Sapete dove vi metterei il Var? Sì, proprio in quel posto

juventus - sampdoria

Insultatemi finché volete. Tanto non sapete far altro. Lividi d’odio per la Vecchia Signora e impotenti davanti ai suoi scudetti. Che sono sette di fila e quasi otto. Con le giugulari dell’invidia che vi gonfiano il collo e gli occhi luciferini che vi fanno sembrare mostri a due teste. Ma per me questa è la foto del 2018 nel mondo del pallone. Come tra le donne la numero uno dell’anno che domani a mezzanotte spegnerà le luci non è, tra le cento che il Corriere della sera ieri ci ha proposto, Sofia Goggia, pur straordinaria regina olimpica, o Paola Egonu, che si è tinta i capelli di color platino, né la pornostar Stormy Daniels e men che meno Maria Elisabetta Alberti Casellati, ma Ilaria Cucchi, la coraggiosa sorella di Stefano. E’ la Juve che corre tenendosi per mano verso la curva dell’Alllianz Arena occupata dai tifosi bianconeri più sani. Mentre svuoterei quella opposta. Ovvero dei Drughi e dei Viking, tanto per non girarci troppo intorno, gli ultrà legati alla mafia e allo spaccio di eroina. Mentre Matteo Salvini detta la sua ricetta a Mamma Rosa. Quale? Quella dei pizzoccheri o della cassoeula? E comunque è proprio un fenomeno da baracconi: vuol chiudere i porti italiani ai migranti che rischiano di morire annegati e non vuol chiudere le curve alle belve umane forse perché da loro becca una montagna di voti. Da sinistra a destra nella foto (qui sopra, ndr) Federico Bernardeschi, capitan Chiellini, Paulo Dybala, Emre Can, Mattia De Sciglio, Daniele Rugani, Cristiano Ronaldo, Mattia Perin, Alex Sandro e Miralem Pjanic. La Joya a torso nudo con la maglietta blucerchiata legata intorno al collo per amicizia e non come un trofeo strappato ai vinti. E tra loro due ragazzini che non stanno più nella pelle e sono persino più felici di Rugani. Dei quali non m’interessa conoscere i nomi. L’importante è che nessuno si sogni d’oscurargli le facce: sono così belli. E potrebbero essere i nostri figli o i nostri nipoti. Finalmente, dopo cena e dopo il bel ricordo di Gianni Morandi a Lucio Dalla, ho visto dal primo all’ultimo minuto (più un lungo recupero) Juventus-Sampdoria. E sapete cosa vi dico? Che il vostro Var, che per altro non ho mai sopportato, potere tranquillamente mettervelo in quel posto se davvero vi piace tanto. Ha infatti rovinato una bella e appassionante partita. Ancor più delle incerto Paolo Valeri, più dubbioso di Re Tentenna. Perché non so quello che vi abbiano raccontato le moviole delle faziose gazzette. Ma per me non c’erano nessuno dei due rigori assegnati dal Var nemmeno dopo averli visti e rivisti cinquanta volte. Così come non avrei mai tolto la gioia dello splendido gol a Saponara. Poveretto: aveva pure pianto. Anche se effettivamente era in fuorigioco sul passaggio sporco di Defrel, ma un quarto d’ora dopo la sciocchezza commessa da Perin e dopo il sontuoso triangolo tra il pupillo di Marx Sarri e il martinicano. Né sabato scorso contro la Roma avrei annullato ai bianconeri il raddoppio di Douglas Costa sul cioccolatino che Ronaldo gli aveva incartato al bacio. Dal momento che il fallo di Matuidi su Zaniolo era avvenuto più di un anno prima e comunque ancora nell’autunno del 2018.