Per Testa di Sasso ora i terroni sono gli italiani del Nord

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Ai tempi del coronavirus se ne sentono dire talmente tante che non sai più a chi credere e a chi badare. Pure di me quelli della Banda Osiris, durante il loro raduno a Pesaro per le final eight di Coppa Italia di basket, andate anche male per le brutte sconfitte nei quarti della Virtus di Sasha Djordjevic e della Cremona di MaraMeo Sacchetti, e peggio ancora in semifinale per la caduta dell’Armani di Ciccioblack Tranquillo, pardon di Ettore Messi(n)a, raccontavano in giro che stavolta avrei sul serio tirato le cuoia e per la verità non ci erano andati nemmeno poi molto lontani. Con il cancro in effetti mica si scherza e, se lo fai, sei o un grandissimo figlio di buona donna o un lurido bastardo. Così nel primo pomeriggio, mentre riordinavo le mie cosette nella stanza dove la Tigre si lamenta che ci sia sempre una terribile puzza di giornali, neanche mi sono particolarmente stupito d’aver saputo che il governatore della Basilicata, tale Vito Bardi, ha emanato un’ordinanza nella quale con effetto immediato ha disposto la quarantena presso il proprio domicilio per tutti i lucani che negli ultimi 14 giorni si sono recati e hanno soggiornato in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria, insomma nel Nord d’Italia, ad eccezione delle tre regioni autonome, Val d’Aosta, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Dove il Coronavirus o vairus, come lo chiama il primo della classe, Gigetto Di Maio, nemmeno si sogna subdolamente d’insinuarsi. Ora non so bene di quale colore politico sia questo Vito Bardi. Ho il sospetto che sia tendente al nero di seppia e quindi di destra. Un vera testa di sasso. Da Matera o da Potenza: non fa molta differenza. Un ex generale, se ho ben capito, e vicecomandante della Guardia di Finanza, pappa e ciccia con Silvio Berlusconi (nella foto insieme) e quel partito che vuol solamente creare il panico nel BelPaese all’unico scopo di poter poi affermare che è mal governato dai comunisti filo-cinesi. Però mi si lasci almeno dire che il Testa di Sasso si è comportato addirittura peggio dei sindaci di Ischia che nel fine settimana avevano impedito lo sbarco sulla loro incantevole isola di cittadini provenienti dalla Lombardia e dal Veneto, quindi appestati o presunti tali, solo perché oggi la prefettura di Napoli ha provveduto ad annullare in fretta e furia il demenziale divieto. Dalla Lombardia gli ha comunque risposto sdegnato persino il collega della Lega di Pontida, Attilio Fontana: “Se il presidente della Basilicata avesse preso questo provvedimento nei confronti di chi proveniva dalla zona rossa del Lodigiano, avrebbe fatto come noi che l’abbiamo già adottato da qualche giorno. Ma se si riferisce a tutta la Lombardia è (e ha, ndr) sbagliato perché vorrebbe dire che nessuno può più muoversi o uscire di casa in tutta le regioni del Nord”. Insomma un esagerato provvedimento di propaganda populista. Che mi permetto solo d’aggiungere ignorante e razzista. O vuoi vedere che adesso i lombardo-veneti, assieme ai liguri e agli emiliani, sono diventati i nuovi terroni d’Italia? Delle due l’una: o il mondo si è improvvisamente capovolto o è diventato una barzelletta. Per cui si può anche raccontare che da stamattina i lucani a migliaia, specie quelli degli uffici pubblici,  si sono chiusi da notte nelle loro abitazioni inventandosi d’essere stati la settimana passata in vacanza sul lago di Garda o nel Cadore oppure d’aver fatto un salto a Bologna per mangiare i tortellini in brodo o a Genova le trenette al pesto. Così per quattordici giorni neanche se ne parla d’andare a lavorare. Questa storia del Coronavirus mi ha preso la mano. Che difatti corro subito a lavare. E acceso la satira che in verità non mi ha mai abbandonato e si era soltanto assopita come il caro pescatore di Fabrizio De Andrè che “aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso”. Dopo otto mesi che è a Torino l’ha capita persino Marx Sarri che se fosse successo a parti invertite, e cioè che l’arbitro La Penna avesse sabato assegnato un rigore alla Juve senza poter neanche vedere il Var fuori-uso, sarebbe venuto giù il mondo e il Cazzaro Verde (e rossonero) avrebbe chiesto di correre subito a votare. Mentre se di basket volevate saperne qualcuna di carina e magari d’inedita, magari ci si sente domani. Oggi, come tutti i lunedì, c’è l’Indiscreto di Oscar Eleni. Che sicuramente vi parlerà meglio di me del cinghialone Sacchetti o di re Giorgio Armani e del suo allenatore che non si sa bene ancora chi sia: Tranquillo dietro le quinte o il Messi(n)a di c’era una volta e ora non c’è più? Che dagli States è tornato portandosi dietro la vecchia mezza ruota di Gomelski e un paio d’americani trovati sotto la tenda del circo Nba che stappavano i biglietti all’ingresso e ora giocano, a spese ovviamente del grande stilista piacentino, uno alle Canarias e l’altro a Gerusalemme nell’Hapoel. Se invece mi chiedete se ho veramente il terrore della pandemia influenzale causata dal Covid-19 che è pure meno mortale del Sars e del Mers, non dico che non mi fa né caldo né freddo, anche perché sono un malato immuno-depresso, ma nemmeno mi fascio la testa e vi rispondo con una frase strappata al grande Orso: “Juve-Inter domenica a porte chiuse (comunque una vergogna!, ndr) mentre siamo isolati, quasi tutti in quarantena (soprattutto in Basilicata, ndr), nel misterioso Paese dove i fumatori non calano, anche se il tabacco porta il cancro, e i bevitori non si arrendono, anche se la cirosi incombe”, dove cresce la speculazione in ogni settore e “la categoria dei giornalisti di Sky e di Mamma Rosa è sempre più facile confonderla con quella dei cortigiani” come scrive Antonio Padellaro, un altro che è sempre un piacere leggere e scopiazzarlo.