Reggio Emilia è di nuovo l’orgoglio del basket italiano

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“Nell’ultima giornata di Top 16 di Eurocup, Reggio Emilia ha battuto al PalaBigi il Villeurbanne 75-68 (Della Valle 19) e si qualifica per i quarti di finale”. Tutto qua: quattro righe di carta. Mamma Rosa si è davvero sprecata. Ognuno fa il giornale che gli pare: ci mancherebbe altro. E Andrés Pablo Forray, meraviglioso italo-argentino di Buenos Aires, si sarebbe meritato non mezza pagina d’intervista sulla Gazzetta, ma due intere. E, fosse per me, pure la nazionale di Sacchetti più del figlio Brian e di Raphael Gaspardo. Che non è un gaucho, ma un generoso altoatesino di Bressanone (Brixen). In fondo Toto è dell’86 come Luca Vitali e nessun playmaker nel Bel Paese è amato come lui per la sua infinita voglia di frustare in qualsiasi modo la retina dei canestri. Però la Grissin Bon è l’unica squadra italiana che si è sinora fatta strada in Europa e ieri, eliminando i francesi dell’Asvel, che non erano proprio farina da far ostie, ha vinto il girone battendo in casa e fuori il Kazan di Ejim, Lockett e Colom, ma anche di Jamar Smith e Stephane Lasme. Stasera per la verità potrebbero andare avanti anche la Fiat in EuroCup e la Sidigas in Champions. Ma la Torino del bimbo Galbiati, lacerata dalle guerre interne, Vujacic contro Patterson e non solo, dovrebbe superare di almeno una dozzina di punti lo Zenit di San Pietroburgo. E francamente non credo che l’impresa sia possibile. Così come è complicata per Avellino che dovrebbe vincere a Bon. E ci può anche magari riuscire. E contemporaneamente lo Zielona Gora dovrebbe perdere a Nymburg. E la cosa non è poi difficile. Però parliamoci chiaro: l’EuroCup sta alla Champions come la Coppa del Nonno alla Coppa Fragola. Mentre la Fiba Cup non vale al confronto neanche uno stecchino di ghiacciolo alla menta. Tant’è che l’Estudiantes, sconfitta di un punto a Venezia ed estromessa dalla Champions al pari della Reyer, ha già fatto sapere di non prendere nemmeno in considerazione la possibilità di partecipare alla Fiba Cup nemmeno dovessero puntarle una pistola alla tempia e coprirla d’oro. Il che è francamente impossibile. Visto che le spese che dovranno sostenere anche i campioni d’Italia di De Raffaele saranno comunque superiori o pari ai guadagni pure nel caso in cui gli oro-granata dovessero vincere la finale. Ora posso anche capire che Mamma Rosa a metà d’autunno avesse detto peste e corna dei grissini di Max Chef Menetti imbottendoli di quattro in pagella più pesanti di una mortadella. E in effetti Reggio Emilia aveva anche perso le prime sei partite di fila. Ma era stata anche maciullata da gravi infortuni in serie. Con Cervi già ko prima del via del campionato. E comunque non è mai carino sparare alla croce rossa come ha fatto Vincenzo Di Schiavi il 31 di ottobre scorso: “Il nuovo corso, segnato dall’austerity (come la chiamava anche Mario Canfora, ndr), non decolla e non è nemmeno fortunato. La Grissin Bon pare una corsia d’ospedale, anche se quelli sani (compreso Della Valle?, ndr) sembrano da prericovero”. Solo Alessandro Dalla Salda non aveva perso fiducia nel suo Menetti e nel mio Chef preferito. Ma sembrava predicare nel deserto di sabbia reggiana: “Con Max ci conosciamo da 21 anni e, se si rendesse conto di non avere più la squadra in mano, sarebbe il primo a rassegnare le dimissioni. Lui e i giocatori meritano fiducia e assieme al diesse Frosini troveranno la soluzione senza usare da parte mia il bastone ma semmai incoraggiandoli con una bella pacca sulla spalla”. E adesso che la GrissinBon è tra le prime otto squadre dell’EuroCup, la seconda competizione dopo l’EuroLega, nella quale la grande Milano è penultima, come la mettiamo? Di sicuro io mi rallegro come minimo d’avere un ottimo archivio di stralci e di ritagli. Anche se la Tigre brontola. E la lascio brontolare. Mentre è davvero un guaio che alla cinquecento di Mamma Rosa si sia rotta la marcia indietro perché così le tocca sempre andare avanti per la sua strada sterrata con un’intervista a Re Carlo Recalcati vecchia di due giorni. Dimenticandosi nel frattempo di una Reggio che è molto cambiata e che meritava d’essere invece seguita con più di quattro righe di carta di giornale. Che già domani è buona solo per incartare il pesce o il formaggio. Contro il Villeurbanne mvp di nuovo Ricciolino. Però bene anche il rientrante Chris Wright e questo Llompart che non ha solamente due elle e tanto cuore, ma anche qualità ed effetti speciali. E poi costa poco. Il che non guasta. E Cervi a primavera potrà far meglio ancora. Come Reynolds. Per il quale ho tuttavia un debole e lo perdono anche se ieri sera ha segnato appena 4 punti. Succede. Ma la stoffa è buona.