Alice nel Paese delle Meraviglie. Anche se m’identifico di più nel “matto come cavallo” del grande Boscia Tanjevic. Il quale sospettosamente non ha seguito la nazionale di Sacchetti nella passeggiata di salute in Transilvania. E bene ha fatto perché il viaggio di rientro in Italia è stata una vera e propria odissea da uno scalo chiuso ad un altro. Per tre fiocchi di neve, povera Italia. Non quella però (per una volta) del basket. Che dalla Romania è comunque tornata con qualche bel titolo in più sui giornali e la carica dei cento e uno rifilati alla Crudelia De Mon in verità più arrendevole di questo mondo. Dicevo che c’è cappello e cappello. Con due pi, mi raccomando: altrimenti sarebbe un crine di cavallo uscito dal paltò. Lasciandovi la possibilità di scegliere quello che preferite. Garantendovi che il vostro Cappellaio Matto ha un negozio ben fornito e capace di soddisfare qualsiasi vostro gusto. Cappello n.1 (a cilindro): “Quando ci vuole ci vuole: Giannino Petrucci ha portato con sé nella terra dove non esistono più i vampiri tutti e tre i giornalisti delle testate sportive che vanno per la maggiore nel Paese di Pinocchio. Una mossa azzeccata. Dal momento che da Cluj-Napoca è rientrato a casa facendo il pieno di consensi persino esagerati”. Cappello n.2 (alla marinara): “Luigi Brugnaro, detto anche Brugnetta, è in vacanza con la famiglia in Australia: beato lui, al sole e al caldo. Ma la domanda che tutti si fanno tra campielli e altane innevate è un’altra: riuscirà il nostro Napoleone ad essere domenica a Venezia in tempo per votare Renato Brunetta e vedere al Taliercio la Reyer contro la Segafredo priva di Alessandro Gentile?”. Cappello n.3 (a coda di paglia): “Nei giorni scorsi si è tenuta alla Rcs una riunione nella quale si cercava tra i dirigenti marketing una faccia tosta che avesse il coraggio di bussare alla porta del Gruppo Armani per chiedere nuova pubblicità alla Gazzetta dopo che una firma di Mamma Rosa ha scritto che in dieci anni di presidenza “Livio Proli ha dimostrato di non sapere gestire uno spogliatoio e soprattutto costruire una squadra”. Qualcuno si è nascosto sotto al tavolo, altri sono fuggiti al bar, altri ancora si sono chiusi in toilette. Che è sempre in fondo al corridoio a destra”. Cappello n.4 (a bombetta) restando in tema: “Coda alle edicole per l’intervista esplosiva che Zare Markovski, cittì della Romania umiliata 50-101 dagli azzurri, ha rilasciato ad un inviato di Mamma Rosa e Gazzetta esaurita nelle edicole di Milano già alle dieci del mattino. Mentre nessuno si è scomodato di prendere in mano il telefonino per svegliare Ettore Messina in Texas e chiedergli perché ce l’avesse tanto a suoi tempi con Ricciolino Della Valle che ora è invece diventato il prezioso gioiello della nazionale di MaraMeo”. Cappello n.5 (alla sbarazzina): “Andrea Barocci è davvero scatenato: dopo le affettuose quattro chiacchiere con Ferdinando Minucci ha messo sotto torchio Giannino Petrucci che non si è fatto pregare due volte per tessere le lodi di Sacchetti: “Il segreto dell’Italia del nuovo corso è la forza dei suoi nervi distesi” e per tirare le orecchie ai club di serie A : “Visto? Gli italiani validi ci sono: basta farli giocare”. Ma ne ha anche approfittato per scoccare pure lui una frecciatina a Proli (“I problemi del nostro basket non si risolvono ingaggiando più stranieri”) e per dire pari pari: “Ho sempre detestato i coach i cui volti sembrano quelli del professor Christiaan Barnard quando effettuava un’operazione a cuore aperto”. Insomma l’esatto identikit di Messina. Al quale saranno senz’altro fischiate le orecchie”. Ecco. Adesso avete solo l’imbarazzo della scelta. Sappiatemi dire. Sarà poi mia premura sviluppare magari domani uno dei cinque capelli che oggi vi ho proposto. Però, se volete, ho da offrivi anche altri modelli di feltro o di panno, alla raffaella o alla calabrese, papaline o zucchetti. In testa all’Anonimo Veneziano (Gazzettino) o a Piero Guerrini (Tuttosport).